06/05
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info tecniche
Cronometro quasi interamente sulla Ciclovia dei Trabocchi che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. La prima parte è interamente pianeggiante con vista sui trabocchi e sul mare fino al porto di Ortona dove la strada sale per poco più di 1 km fino all’arrivo in centro città.
07/05
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Percorso ondulato nella prima parte con i saliscendi dell’entroterra Teramano che toccano luoghi noti nel mondo del ciclismo soprattutto per la Tirreno Adriatico come Colonnella, Tortoreto, Alba Adriatica. Si segue poi la costa con alcune escursioni all’interno per scalare Silvi Paese, Chieti e Ripa Teatina. Finale lungo la costa fino alla volata sul lungomare di San Salvo Marina.
08/05
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Tappa nettamente divisa in due parti. La prima fino all’ingresso in Basilicata completamente pianeggiante. Si percorre la costa Adriatica e la piana di Foggia prima di incontrare le montagne del Vulture. Si attraversa il massiccio del Monte Vulture toccando i Laghi di Monticchio prima di scendere su Rionero e Rapolla in vista della risalita finale a Melfi.
09/05
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Prima tappa appenninica che supera una serie di asperità fino ad accumulare 3500 m di dislivello. Si tratta di un continuo saliscendi senza salite mozzafiato, ma anche senza tratti veramente di riposo. Si scalano salite molto lunghe, attorno ai 20 km, pur con pendenze pedalabili tra il 4 e il 5% fino ad affrontare la salita finale di Colle Molella con un tratto molto duro di circa 3 km al 10% con tratti attorno al 12% per scollinare a 4 km dall’arrivo.
dettaglio salite
10/05
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Tappa con finale pianeggiante in cui i velocisti dovranno conquistarsi lo sprint. Tutta la prima parte percorre l’Irpinia toccando luoghi simbolo del sisma del 1980 come Sant’Angelo dei Lombardi con alcune salite di tutto rispetto come il Passo Serra dopo soli 13 km di corsa. Finale tutto a scendere per costeggiare il mar Tirreno fino alla linea di arrivo in centro a Salerno.
11/05
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Tappa breve e intensa tutta tra il capoluogo campano e la penisola Amalfitana. Da Napoli si costeggia il Vesuvio dal lato nord per scalare il Valico di Chiunzi ed entrare ad Amalfi in un “quasi” circuito che percorre tutta la costiera Amalfitana. Si affronta una continua e interminabile serie di curve e di saliscendi che terminano nella zona di Pompei da dove la corsa prosegue praticamente rettilinea fino a Napoli. Sul lungomare di via Caracciolo, dove si presenterà probabilmente un gruppo non completo, si disputerà la volata finale.
12/05
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Secondo arrivo in salita del Giro non considerando la crono di Ortona. Tappa molto lunga e mossa caratterizzata soprattutto dalla lunghissima ascesa finale. Dopo un lungo avvicinamento si scala la salita classica di Roccaraso e il Piano delle Cinque Miglia (dove in tempi e situazioni molto diverse si ritirò Girardengo), poi lunghissima discesa fino ai piedi del Gran Sasso. L’ascesa a Campo Imperatore è una salita interminabile di quasi 45 km spezzata da un falsopiano centrale tale che saranno aggiudicati un GPM a Calascio e uno all’arrivo. Il Gran Sasso è stato arrivo 4 volte di una tappa del Giro, ma nel 1985 si arrivò quasi 1000 m più in basso a Fonte Cerreto. Ultima occasione nel 2018 con la vittoria di Simon Yates.
dettaglio salite
13/05
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Ancora una tappa divisa nettamente in due parti. I primi 150 km ondulati, ma privi di difficoltà significative. Si toccano Spoleto, Foligno, Gualdo Tadino, Cagli fino ad attraversare la Gola del Furlo lungo la vecchia strada prima di iniziare i 60 km finali che racchiudono praticamente tutto il dislivello. Si scalano la salite dei Cappuccini (3 km circa con pendenze fino al 19%), il Monte delle Cesane (7 km circa con pendenze fino al 18%) e dopo lo strappo di Montefelcino nuovamente la salita dei Cappuccini la cui cima a 5 km dall’arrivo è il trampolino ideale per chi volesse vincere la tappa.
