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Tappa

10

Martedì 14
Maggio 2024

142 km
Dislivello 2.800 m

Partenza tra

G ::

Pompei -

Cusano Mutri

(Bocca della Selva)

altimetria

planimetria

info tecniche

Tappa pianeggiante, ma molto articolata planimetricamente nella prima parte in zona vesuviana. Raggiunta la via Appia si comincia a salire lentamente fino a Montesarchio. Si scalano quindi alcune salite non classificate e la salita di Camposauro che porta prima a Solopaca e quindi a Guardia Sanframondi. Si percorrono strade di media larghezza con fondo a volte usurato e caratterizzate da numerose curve. Dopo Cerreto Sannita, superata la galleria illuminata che porta nella valle del Titerno, inizia la lunga salita finale di 18 km al 5.6% senza grandi picchi. La salita si snoda, lungo il pendio privo di alberi fino all’ultima parte, con ampie curve e brevi rettilinei.
Ultimi km
Ultimi km in costante ascesa al 7% con brevi picchi superiori nell’ultimo chilometro. Rettilineo finale di 150 m su asfalto larghezza 5 m.

partenza / arrivo

dettaglio salite

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info turistiche

Città di:

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Pompei



Panoramica

Pompei si trova a pochi chilometri da Napoli e Salerno, vicino ad altri siti di interesse come Ercolano, la Costiera Sorrentina e la Costiera Amalfitana. L’isola di Capri, ben visibile dagli scavi, completa il quadro di una regione ricca di bellezze naturali e culturali.

Gastronomia

Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP: è uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura campana, tanto da essere perfino rappresentato nella scena del tradizionale presepe napoletano. Agli effetti dell’azione di tutela si è riscontrato che l’aspetto peculiare di tipicità che accomuna i pomodorini vesuviani è l’antica pratica di conservazione “al piennolo”, cioè una caratteristica tecnica per legare fra di loro alcuni grappoli o “scocche” di pomodorini maturi, fino a formare un grande grappolo che viene poi sospeso in locali aerati, assicurando così l’ottimale conservazione del prezioso raccolto fino al termine dell’inverno.

Punti di Interesse

  • Parco archeologico di Pompei: Pompei è l’unico sito archeologico al mondo in grado di mostrare l’aspetto di un antico centro romano nella sua interezza. Ricca di traffici e pulsante di vita, la città fu come cristallizzata dalla famosa eruzione del 79 d.C., durante la quale una pioggia di ceneri e lapilli avvolse ogni cosa: case, abitanti, strade, edifici pubblici e oggetti della vita quotidiana. Tutto venne come “bloccato” in una terribile istantanea. Patrimonio dell’Umanità dal 1997, la superficie della città antica è di circa 66 ettari; la superficie scavata è di circa 44 ettari. 1500 sono gli edifici (domus e monumenti) portati in luce. Non si tratta semplicemente di un’area archeologica estesa, ma di un organismo urbano complesso, un’intera città antica, riemersa dal terremoto del 62 d.C. per essere poco dopo investita dall’eruzione vesuviana del 79 d.C.
  • Sito Protostorico Longola – Poggiomarino: nel novembre 2000, durante degli scavi per la realizzazione di uno dei 4 depuratori delle acque del fiume Sarno, affiorarono a Poggiomarino, in località Longola, sul confine con Striano e San Valentino Torio, dei reperti archeologici che indussero i responsabili dei lavori ad informarne la Soprintendenza Archeologica di Pompei, oggi
  • Parco Archeologico di Pompei. Il sito archeologico di Longola, definito dagli archeologi una “Venezia di 3500 anni fa”, rappresenta per la storia della valle del Sarno un tassello di grande utilità per la ricostruzione di un arco temporale dalla fase avanzata della media Età del Bronzo (XV-XIII sec. a.C.) fino al periodo Orientalizzante recente (inizio del VI sec. a.C.).
    Il santuario di Pompei: entra nel circuito turistico della Campania come luogo d’arte “incantevole”, e non solo come il tempio di fede più conosciuto al mondo, per i dipinti sul soffitto delle cupole. La sua architettura barocca, con la sua imponente facciata bianca e oro, lo rende con i suoi 3 milioni di visitatori l’anno il santuario più visitato d’Italia, battendo illustri competitor come Sant’Antonio da Padova e San Francesco d’Assisi.
  • Basiliche Paleocristiane di Cimitile: monumento esemplare del passaggio dall’età romana a quella medievale, dal paganesimo al cristianesimo (i primi edifici risalgono al IV secolo d.C.), il complesso basilicale di Cimitile rappresenta un centro di cultura e religiosità la cui fama valica i confini regionali. La storia del santuario si lega alla presenza dei resti del martire nolano Felice, sulla cui tomba è sorta una delle più antiche chiese della Campania.

