Vedi tutti
Loading...
Vedi tutti

Reporter per un giorno

Il Progetto REPORTER PER UN GIORNO, promosso da ANCI e curato da RCS Sport, si rivolge agli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado delle Città di tappa toccate dal Giro d’Italia 2025.

Un’iniziativa che unisce scrittura e passione sportiva: Reporter per un Giorno attraverso video-lezioni, materiali didattici e testimonianze di operatori del settore – dà la possibilità alle ragazze e ai ragazzi di riflettere sull’importanza di uno storytelling efficace, consentendo anche di mettersi in gioco per vivere sul campo un’esperienza unica durante un evento sportivo emozionante come il Giro d’Italia.

Il Progetto prevede infatti l’individuazione di studenti meritevoli, tra quelli appartenenti alle Scuole del territorio interessato dal Giro che, all’esito del percorso formativo, verranno accolti alla partenza oppure all’arrivo delle 18 tappe italiane dell’Edizione 2025 da un professionista di RCS Sport che li guiderà nell’apprendimento dei “trucchi del mestiere”.

Al termine della giornata i giovani Reporter si dovranno cimentare nella scrittura di un articolo che racconti “le emozioni” della giornata vissuta alla Corsa Rosa.

ANCI supporta i territori coinvolti dalla Corsa Rosa, con numerose iniziative, tra cui anche Reporter per un Giorno, la partecipazione di un Team ANCI al Giro-E e i Workshop in alcune tappe di partenza dello stesso, realizzate nell’ambito del più ampio programma di intervento finanziato dal riparto del Fondo per le politiche giovanili destinato ai Comuni.

 

Clicca sulle tappe per leggere gli articoli dei giovani Reporter per un Giorno!

Scopri gli articoli dei Reporter per un Giorno

Tappa 06

Potenza - Napoli

News Reporter Tappa 6

Il riscatto Rosa della Basilicata

Sulle strade ferite della provincia: il Giro corre dove la vita resiste

Napoli si illumina di Rosa ancora una volta: il colore dell’ottimismo e del romanticismo!

Il riscatto Rosa della Basilicata
Sulle strade ferite della provincia: il Giro corre dove la vita resiste
Napoli si illumina di Rosa ancora una volta: il colore dell’ottimismo e del romanticismo!

A cura di Lucia Tirone

Stamattina a Potenza l’aria è diversa: l’aroma pungente dei caffè preparati nei bar si mescola alle vibrazioni che invadono l’aria di una giornata non troppo soleggiata. Non sono solo le vibrazioni della musica che sostituisce l’usuale rumore del traffico: è il suono di migliaia di cuori che battono all’unisono spezzando la monotonia di un normale giorno feriale, componendo una bellissima e dolce melodia che inonda le strade in trepida attesa per l’arrivo della Corsa Rosa. Oggi il grigio cupo dei palazzi è mitigato dal rosa dei palloncini e dei cartelloni di una città vestita a festa per la partenza della sesta tappa del Giro d’Italia.

Tutto questo è l’entusiasmo non solo di Potenza, ma dell’intera regione di cui questa città, piccola e sconosciuta ai più, è capoluogo: la Basilicata, una terra bellissima, ma non troppo abituata a vedersi puntata addosso i riflettori. Per questo, ogni qualvolta la Corsa Rosa percorre le strade della Basilicata, non è soltanto un evento sportivo. È il riscatto di un’intera regione dall’anonimato a cui spesso è costretta o a cui si costringe, poiché come scriveva il poeta montemurrese Leonardo Sinisgalli “il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene nell’ombra”.

Oggi a Potenza è nuvoloso, eppure c’è tantissima luce: proviene dagli occhi dei ragazzi accalcati alle transenne nella speranza di ricevere l’autografo del loro idolo, dalle parole speranzose dei ciclisti intervistati delle emittenti televisive provenienti da ogni parte del mondo. Questo dato che “‘gne lu gir” i potentini hanno abbandonato vicoli tortuosi e ventilati di “sopra Potenza” per riversarsi nella zona di recente costruzione della città.