14/05
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Cronometro interamente piatta per specialisti con lunghi tratti di strada rettilinei connessi tra loro da soltanto una decina di curve. Arrivo presso Technogym Village dopo aver percorso tutto il centro di Cesena.
16/05
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Un’altra tappa potenzialmente di volata dove i velocisti dovranno conquistarsi lo sprint a ranghi compatti dato che i primi 100 km si presentano tutt’altro che pianeggianti. Si sale al Passo delle Radici con un avvicinamento ondulato di oltre 80 km senza mai pendenze notevoli e intervallato da tratti di discesa. Entrati in Toscana lunga discesa fino a Castelnuovo Garfagnana dove si supera l’ultimo dente di Monteperpoli prima degli ultimi 70 km abbastanza agevoli che conducono al lungomare di Viareggio per la volata finale.
17/05
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Tappa adatta a una volata di gruppo compatto, con alcune brevi e lievi asperità al suo interno. Prima parte nello Spezzino con una puntata alle Cinque Terre prima di passare a nord di Genova percorrendo la Val Fontanabuona fino alla Colla di Boasi per puntare a nord. Si toccano Busalla, il Passo della Castagnola, Gavi e Serravalle Scrivia prima degli ultimi 30 km tutti leggermente a scendere su strade rettilinee.
18/05
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Tappa mista caratterizzata da tre segmenti riassumibili nel trittico collina-pianura-montagna. Da Bra si toccano alcune delle località simbolo dei dintorni di Alba come La Morra, Montelupo Albese, Alba e Baldissero d’Alba. Si attraversa quindi per circa 60 km la pianura Padana passando sulla linea di arrivo prima di affrontare l’impegnativa salita del Colle Braida transitando accanto alla Sacra di San Michele. Ultimi 20 km ondulati fino a raggiungere Rivoli.
19/05
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Tappone Alpino e secondo arrivo in salita del Giro. Si presenta con la classica configurazione alpina con un avvicinamento pianeggiante leggermente a salire seguito da una serie di salite molto lunghe intervallate a loro volta da brevi settori piatti tipici delle valli a U delle Alpi Occidentali. Si scala il Colle del Gran San Bernardo (2469 m – Cima Coppi) lungo ben 34 km pur senza pendenze eccessive. Segue una discesa altrettanto lunga in parte lungo la strada coperta che segue il traforo. Si supera quindi la Croix de Coeur (15 km x 1350 m disl) un altro passo over-2000. Seconda discesa di oltre 22 km e dopo un breve piano salita finale a Crans Montana da un versante inedito rispetto agli approcci consueti alla località turistica.
dettaglio salite
20/05
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Tappa per velocisti con una singola difficoltà iniziale rappresentata dal Passo del Sempione (2005 m) che potrebbe condurre a diverse interpretazioni tattiche della corsa. Dalla fuga che arriva, all’inseguimento del gruppo lungo i 140 km che restano tra discesa e piano dopo il passo. Si rientra dalla Svizzera e negli ultimi 100 km si percorrono strade rettilinee e veloci. Solo negli ultimi venti si incontrano curve e saliscendi che potrebbero complicare un po’ le manovre alle squadre in vista della volata.
21/05
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Tappa di montagna in città. Sebbene intervallate da tratti abbastanza semplici le salite da affrontare possono costituire terreno per ogni tipo di attacco e presentazione. Dopo pochi chilometri si scala la Valcava con le sue pendenze arcigne entrando in provincia di Bergamo. Primo passaggio in città (non sull’arrivo) per scalare i tornanti di Selvino. Discesa su Bracca e Sedrina per rientrare in Bergamo attraverso il traguardo (strappo della Boccola). Si affronta quindi la Roncola dal versante di Barlino per ridiscendere su Bergamo fino al classico arrivo di molti Giri di Lombardia.
