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Reporter per un giorno

Il Progetto REPORTER PER UN GIORNO, promosso da ANCI e curato da RCS Sport, si rivolge agli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado delle Città di tappa toccate dal Giro d’Italia 2025.

Un’iniziativa che unisce scrittura e passione sportiva: Reporter per un Giorno attraverso video-lezioni, materiali didattici e testimonianze di operatori del settore – dà la possibilità alle ragazze e ai ragazzi di riflettere sull’importanza di uno storytelling efficace, consentendo anche di mettersi in gioco per vivere sul campo un’esperienza unica durante un evento sportivo emozionante come il Giro d’Italia.

Il Progetto prevede infatti l’individuazione di studenti meritevoli, tra quelli appartenenti alle Scuole del territorio interessato dal Giro che, all’esito del percorso formativo, verranno accolti alla partenza oppure all’arrivo delle 18 tappe italiane dell’Edizione 2025 da un professionista di RCS Sport che li guiderà nell’apprendimento dei “trucchi del mestiere”.

Al termine della giornata i giovani Reporter si dovranno cimentare nella scrittura di un articolo che racconti “le emozioni” della giornata vissuta alla Corsa Rosa.

ANCI supporta i territori coinvolti dalla Corsa Rosa, con numerose iniziative, tra cui anche Reporter per un Giorno, la partecipazione di un Team ANCI al Giro-E e i Workshop in alcune tappe di partenza dello stesso, realizzate nell’ambito del più ampio programma di intervento finanziato dal riparto del Fondo per le politiche giovanili destinato ai Comuni.

 

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Scopri gli articoli dei Reporter per un Giorno

A cura di Beatrice Sciullo

La bicicletta è l’immagine visibile del vento, ed è proprio il vento l’elemento naturale protagonista di questa giornata, a tratti potente e dinamico, a tratti leggero come una carezza.

Sarà loro alleato o loro nemico?

Il tempo imprevedibile delle montagne si è avvicinato, di soppiatto, e ha preso alla sprovvista paesani, organizzatori, giornalisti e soprattutto i ciclisti, che dopo il calore del sud, si ritrovano ad affrontare il freddo penetrante delle vette appenniniche.

I fotografi lottano contro le nuvole che oscurano la luce naturale del sole, i bambini sventolano il tricolore, la musica si fa strada tra la folla e chi aspetta impaziente l’arrivo dei protagonisti della giornata, saltellando a tempo delle note che scorrono nell’aria.

Mentre scorci di sole riscaldano i volti delle persone, le nubi ricoprono come un velo terso e delicato l’area piangente delle montagne, creando uno scenario suggestivo.

Le telecamere, rivolte verso il cielo, abbracciano con i loro obiettivi l’entusiasmo delle persone e la grandezza delle alture che, se potessero parlare, racconterebbero una grande storia.

Sono questi i monti che hanno visto le pagine della nostra evoluzione scriversi, con la battaglia tra gli Alleati e i Tedeschi, nell’ allora “terra di nessuno” e lungo la linea Gustav che spacca le nostre vette e rinchiude in sé, gelosa, le sue vite spezzate e le storie mai raccontate. Ora tocca ai ciclisti sormontare le difficoltà di queste salite e discese in sella alle loro biciclette che, con ogni cambio di marcia, si avvicinano sempre di più al traguardo, scrivendo pedalata dopo pedalata un pezzo di storia sportiva.

Castel di Sangro, cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, città dello sport e prima tappa percorsa in montagna lungo quelle che sono le figlie delle maestose alpi. Tante lingue si mescolano nel verde del paese, i volti si accendono con l’arrivo degli atleti, i giornalisti si accalcano dietro il palco per procacciarsi un’intervista e gli appassionati un bell’autografo. Nonostante il cielo plumbeo, i colori si fondono in modo armonico in una grande tavolozza dove risalta l’oro sgargiante del trofeo senza fine.

Osservare è una delle più belle arti, ti dona la capacità di cogliere ogni espressione del volto, ogni movimento, ogni tremolio di mano dovuto all’emozione, ti dona la capacità di vivere, oltre che in te, anche nelle passioni altrui.

Forse un ciclista tremava, forse un altro era ansioso di partire e magari un altro ancora era sicuro di sé e della sua forza, eppure, tutte queste emozioni devono riunirsi, all’unisono, e sparire per dare spazio alla corsa Rosa, che prende il via. I presentatori fanno esplodere i microfoni con le loro voci, i pedali si muovono a ritmo, uniti in un unico movimento.