Il tifo del pubblico accalcato a Viale Verrastro è soprattutto per il conterraneo Alessandro Verre, che agli occhi dei lucani appare l’erede della “tigre della Lucania”, come fu definito durante la Corsa Rosa del 2022 il policorese Domenico Pozzovivo, ciclista italiano con più partecipazioni al Giro. Verre ha espresso il forte legame che lo lega alla sua terra, in particolare al suo paese d’origine, Marsiconuovo, dove tuttora vive. Dopo la presentazione delle squadre e il Foglio Firma, i corridori si preparano a iniziare un lungo percorso che li porterà ad attraversare le salite caratteristiche della “città delle cento scale” e i boschi che circondano i pittoreschi borghi di Ruoti, Muro Lucano, Castelgrande e Pescopagano, arroccati come sentinelle sulle pendici rocciose delle colline, per poi giungere a Conza della Campania, porta d’accesso all’Irpinia. Conclusasi la partenza dei ciclisti, il Giro d’Italia abbandona la città di Potenza.

È sera, il sole sta per tramontare: i tetti della città si apprestano a osservare l’ennesimo di tanti tramonti caldi consumarsi lentamente e la notte, nel frattempo, sopraggiungere frettolosa con la sua pallida dea, la luna. Domani sarà bel tempo, ne sono certa, perché il calore che oggi ha animato Potenza tingerà il cielo di rosso. Anzi, di rosa.

A cura di Lucia Tirone, Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Potenza

A cura di Tonia De Rosa

Non avrei mai immaginato che un pass stampa potesse diventare una chiave per guardare il mio mondo con occhi nuovi. Dall’adrenalina della corsa, alle terribili cadute che hanno fatto sospirare la Sala Stampa, fino all’arrivo spettacolare di Kaden Groves sul Lungomare di Napoli. Ma l’emozione più grande è stata vedere il mio territorio raccontato al mondo.

La tappa di oggi – la più lunga del Giro – parte da Potenza, attraversa l’Irpinia e arriva a Napoli. Un viaggio lungo 227 km, fatto non solo di fatica e pedalate, ma di paesi, profumi, volti e storie. Il giro non attraversa solo strade: attraversa anime. E oggi è passato proprio davanti alla mia scuola, l’ISIS Emilio Sereni di Afragola.

È stato strano e bellissimo vedere il mio quotidiano con gli occhi degli altri. Le strade che percorro ogni mattina, spesso piene di traffico e buche, oggi erano lucide, ripulite, vive. Le persone ai lati della strada applaudivano. Per un giorno anche la nostra periferia è salita sul palcoscenico.

Il Giro ha toccato Cardito, Caivano, Frattamaggiore e Casoria.

Luoghi che molti forse conoscono solo per le difficoltà, ma noi li conosciamo per altro: per il profumo del pane appena sfornato nei vicoli, per i nonni che raccontano storie sulle panchine, per le feste di quartiere con le luminarie colorate.

Ma c’è molto di più: la resistenza silenziosa che anima queste terre, dove la cultura cresce nei centri giovanili, nelle parrocchie e nei progetti sociali, anche quando tutto sembra dire il contrario. La periferia è vita vissuta, e chi ci abita lo sa bene. Come disse Erri De Luca, “La periferia è il cuore pulsante della città, è la sua verità nascosta”.

E poi c’è Afragola, la mia seconda casa. Una città che ha la sua stazione dell’Alta Velocità ma anche i mercatini rionali, i bar dove ci si saluta anche per nome, i parchi che si riempiono di voci quando arriva la primavera. Oggi è diventata davvero una festa: un momento in cui ci siamo sentiti tutti parte di qualcosa di grande. L’arrivo a Napoli sul Lungomare è stato una cartolina perfetta: il Vesuvio sullo sfondo e il mare che luccicava. Ma per me, la vera meraviglia è stata vedere i ciclisti passare nei luoghi che spesso vengono ignorati dalle rotte turistiche. Napoli è un caleidoscopio di emozioni, dove la spiritualità popolare si mescola con il mare e il caos, e dove il mito si intreccia con la quotidianità.  È la città dei vicoli, ma anche quella della musica che nasce dalla strada. È la città che ha Maradona nel cuore e Pino Daniele nelle corde vocali di ogni napoletano. È un posto dove la cultura è nel sangue e ogni angolo racconta una storia. Eduardo De Filippo diceva che “Napoli è una città che si inventa sempre un altro volto” e, in effetti, non importa quante volte ci passi: ogni angolo ha una nuova storia da raccontare.  Il Giro non è solo sport: è una vetrina internazionale che porta milioni di occhi sui nostri luoghi, offrendo nuove opportunità per il turismo e per chi, come me, sogna di lavorare nell’accoglienza.  Oggi ho capito che raccontare un territorio non è solo descrivere un luogo, ma restituirgli dignità.  Spero che chi ha seguito la tappa di oggi si sia chiesto: “Dov’è Afragola? Com’è Cardito? Cosa c’è da vedere a Caivano?” Perché se anche solo una persona si sarà incuriosita, vorrà venire a conoscerci davvero, allora questo mio primo giorno da reporter sarà servito a qualcosa.

