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Tappa

2

Domenica 05
Maggio 2024

161 km
Dislivello 2.300 m

Partenza tra

G ::

San Francesco al Campo -

Santuario di Oropa

(Biella)

altimetria

planimetria

info tecniche

Tappa pianeggiante attraverso il Canavese e il Vercellese fino a Valdengo dove poi si impenna e concatena un susseguirsi di salite e discese senza un attimo di respiro. Si scalano dapprima Crocemosso e Oasi Zegna fino ad arrivare alla salita pedalabile di Nelva. Discesa veloce su Biella dove inizia la salita finale di Oropa sul percorso “classico” già affrontato in diverse occasioni dal Giro d’Italia. Nella prima parte si percorrono strade piane, rettilinee e di larghezza normale costellate dei comuni ostacoli cittadini nelle zone urbane.
Ultimi km
Ultimi 11 km in salita da Biella fino al Santuario di Oropa. Prima parte, fino all’abitato di Favaro, con pendenze dolci. Nell’abitato di Favaro, con pavimentazione in porfido, si raggiungono le pendenze massime (attorno al 13%). La salita prosegue con numerose curve e con pendenze attorno al 9% fino all’arrivo su un rettilineo in porfido di 130 m largo 6.5 m.
 

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Città di:

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San Francesco al Campo



Panoramica

Il Comune si sviluppa nel punto d’incontro tra l’area metropolitana nordovest di Torino, la pianura che conduce alle Valli di Lanzo e l’altopiano morenico che introduce al Canavese. Si tratta di un paese di antica tradizione agricola, poi ingranditosi negli anni seguendo la sorte dei numerosi paesi della seconda e terza cintura torinese. La vicinanza a Torino (circa 20 km) ne ha agevolato lo sviluppo accogliendo negli anni numerose famiglie che hanno scelto di trasferirsi fuori città. Sul suo territorio, oltre che sui territori dei confinanti Comuni di Caselle Torinese e San Maurizio Canavese, sorge l’aeroporto “Sandro Pertini”. Nonostante le piccole dimensioni, il paese ha un tessuto associativo molto importante, con numerose associazioni sportive, culturali e ricreative. Dal 1996 ospita il Velodromo Francone, punto di riferimento per il ciclismo del Nord Ovest nonché sede del centro federale di avviamento alla pista.

Gastronomia

Il prodotto tipico per il quale il paese è conosciuto in tutto il territorio è il panettone ‘L Canaveis prodotto da uno storico laboratorio artigianale di San Francesco al Campo. Si tratta di un panettone tradizionale piemontese, dunque leggermente più basso di quello di origine lombarda, glassato e con una ricetta molto particolare che ne fa da decenni un dolce natalizio esclusivo e particolarmente ricercato.
Oltre a questo prodotto tipicamente sanfranceschese, il paese, data la sua posizione a cavallo di tre aree (Torinese, Valli di Lanzo e Canavese) propone un’offerta di prodotti tipici del territorio, dai Torcetti di Lanzo alle paste di meliga, fino all’ormai diffuso Pusa, l’amaro piemontese a base di estratti e aromi naturali tipici del territorio, come genepy, timo serpillo, camomilla, lavanda, salvia e menta.

Punti di Interesse

Il Velodromo Francone di San Francesco al Campo fu costruito nel 1996 grazie a un’importante donazione di un generoso mecenate locale – il commendator Pietro Francone, al quale l’impianto è intitolato – e all’impegno coordinato e vincente tra l’allora Società Ciclistica Commendator Francone (oggi Velodromo Francone ASD), la Federazione Ciclistica Italiana, la Regione Piemonte e il Comune di San Francesco al Campo.
Fin dalle sue origini l’impianto ha bruciato le tappe di una crescita rapida e costante, ospitando eventi nazionali e internazionali sempre più importanti, diventando un punto di riferimento per il ciclismo del Nord-Ovest ma anche un volano per il territorio, un punto d’incontro per lo sviluppo di sinergie tra istituzioni, associazioni, imprenditori ed enti culturali della nostra regione. Senza dimenticare mai – ma anzi continuando ad investire per elevare anno dopo anno il livello tecnico – la formazione dei giovani.
Dal 1997, appena un anno dopo la sua nascita, il Velodromo Francone ospita e gestisce il Centro federale di Avviamento alla Pista, in collaborazione con la Federazione Ciclistica Italiana e con il Comitato Piemonte FCI. Da allora, ogni anno, qui i giovani atleti delle Società sportive del Piemonte (Giovanissimi, Esordienti, Allievi e Juniores) si allenano e crescono sotto la guida di tecnici altamente qualificati.
Oltre alla formazione dei giovani atleti, il Velodromo Francone è anche e soprattutto sinonimo di grandi eventi, che gli hanno permesso di conquistarsi un posto di prestigio nel ciclismo nazionale e internazionale.

Santuraio di Oropa (Biella)