È questo che fa lo sport, unisce.

Quello che fece Bartali, durante il Tour de France del 48’, è un esempio lampante dell’importanza dello sport e del ciclismo. La sua impresa riuscì a placare gli animi di una folla in tumulto di fronte all’attentato del segretario Palmiro Togliatti e la guerra civile venne evitata. l’Italia, unita in un solo respiro, in un attimo sospeso che lasciò dietro di sé ogni presagio di guerra. Ora, noi qui, su questa terra, solcata da un mare di vicende, vediamo prendere vita un altro capitolo della storia del ciclismo, congiunti nel panorama abruzzese.

A cura di Beatrice Sciullo, Liceo Scientifico Sportivo, Istituto Patini Liberatore De Panfilis

A cura di Simone D'Ascenzi

Dopo oltre cinquant’anni, Tagliacozzo torna ad ospitare la 108a edizione di quello che può essere considerato uno degli eventi sportivi più importanti d’Europa: il Giro d’Italia. Risale al 1962 l’ultimo passaggio storico del Giro nel comune abruzzese. La Corsa, partita il 9 maggio da Durazzo, in Albania, quest’oggi (16 maggio) seguirà un percorso di circa 168 km che, nel bel mezzo dei paesaggi incontaminati degli Appennini, condurrà i corridori da Castel di Sangro fino a Marsia, rinomata località montana a circa 1425 m di altitudine un tempo conosciuta come la “Cortina d’Abruzzo”.

Nelle ultime settimane, grazie anche ad una proficua collaborazione tra cittadini e autorità, ogni strada si è tinta di rosa con cartelloni, striscioni, coccarde, luminarie e composizione floreali multicolori, il tutto per accogliere questo straordinario avvenimento nel migliore dei modi. La kermesse sportiva di oggi, infatti, non rappresenta un’opportunità imperdibile soltanto per gli appassionati di ciclismo, ma per tutti. Come ribadito da Mario Quaglieri, assessore regionale allo Sport, eventi come questi costituiscono momenti unici di unità e condivisione, sia per il territorio che per la società, valorizzando al tempo stesso il legame che si instaura tra sport e cultura.

Sfrecciando su viale Guglielmo Marconi, l’arteria principale di Tagliacozzo che divide il paese in due, sarà possibile per gli atleti ammirare tutto il fascino di uno dei borghi più belli d’Italia, citato persino nella Divina Commedia di Dante nel canto XXVIII dell’Inferno: “…e là da Tagliacozzo, ove senz’arme vinse il vecchio Alardo”, con riferimento alla famigerata battaglia dei Piani Palentini tra Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò, svoltasi nel 1268.

Oltre alle numerose chiese situate nell’incantevole centro storico – tra cui ricordiamo le chiese di S.S. Cosma e Damiano e di S. Francesco d’Assisi-, l’attrattiva più conosciuta è senz’altro la storica Piazza dell’Obelisco – con al centro lo storico “pilozzo”, un tempo utilizzato dai banditori per condannare i debitori insolventi -, il cui anniversario è stato celebrato lo scorso 12 aprile con una solenne cerimonia di “risveglio”, a duecento anni esatti dalla costruzione.

Che il 200° anniversario dell’Obelisco e l’accoglienza della settima tappa della Corsa Rosa nello stesso anno siano due segni del destino per la rivalsa di questa “perla” incastonata nella roccia appenninica? Che si tratti di una semplice coincidenza? Ai posteri l’ardua sentenza. L’auspicio è che questa nuova edizione del Giro d’Italia sia il trampolino di lancio per intraprendere la strada di uno sviluppo definitivo, capillare, che restituisca non solo a Tagliacozzo ma all’Abruzzo tutto la giusta visibilità a livello nazionale e internazionale. Una terra culla di civiltà antichissime e custode di un patrimonio storico-artistico dal valore inestimabile che è necessario riportare in alto, soprattutto in occasioni come queste, senza se e senza ma. A tagliare il traguardo per primo è stato Juan Ayuso, ciclista spagnolo di ventidue anni appartenente al gruppo UAE Team Emirates XRG.

A cura di Simone D’Ascenzi, ITET (Istituto tecnico economico per il turismo) Tagliacozzo (AQ)

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