A cura di Tonia De Rosa, I.S.I.S. Emilio Sereni Afragola-Cardito

A cura di Carlo Aristide Russo

Per la quarta volta consecutiva, il Giro d’Italia approda nel capoluogo campano con la sua sesta tappa. Si tratta dell’occasione per trasmettere valori come la legalità, la disciplina e la grinta, tutto frutto di questo sport così meraviglioso. I ciclisti, sia veterani che giovani talenti, attraversano questo museo a cielo aperto, pronto ad accoglierli con le sue bellezze paesaggistiche, architettoniche, artistiche e con l’entusiasmo della sua gente. Nea-polis (città nuova), fondata dai Greci 2500 anni fa, vanta una storia millenaria, con il centro storico dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Mai nessun’altra città aveva ospitato il Giro per quattro volte consecutive!

Dettagli sul percorso

La sesta tappa è la più lunga di tutte. Con i suoi 227 km parte da Potenza, attraversa il Valico di Monte Carruozzo, l’Irpinia, il nolano e attraversa diverse zone del napoletano, come il Parco Verde di Caivano. Questo è stato spesso simbolo di degrado sociale e della criminalità organizzata, ma grazie all’impegno di Don Maurizio Patriciello e di altre varie istituzioni, si sta pian piano riscattando. Questa è una grande occasione: il passaggio del Giro in questi luoghi simbolici (oltre Caivano, è giunto prima a Pomigliano d’Arco, poi a Frattamaggiore, Frattaminore e ad Afragola) ha spinto il sindaco Manfredi a stanziare 3 milioni di euro per la ristrutturazione delle strade di queste città che oggi sono protagoniste dello sport e ispirano i giovani a seguire i valori della disciplina, dell’impegno sportivo e della legalità. Il percorso è passato per lo Stabilimento Stellari, uno dei poli industriali maggiori del sud-Italia e luogo di speranza per un futuro migliore, per poi terminare sul lungomare Caracciolo, con la splendida vista sul mare e sul Vesuvio e con Capri e la Penisola Sorrentina di contorno.

Eventi collaterali

L’atmosfera in città è meravigliosa, da giorni fervono preparativi per accogliere al meglio il Giro d’Italia: in Piazza Plebiscito è stato allestito “Giroland”, un villaggio dedicato al ciclismo con attività per grandi e piccini.

I corridori

In gara dominano la stanchezza e la competizione. Nonostante le terribili cadute a cui abbiamo assistito a soli 66 km dal traguardo, i corridori riescono a trasmetterci ancora la loro forza e quella dello sport. Il principale favorito è Primoz Roglic, già vincitore del Giro 2023 e di quattro Vuelta a Espana, ma oggi spazio alle ruote veloci. Già dalle prime tappe ha dimostrato una prestazione dominante e oggi punta a diventare il più anziano vincitore del Giro (a soli 35 anni). Ex-saltatore degli sci, ha iniziato tardi la Carriera ciclistica ma ha raggiunto rapidamente l’èlite mondiale. Il prossimo favorito è Juan Ayuso, il giovane spagnolo della UAE Team Emirates che è rimasto competitivo mantenendosi a soli 16 secondi da Roglic, nonostante una caduta nelle prime tappe. Ma il vincitore di questa tappa, alla fine, è stato Kaden Groves, velocista australiano che partecipò alla quinta tappa del Giro 2023 e vanta numerose partecipazioni ad altri Tours in giro per il mondo.

Una grande città

Napoli sta diventando sempre più protagonista di grandi eventi. Oggi è stato il turno del Giro d’Italia, mentre tra due anni sarà la volta della coppa America di vela, dopo aver battuto la concorrenza di Arabia Saudita, Spagna e Grecia . Questa meravigliosa metropoli diverrà ben presto una capitale mondiale delle grandi competizioni, che animeranno un turismo d’èlite e faranno d’apripista al riconoscimento internazionale.

A cura di Carlo Aristide Russo, Liceo Bernini de Sanctis di Napoli

Seguici
sui social
#giroditalia

top sponsor