altimetria
planimetria
info tecniche
Tappone appenninico costituito dall’alternarsi di salite e discese a volte brevi a volte lunghe. Da segnalare in particolare l’impegnativa salita di Monte Urano breve, ma con pendenze fino al 14%. Si percorrono strade di montagna articolate e con diversi saliscendi. Nel finale si attraverso l’abitato principale di Tagliacozzo per dirigersi sul vecchio tracciato della ss.5 verso la località di Marsia dove è posto l’arrivo.
Ultimi km
Ultimi 3 km tutti a salire con pendenze anche in doppia cifra (max 13%). Diverse curve e ampi tornanti finali che portano al rettilineo di arrivo. Retta finale di 200 m su lastricato larghezza 6 m.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Castel di Sangro
Informazioni Turistiche
Castel di Sangro, chiamato Aufidena dai Sanniti, è una città che si estende lungo il pendio della collina fino alla confluenza del fiume Sangro con lo Zittola dove il ponte e l’antica osteria segnano il bivio dei tratturi Celano – Foggia (Puglia) e Pescasseroli – Calenda (Puglia). La fortunata collocazione del crocevia commerciale e delle comunicazioni dell’intera Regione Abruzzo, favorì la crescita della cittadina e ne sottolineò il ruolo di “porta d’Abruzzo”. Una fiorente economia pastorizia, favorì la crescita in tutto il territorio dell’alto Sangro, portò al progresso di una ricca classe di pastori e la fortuna di diverse confraternite, tra cui la confraternita del Santissimo Sacramento che realizzò sufficienti opere sociali e artistiche, compresa la ricostruzione della Collegiata dell’Assunta (Convento dell’Assunta). Il monumento più interessante è quello della basilica di Santa Maria Assunta, posta sulla sommità del monte, visibile da tutta la città. La basilica fu ricostruita tra il 1695 e il 1725, sulla vecchia chiesa rimasta su progetto di Francesco Ferradini di Como. Interessanti alcuni pochi resti dell’antico castello, documentato alla fine del IX sec. Parte del Museo storico Aufidenate, allestito alla fine del 1800 e chiuso per eventi bellici, è stato oggi aperto nei chiostri ristrutturati del cinquecentesco Convento della Maddalena. Castel di Sangro ha dato i natali al famoso pittore italiano Teofilo Patini. Al centro della città si trova Piazza Plebiscito, un luogo importante nella storia dell’Unità d’Italia. Il 21 ottobre 1860 gli ambasciatori consegnarono al re Vittorio Emanuele II i risultati positivi dei plebisciti per l’annessione delle altre province meridionali al Regno d’Italia.
Castel di Sangro è un centro di numerose attività turistiche estive e invernali.
Nota per la ricchezza dei suoi impianti sportivi, la città ospita eventi sportivi per amatori e professionisti. La città dispone di numerose strutture sportive e ricettive per calcio, basket, tennis (la città è il centro Fit – centro federale tennis), pesca sportiva, sport acquatici, nuoto, ciclismo, motocross ecc. Una pista ciclabile di circa 10 km percorre tutta la città e ne collega ogni parte, commerciale e residenziale.
Fuori città, il comprensorio turistico dell’Alto Sangro offre piste da sci e servizi di ogni genere al turismo invernale e al turismo estivo e la possibilità di visitare località montane di grande eccellenza. La grande attrazione extraurbana di Castel di Sangro è la Transiberiana d’Abruzzo, un’esperienza affascinante, panoramica a bassa velocità, a bordo di un treno d’epoca con carrozze restaurate risalente ai primi del Novecento. Il treno storico della ferrovia Sulmona-Isernia è un vero e proprio museo in movimento dentro e fuori dal finestrino, vetrina di un territorio ancora autentico tra Abruzzo e Molise e attraversa due parchi nazionali e una riserva naturale: il Parco Nazionale della Majella, il Parco Nazionale
Gastronomia
Tra i piatti tipici da provare: Cazzarielli e faciuli (pasta fresca e fagioli), pasta con gli orapi (pasta fresca con spinaci selvatici), pecora al cotturo (pecora bagnata)
La torta di Pigna è una ciambella dorata, ottenuta da una lunga lievitazione, ammorbidita dallo strutto e aromatizzata all’anice. Altro dolce sono le fafette, a base di mosto cotto, noto anche nella tradizione abruzzese come mostaccioli. Una birra locale viene prodotta anche a Castel di Sangro, si chiama “Eva” del Birrificio Abruzzese.
Tagliacozzo
Panoramica
Tagliacozzo, incastonata nel cuore dell’Abruzzo e citata da Dante nel XXVIII Canto dell’Inferno, è famosa per la battaglia del 1268 che segnò la fine della dominazione sveva. Fondata tra due rocce, è stata un feudo delle famiglie Orsini e Colonna. Da fine ‘800 è una rinomata località turistica, con eventi culturali come il Festival internazionale di Mezza estate e la Festa del Volto Santo. Tra le manifestazioni si trovano la Notte romantica, Dante Street, Ascanio, Birrart e “Cantine nella roccia”.