Panoramica

Le origini di questo santuario, che sorge a 1.200 metri di altitudine, sono antichissime: fu prima luogo di passaggio e successivamente di devozione per i pellegrini che salivano a pregare di fronte alla statua della Vergine Nera.
I Savoia, per cui Oropa ebbe una grande importanza simbolica e devozionale, chiamarono i più grandi architetti di corte per trasformare l’antica chiesa nel più maestoso santuario mariano dell’arco alpino.
Il complesso monumentale è inserito in una cornice naturale di straordinaria bellezza, all’interno di una Riserva Naturale Regionale di grande interesse naturalistico che comprende anche il Sacro Monte di Oropa, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il santuario dista circa 11km da Biella, città e capoluogo di provincia del Piemonte, ai piedi delle Alpi Biellesi, la cui esistenza è attestata sin dall’Alto Medioevo. Dominata prima dai vescovi di Vercelli poi dai Savoia, nell’Ottocento conobbe un grande sviluppo urbanistico e industriale, diventando nota per le industrie tessili.
Biella si sviluppa su più livelli rispecchiando la sua storia: il Piazzo, posto su un’altura (480m s.l.m.) raggiungibile con una panoramica funicolare, è la parte più antica della città e mantiene le caratteristiche di borgo medioevale con porte di accesso e strade acciottolate che si snodano fra palazzi signorili.
Il centro urbano risale all’età romana e custodisce oggi importanti monumenti di diverse epoche, fra cui il Battistero e il campanile, entrambi romanici, e la chiesa rinascimentale di San Sebastiano, elementi architettonici inseriti in un contesto elegante frutto dello sviluppo urbanistico ottocentesco.
Lungo il torrente Cervo spiccano i monumenti di archeologia industriale di cui oggi molti trasformati in centri culturali.

Gastronomia

La cucina locale è di chiara impronta piemontese, sostenuta da aziende note a livello nazionale ed internazionale e dai tanti piccoli produttori che mantengono viva la tradizione del territorio. L’enogastronomia biellese è annoverata a pieno titolo tra le eccellenze del Piemonte.
Tra i formaggi più noti troviamo la Toma, a pasta dura, di latte vaccino, di antica tradizione alpina. Viene prodotta sia con latte intero (tipo Maccagno), sia con latte parzialmente scremato. Le tome delle valli biellesi hanno il riconoscimento del marchio D.O.C. della Regione Piemonte. Questi formaggi sono anche gli ingredienti principali per due grandi piatti tipici: la “pulenta cunscia“, morbida crema di mais cotta a lungo nel paiolo, nella quale viene sciolto abbondante formaggio locale e gustoso burro di cascina e il “ris an cagnùn“, con toma e burro soffritto.
Tra gli insaccati, i più diffusi sul territorio sono i “salam ‘d l’ula“, ossia conservati sotto grasso, preparati con carne suina, sale, pepe e, a volte, vino rosso. Caratteristici sono pure i “salam ‘d vaca”, cioè di carne bovina, i “salam d’asu” con carne di asino e quelli a base di carne di capra.
Più localizzata la produzione dei “salam ‘d patata“, in cui all’impasto vengono aggiunte patate lessate e poco sangue, o dalla “paletta di Coggiola“, un prosciutto di spalla insaporito con sale e pepe, insaccato nella vescica e fatto asciugare all’aria.
A Biella non mancano i dolci: i torcetti che sono biscotti lievitati, friabili, a forma di ciambella ovale. Le “paste ‘d melia” biscotti a base di farina di mais. I canestrelli, fragranti cialde con cioccolato e nocciole.
La grande varietà di fioriture consente di selezionare una vasta gamma di tipologie di miele: acacia, castagno, tiglio, rododendro, tarassaco e millefiori, solo per citare i più diffusi.

Vino e Bevande

Le acque del Biellese sono famose per l’eccezionale leggerezza. Biella vanta inoltre una birra di grande qualità e il birrificio attivo più antico d’Italia oltre a molti premi di settore anche per i numerosi micro birrifici ubicati sul territorio che offrono una vasta selezione di birre artigianali, particolari nei gusti e negli ingredienti sapientemente selezionati e miscelati.
Tra i vini del territorio, una D.O.C.G.: l’Erbaluce di Caluso vino giallo paglierino, dal sentore fine che ricorda i fiori di campo e un sapore secco, fresco e caratteristico. Anche il vino rosso è rappresentato con 4 D.O.C.: Bramaterra, Lessona, Canavese e Coste della Sesia, vini rosso rubino, dal profumo caratteristico e intenso, ed un sapore asciutto e armonico.
Un cenno di riguardo merita il Ratafià di Andorno, ricavato dalla macerazione alcolica di ciliegie selvatiche, secondo una ricetta vecchia di 500 anni.

Punti di Interesse

Il territorio è caratterizzato da una grande varietà ambientale, ricchezza naturale e storica.
Nel centro storico di Biella è possibile visitare il Museo del Territorio Biellese e il museo della Città di Biella che raccoglie testimonianze dell’intero territorio, da Viverone al Lago della Vecchia, dalla Bessa al Monte Rubello. La visita al museo, collocato all’interno del Chiostro della Basilica di San Sebastiano, permette di compiere un viaggio nel tempo che parte dalla preistoria per arrivare al Novecento.
Da visitare inoltre la Cattedrale dedicata al patrono di Biella, Santo Stefano, edificata nel nucleo di più antica formazione della città. Accanto al Duomo sorge uno degli esempi più significativi di arte romanica in Piemonte: Il Battistero, edificato su un sepolcreto romano.
La Città di Biella e il comune di Pollone ospitano il Parco della Burcina, che si estende sulle pendici di una collina a 826 metri s.l.m. e nel 1980 è divenuto Riserva Naturale Speciale.
Altri parchi naturali nelle immediate vicinanze: l’area protetta “Oasi Zegna” a Trivero, 100 chilometri quadrati di area naturalistica ad accesso libero nelle alpi biellesi.
La “Riserva speciale della Bessa” una delle più grandi miniere d’oro a cielo aperto tra il II e il I secolo a.c., 10 chilometri quadrati posizionati nei comuni tra Biella e Ivrea.
Candelo è anche sede del Ricetto una delle strutture fortificate del medioevo meglio conservate del Piemonte.
Il Lago di Viverone dista poco più di 20 km. Un lago di origine glaciale alimentato in prevalenza da acque sotterranee al confine tra Biella e Torino. È in parte occupato dai centri abitati come Viverone, località turistica meta di vacanze ed escursioni, destinazione ideale per il birdwatching e sport acquatici.

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