dettaglio salite
23/05
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Secondo tappone del Giro. Si svolte tutto a quote relativamente basse, ma accumula oltre 5000 m di dislivello suddivisi tra salite molto dure e altre pedalabili. Prima parte lungo la costiera occidentale del Garda per raggiungere il Trentino a Riva del Garda. Si scala quindi il Passo di Santa Barbara (media attorno al 10%) e in rapida successione il Passo di Bordala. Discesa veloce su Rovereto da dove si entra nella Vallarsa (GPM a Matassone) per poi svoltare verso l’altopiano di Folgaria passando da Serrada. Discesa impegnativa fino alla valle dell’Adige a Calliano e dopo l’unico breve tratto pianeggiante di circa 10 km si scala il Monte Bondone dal versante di Aldeno con i suoi cambi di pendenza con punte fino al 15%. Arrivo poco dopo Viote.
dettaglio salite
24/05
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Tappa completamente pianeggiante tutta leggermente a scendere. Penultima volata di gruppo compatto del Giro 2023. Prima parte leggermente ondulata lungo la valle del Brenta fino a entrare nella pianura a Bassano del Grappa. Segue un lungo attraversamento della pianura veneta mediante strade larghe e rettilinee fino a raggiungere la costa dove si toccano alcune delle spiagge più famose d’Italia come Jesolo Lido, Eraclea Mare, Porto Santa Margherita per disputare la volata finale a Caorle.
25/05
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Tappa di montagna breve ma intensa, anche questa disputata a quote relativamente basse. Dopo pochi chilometri dalla partenza si scala il Cansiglio dal versante classico di Vittorio Veneto (Passo la Crosetta) per entrare nel territorio dell’Alpago e percorrerlo fino a raggiungere la valle del Piave. Dopo Longarone si tocca Pieve di Cadore (città natale di Tiziano Vecellio) per scalare senza tratti di riposo la Forcella Cibiana e, inedito 2023, dopo Forno la salita di Coi con i suoi quasi 4 km oltre il 10% e le punte al 19%. Da lì mancheranno 5 km all’arrivo divisi equamente tra discesa e risalita pedalabile fino a Palafavera.
dettaglio salite
26/05
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È il tappone Dolomitico classico. Dopo l’avvicinamento attraverso l’Agordino sede del famosissimo distretto dell’occhialeria si affrontano oltre 100 km che racchiudono praticamente l’intero dislivello della tappa senza alcun tratto di riposo tra una salita e l’altra. Giunti ad Arabba si scalano il Passo di Campolongo seguito dal Passo Valparola che immette nella “Scala Santa” delle salite dolomitiche costituita da Passo Giau (versante Selva di Cadore 10% medio circa), Passo Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo con le sue pendenze fino al 18%.
dettaglio salite
27/05
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Cronometro individuale estremamente impegnativa. I primi 10 km circa si svolgono in piano o leggera discesa prevalentemente lungo la Ciclovia Alpe Adria e permettono di sviluppare grandi velocità. Giunti al Torrente Saisera (Cronometraggio intermedio) iniziano circa 8 km pavimentati in cemento che portano al Santuario. Il tratto di salita vera e propria in 7.5 km propone pendenze attorno al 12% medio con i primi 4.8 km al 15% (paragonabile al tratto centrale dello Zoncolan). Parte finale ondulata con un breve strappo (fino al 22%) in entrata al paese seguito da una breve discesa e una risalita fino all’arrivo.
dettaglio salite
28/05
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Gran finale a Roma. Trasferimento nella Capitale per chiudere questa 106a edizione del Giro. Passerella finale in circuito, di 11.5 km da ripetere 10 volte, nel centro di Roma. Si toccheranno molti siti storici come l’Altare della Patria, il Campidoglio, il Circo Massimo, le Terme di Caracalla prima dell’arrivo ai Fori Imperiali all’ombra del Colosseo.
Costa dei Trabocchi ITT Fossacesia Marina – Ortona
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Cronometro quasi interamente sulla Ciclovia dei Trabocchi che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. La prima parte è interamente pianeggiante con vista sui trabocchi e sul mare fino al porto di Ortona dove la strada sale per poco più di 1 km fino all’arrivo in centro città.