Gastronomia
Tagliacozzo ha risentito nei secoli dell’influsso culinario romano e partenopeo. Dal classico timballo di pasta, riccamente condito, alle minestre della tradizione montana, quali gli gnocchetti con i ceci e i maltagliati con le lenticchie, alla pecora “ajjo cotturo” e agli arrosti di agnelli. Ottime anche la produzione casearia, con formaggi di media e lunga stagionatura, e la norcineria, con gli insaccati freschi o stagionati. Altri piatti tipici locali sono la pizza di granturco con gli “sfrizzojji” e la pizza summa. Menzione speciale per le Monache di Clausura dell’antichissimo Monastero Benedittino dei Santi Cosma e Damiano, che confezionano dolci tipici a forma di cavalluccio per i bambini e di colombina per le bambine in occasione della “Festa della Benedizione” e che producono anche marmellate e liquori. A Tagliacozzo, per tutto l’anno, è possibile anche degustare i tradizionali dolci natalizi con le noci e il miele, le cialde o nevole ripiene e, in occasione delle feste principali, la cosiddetta “zuppa inglese” di pan di spagna e creme.
Vini e Bevande
Il Montepulciano d’Abruzzo è senza dubbio il vino rosso simbolo della regione. Ottenuto dall’omonimo vitigno, si distingue per il colore rubino intenso, i profumi di frutti rossi maturi e spezie, oltre a una struttura tannica equilibrata. Perfetto da abbinare a piatti robusti della tradizione abruzzese, come gli arrosticini e i salumi locali.
Il Trebbiano d’Abruzzo, invece, è un bianco tradizionale che si distingue per la sua freschezza e semplicità. Dal colore giallo paglierino tenue, offre sentori di frutta a polpa bianca e fiori di campo, con un sorso piacevolmente equilibrato. Viene spesso abbinato a piatti leggeri della cucina mediterranea, come insalate di mare e primi piatti con verdure.
Punti di interesse
Il luogo simbolo della Città di Tagliacozzo, illuminato in occasione dei 100 giorni dal Giro d’Italia, è Piazza dell’Obelisco, un armonioso spazio racchiuso tra storici palazzi, al centro del quale sorge l’omonima fontana, che in questo 2025 compie 200 anni.
Tra i palazzi più rilevanti, sicuramente il quattrocentesco Palazzo del Governatorato all’epoca degli Orsini, il cinquecentesco Palazzo del Governatore dei Colonna e il seicentesco Palazzo Fallace con lo splendido loggiato. La piazza era originariamente cinta di un porticato perimetrale, le cui arcate vennero chiuse nell’800 per ricavare botteghe artigianali e locali per attività commerciali.
La fontana dell’Obelisco, edificata nel 1825 in onore del patrono sant’Antonio di Padova, è realizzata sul modello delle fontane barocche romane: sopra uno scoglio irregolare, si erge un obelisco in pietra, sormontato da una croce bronzea. Prima della fontana, al centro della piazza sorgeva un seggiolone in pietra, chiamato in gergo “pilozzo”, che fungeva da gogna, poiché su di esso, venivano fatti sedere, con le braghe calate, i debitori insolventi.
C’è poi la chiesa di San Francesco, legittimata il 20 novembre 1233, è uno dei primi edifici sacri dedicati a San Francesco d’Assisi, a soli sette anni dalla morte, avvenuta nel 1226. L’architettura, in perfette linee gotiche, racchiude alcune preziose memorie storiche ed artistiche della Città.
Il Teatro Talia è stato edificato nel XVII secolo da un Duca di casa Colonna e prende il nome dalla Musa Talìa, protettrice delle arti teatrali che, secondo la leggenda, diede anche il nome alla Città. Si racconta infatti che questa soggiornasse nella grotta presso le risorgenti del fiume Imele: di qui Taliae Otium, cioè il soggiorno di Talìa.
Degno di nota è anche il Palzzo Ducale Orsini Colonna, monumento architettonico e storico tra i più importanti d’Italia, le cui origini risalgono al XIII secolo e poi esteso e arricchito nel corso dei secoli.
A poche centinaia di metri dal centro storico, attraverso un sentiero ombreggiato fruibile da tutti, che costeggia gli antichi mulini e il percorso del fiume Imele, si giunge ai piedi dello scoglio roccioso dal quale il fiume, cantato nell’Eneide di Virgilio, rinasce dalle viscere del monte Aurunzo.
A pochi chilometri dal capoluogo, percorrendo l’antico tracciato della via Tiburtina Valeria, fino al punto più alto della consolare che valica i 1200 metri del monte Bove, si accede al comprensorio montano di Marsia (arrivo della settima tappa del Giro d’Italia) che prende il nome dal mitologico Satiro, il quale osò sfidare il dio Apollo in una gara musicale con il flauto. Da qui si aprono vallate e boschi della catena appenninica centrale (monti Simbruini), ricoperti dalla faggeta più grande d’Europa. In estate, le radure della faggeta, diventano anche luogo di importanti concerti. tra cui le esibizioni musicali dei noti musicisti Nicola Piovani, Alessandro Quarta e Giovanni Allevi.