Cusano Mutri (Bocca della Selva)



Panoramica

Cusano Mutri, la perla del Parco Regionale del Matese, secondo gli storici ha radici di epoca sannita (Cossa, distrutta dai Romani nel 214 a.C. con altre cittadine nei dintorni. Con l’unità d’Italia Cusano acquisisce l’appellativo di Mutri e passa dalla provincia di “Terra di Lavoro” a quella di Benevento. Nella zona si registrano diverse bande di Briganti, sorte per combattere ‘’ l’invasione piemontese’’. Oggi, Cusano, rinomata meta turistica, definito come uno dei borghi più belli d’Italia, accoglie i visitatori con la sua proverbiale ospitalità, la sua storia millenaria, i suoi sapori tipici e le antiche tradizioni.

Punti di Interesse

Il centro storico di Cusano Mutri, un intricarsi di vie, viuzze, vicoletti, slarghi e imponenti scalinate in pietra locale. Un centro storico da scoprire dietro ogni angolo, da ammirare nei suoi portali, da contemplare in ogni chiesa, da respirare in ogni vicolo. Un centro storico d’emozioni.

  • Monte Calvario: a nord-ovest del Centro Storico di Cusano Mutri si erge la collina del Monte Calvario sulla cui sommità è la Chiesa di Santa Croce. Dal Ponte della Cappella parte un sentiero sinuoso tra rocce e alberi, lungo il quale è possibile ammirare delle cappelle votive in ceramica raffiguranti la via Crucis. Sulla sommità lo sguardo spazia sull’intera vallata cusanese.
  • Spina Santa: la chiesa di San Giovanni Battista di Cusano Mutri possiede una spina da sempre ritenuta provenire dalla corona di Cristo. Si tratta di una ramnacea lunga circa due centimetri e mezzo di cui uno infisso in un cannello per ancorarla. E’ tradizione che questo aculeo ligneo, insieme ad altri due, sia stato portato da un crociato, tal Barbato Castello, di ritorno dalla Terra Santa. È scritto che la popolazione faceva ricorso alla Spina Santa, tenuta in somma venerazione, ed esposta nei tempi di calamità ed altri bisogni (terremoto, pestilenze, carestie) venendone esaudita. Ancora oggi, il 3 agosto di ogni anno, alle prime luci dell’alba, una Processione penitenziale molto sentita dai cusanesi si muove dalla Chiesa di San Giovanni Battista verso la Chiesa di Santa Croce al Monte Calvario.
  • Infiorata: da oltre un secolo, il giorno del Corpus Domini, vige a Cusano Mutri la tradizione d’infiorare le vie, le piazze e le Chiese della cittadina, ricoprendole di quadri realizzati con petali di fiori e sostanze vegetali.
  • Gara delle Carrozzelle: appuntamento estivo di un semplice ma antico sport praticato dai giovani a livello amatoriale. Le carrozzelle, costituite da un pianale di legno, due assi e quattro cuscinetti a sfera, sfrecciano lungo il percorso di circa 800 metri in discesa, con partenza dalla zona del Municipio fino ad arrivare in Piazza Orticelli dove è posto l’arrivo.
  • Sagra dei Funghi: a partire dal quarto weekend di settembre, l’evento principe dell’autunno. L’appuntamento non è solo per la buona tavola, ma anche escursioni, visite al centro storico, escursioni a cavallo, mostre sui funghi, mostre d’arte, tanta musica e un delizioso mercatino di prodotti artigianali.
  • Sagra delle Castagne: nel mese di ottobre, nella frazione di Civitella Licinio. L’evento richiama tanti appassionati, ed è possibile degustare prelibati piatti e leccornie a base di castagne, provenienti dai rinomati castagneti che circondano la frazione. Non mancano mostre, serate musicali ed escursioni.

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