Teramo – San Salvo
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Percorso ondulato nella prima parte con i saliscendi dell’entroterra Teramano che toccano luoghi noti nel mondo del ciclismo soprattutto per la Tirreno Adriatico come Colonnella, Tortoreto, Alba Adriatica. Si segue poi la costa con alcune escursioni all’interno per scalare Silvi Paese, Chieti e Ripa Teatina. Finale lungo la costa fino alla volata sul lungomare di San Salvo Marina.
Vasto – Melfi
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Tappa nettamente divisa in due parti. La prima fino all’ingresso in Basilicata completamente pianeggiante. Si percorre la costa Adriatica e la piana di Foggia prima di incontrare le montagne del Vulture. Si attraversa il massiccio del Monte Vulture toccando i Laghi di Monticchio prima di scendere su Rionero e Rapolla in vista della risalita finale a Melfi.
Venosa – Lago Laceno
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Prima tappa appenninica che supera una serie di asperità fino ad accumulare 3500 m di dislivello. Si tratta di un continuo saliscendi senza salite mozzafiato, ma anche senza tratti veramente di riposo. Si scalano salite molto lunghe, attorno ai 20 km, pur con pendenze pedalabili tra il 4 e il 5% fino ad affrontare la salita finale di Colle Molella con un tratto molto duro di circa 3 km al 10% con tratti attorno al 12% per scollinare a 4 km dall’arrivo.
dettaglio salite
Atripalda – Salerno
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Tappa con finale pianeggiante in cui i velocisti dovranno conquistarsi lo sprint. Tutta la prima parte percorre l’Irpinia toccando luoghi simbolo del sisma del 1980 come Sant’Angelo dei Lombardi con alcune salite di tutto rispetto come il Passo Serra dopo soli 13 km di corsa. Finale tutto a scendere per costeggiare il mar Tirreno fino alla linea di arrivo in centro a Salerno.
Napoli – Napoli
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Tappa breve e intensa tutta tra il capoluogo campano e la penisola Amalfitana. Da Napoli si costeggia il Vesuvio dal lato nord per scalare il Valico di Chiunzi ed entrare ad Amalfi in un “quasi” circuito che percorre tutta la costiera Amalfitana. Si affronta una continua e interminabile serie di curve e di saliscendi che terminano nella zona di Pompei da dove la corsa prosegue praticamente rettilinea fino a Napoli. Sul lungomare di via Caracciolo, dove si presenterà probabilmente un gruppo non completo, si disputerà la volata finale.
Capua – Gran Sasso d'Italia (Campo Imperatore)
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Secondo arrivo in salita del Giro non considerando la crono di Ortona. Tappa molto lunga e mossa caratterizzata soprattutto dalla lunghissima ascesa finale. Dopo un lungo avvicinamento si scala la salita classica di Roccaraso e il Piano delle Cinque Miglia (dove in tempi e situazioni molto diverse si ritirò Girardengo), poi lunghissima discesa fino ai piedi del Gran Sasso. L’ascesa a Campo Imperatore è una salita interminabile di quasi 45 km spezzata da un falsopiano centrale tale che saranno aggiudicati un GPM a Calascio e uno all’arrivo. Il Gran Sasso è stato arrivo 4 volte di una tappa del Giro, ma nel 1985 si arrivò quasi 1000 m più in basso a Fonte Cerreto. Ultima occasione nel 2018 con la vittoria di Simon Yates.
dettaglio salite
Terni – Fossombrone
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info tecniche
Ancora una tappa divisa nettamente in due parti. I primi 150 km ondulati, ma privi di difficoltà significative. Si toccano Spoleto, Foligno, Gualdo Tadino, Cagli fino ad attraversare la Gola del Furlo lungo la vecchia strada prima di iniziare i 60 km finali che racchiudono praticamente tutto il dislivello. Si scalano la salite dei Cappuccini (3 km circa con pendenze fino al 19%), il Monte delle Cesane (7 km circa con pendenze fino al 18%) e dopo lo strappo di Montefelcino nuovamente la salita dei Cappuccini la cui cima a 5 km dall’arrivo è il trampolino ideale per chi volesse vincere la tappa.
Savignano sul Rubicone – Cesena (Technogym Village)
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info tecniche
Cronometro interamente piatta per specialisti con lunghi tratti di strada rettilinei connessi tra loro da soltanto una decina di curve. Arrivo presso Technogym Village dopo aver percorso tutto il centro di Cesena.
Scandiano – Viareggio
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info tecniche
Un’altra tappa potenzialmente di volata dove i velocisti dovranno conquistarsi lo sprint a ranghi compatti dato che i primi 100 km si presentano tutt’altro che pianeggianti. Si sale al Passo delle Radici con un avvicinamento ondulato di oltre 80 km senza mai pendenze notevoli e intervallato da tratti di discesa. Entrati in Toscana lunga discesa fino a Castelnuovo Garfagnana dove si supera l’ultimo dente di Monteperpoli prima degli ultimi 70 km abbastanza agevoli che conducono al lungomare di Viareggio per la volata finale.
Camaiore – Tortona
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info tecniche
Tappa adatta a una volata di gruppo compatto, con alcune brevi e lievi asperità al suo interno. Prima parte nello Spezzino con una puntata alle Cinque Terre prima di passare a nord di Genova percorrendo la Val Fontanabuona fino alla Colla di Boasi per puntare a nord. Si toccano Busalla, il Passo della Castagnola, Gavi e Serravalle Scrivia prima degli ultimi 30 km tutti leggermente a scendere su strade rettilinee.
Bra – Rivoli
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info tecniche
Tappa mista caratterizzata da tre segmenti riassumibili nel trittico collina-pianura-montagna. Da Bra si toccano alcune delle località simbolo dei dintorni di Alba come La Morra, Montelupo Albese, Alba e Baldissero d’Alba. Si attraversa quindi per circa 60 km la pianura Padana passando sulla linea di arrivo prima di affrontare l’impegnativa salita del Colle Braida transitando accanto alla Sacra di San Michele. Ultimi 20 km ondulati fino a raggiungere Rivoli.
Borgofranco d’Ivrea – Crans Montana
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Tappone Alpino e secondo arrivo in salita del Giro. Si presenta con la classica configurazione alpina con un avvicinamento pianeggiante leggermente a salire seguito da una serie di salite molto lunghe intervallate a loro volta da brevi settori piatti tipici delle valli a U delle Alpi Occidentali. Si scala il Colle del Gran San Bernardo (2469 m – Cima Coppi) lungo ben 34 km pur senza pendenze eccessive. Segue una discesa altrettanto lunga in parte lungo la strada coperta che segue il traforo. Si supera quindi la Croix de Coeur (15 km x 1350 m disl) un altro passo over-2000. Seconda discesa di oltre 22 km e dopo un breve piano salita finale a Crans Montana da un versante inedito rispetto agli approcci consueti alla località turistica.
dettaglio salite
Sierre – Cassano Magnago
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info tecniche
Tappa per velocisti con una singola difficoltà iniziale rappresentata dal Passo del Sempione (2005 m) che potrebbe condurre a diverse interpretazioni tattiche della corsa. Dalla fuga che arriva, all’inseguimento del gruppo lungo i 140 km che restano tra discesa e piano dopo il passo. Si rientra dalla Svizzera e negli ultimi 100 km si percorrono strade rettilinee e veloci. Solo negli ultimi venti si incontrano curve e saliscendi che potrebbero complicare un po’ le manovre alle squadre in vista della volata.
Seregno – Bergamo
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info tecniche
Tappa di montagna in città. Sebbene intervallate da tratti abbastanza semplici le salite da affrontare possono costituire terreno per ogni tipo di attacco e presentazione. Dopo pochi chilometri si scala la Valcava con le sue pendenze arcigne entrando in provincia di Bergamo. Primo passaggio in città (non sull’arrivo) per scalare i tornanti di Selvino. Discesa su Bracca e Sedrina per rientrare in Bergamo attraverso il traguardo (strappo della Boccola). Si affronta quindi la Roncola dal versante di Barlino per ridiscendere su Bergamo fino al classico arrivo di molti Giri di Lombardia.
dettaglio salite
Sabbio Chiese – Monte Bondone
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Secondo tappone del Giro. Si svolte tutto a quote relativamente basse, ma accumula oltre 5000 m di dislivello suddivisi tra salite molto dure e altre pedalabili. Prima parte lungo la costiera occidentale del Garda per raggiungere il Trentino a Riva del Garda. Si scala quindi il Passo di Santa Barbara (media attorno al 10%) e in rapida successione il Passo di Bordala. Discesa veloce su Rovereto da dove si entra nella Vallarsa (GPM a Matassone) per poi svoltare verso l’altopiano di Folgaria passando da Serrada. Discesa impegnativa fino alla valle dell’Adige a Calliano e dopo l’unico breve tratto pianeggiante di circa 10 km si scala il Monte Bondone dal versante di Aldeno con i suoi cambi di pendenza con punte fino al 15%. Arrivo poco dopo Viote.
dettaglio salite
Pergine Valsugana – Caorle
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Tappa completamente pianeggiante tutta leggermente a scendere. Penultima volata di gruppo compatto del Giro 2023. Prima parte leggermente ondulata lungo la valle del Brenta fino a entrare nella pianura a Bassano del Grappa. Segue un lungo attraversamento della pianura veneta mediante strade larghe e rettilinee fino a raggiungere la costa dove si toccano alcune delle spiagge più famose d’Italia come Jesolo Lido, Eraclea Mare, Porto Santa Margherita per disputare la volata finale a Caorle.
Oderzo – Val di Zoldo
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Tappa di montagna breve ma intensa, anche questa disputata a quote relativamente basse. Dopo pochi chilometri dalla partenza si scala il Cansiglio dal versante classico di Vittorio Veneto (Passo la Crosetta) per entrare nel territorio dell’Alpago e percorrerlo fino a raggiungere la valle del Piave. Dopo Longarone si tocca Pieve di Cadore (città natale di Tiziano Vecellio) per scalare senza tratti di riposo la Forcella Cibiana e, inedito 2023, dopo Forno la salita di Coi con i suoi quasi 4 km oltre il 10% e le punte al 19%. Da lì mancheranno 5 km all’arrivo divisi equamente tra discesa e risalita pedalabile fino a Palafavera.
dettaglio salite
Longarone – Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo)
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È il tappone Dolomitico classico. Dopo l’avvicinamento attraverso l’Agordino sede del famosissimo distretto dell’occhialeria si affrontano oltre 100 km che racchiudono praticamente l’intero dislivello della tappa senza alcun tratto di riposo tra una salita e l’altra. Giunti ad Arabba si scalano il Passo di Campolongo seguito dal Passo Valparola che immette nella “Scala Santa” delle salite dolomitiche costituita da Passo Giau (versante Selva di Cadore 10% medio circa), Passo Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo con le sue pendenze fino al 18%.
dettaglio salite
Tarvisio – Monte Lussari
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Cronometro individuale estremamente impegnativa. I primi 10 km circa si svolgono in piano o leggera discesa prevalentemente lungo la Ciclovia Alpe Adria e permettono di sviluppare grandi velocità. Giunti al Torrente Saisera (Cronometraggio intermedio) iniziano circa 8 km pavimentati in cemento che portano al Santuario. Il tratto di salita vera e propria in 7.5 km propone pendenze attorno al 12% medio con i primi 4.8 km al 15% (paragonabile al tratto centrale dello Zoncolan). Parte finale ondulata con un breve strappo (fino al 22%) in entrata al paese seguito da una breve discesa e una risalita fino all’arrivo.
dettaglio salite
Roma – Roma
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info tecniche
Gran finale a Roma. Trasferimento nella Capitale per chiudere questa 106a edizione del Giro. Passerella finale in circuito, di 11.5 km da ripetere 10 volte, nel centro di Roma. Si toccheranno molti siti storici come l’Altare della Patria, il Campidoglio, il Circo Massimo, le Terme di Caracalla prima dell’arrivo ai Fori Imperiali all’ombra del Colosseo.