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Ricordi dal… Colle delle Finestre, 2018: la leggendaria azione di Chris Froome

31/05/2025

Ci sono momenti di una carriera che definiscono l’atleta e la maniera in cui verrà ricordato per sempre. Pur avendo vinto 4 Tour de France, quando tra 50 anni ci si chiederà chi era Chris Froome, si parlerà soprattutto dell’impresa che fece al Giro d’Italia 2018, di quel pazzo attacco sul Colle delle Finestre, a 80 km dall’arrivo, che ribaltò completamente la classifica generale e scrisse una delle pagine più esaltanti della storia recente della Corsa Rosa.

Froome aveva corso il Giro solamente nel 2009 e nel 2010, prima di diventare la macchina da corse a tappe che abbiamo poi imparato a conoscere. Così la sua presenza del 2018, con già 4 Grande Boucle in bacheca, era stato motivo di grande interesse e curiosità, soprattutto per capire se sarebbe riuscito ad uscire dalle logiche del Tour.

Pur vincendo sullo Zoncolan, fino alla Tappa 19 il Giro del britannico non era stato memorabile, anche perché in cattedra era salito il suo connazionale Simon Yates con 3 vittorie di tappa e 13 giorni in Maglia Rosa. A tre giornate dalla fine Froome era così 4° in classifica generale, a 3’22” da Yates e preceduto anche dal campione in carica Tom Dumoulin e Domenico Pozzovivo. Per provare a cambiare il destino di quel Giro, Froome doveva lasciare in disparte il corridore computerizzato e calcolatore che aveva vinto i Tour, mostrando invece al mondo un suo lato inedito, quello dell’attaccante, del rivoluzionario, del folle. Lo fece.

La Tappa 19, da Venaria Reale a Bardonecchia per 185 km, prevedeva le scalata del Colle del Lys, il Colle delle Finestre, il Sestriere e lo Jaffreau verso l’arrivo. Froome decise di fare la sua mossa sul mostruoso Finestre, mettendo la squadra a fare corsa dura fin dai primi chilometri degli oltre 18 (al 9,2% di pendenza media) di scalata. Il primo, grande, risultato fu quello di mandare alla deriva Simon Yates, svuotato da un Giro corso sempre all’attacco, che arriverà al traguardo con quasi 40 minuti di ritardo. L’ultimo forcing fu quello di Kenny Elissonde, che aprì la strada a una delle proverbiali “frullate” di capitan Froome. Al traguardo mancavano 80 km ma l’inglese nato in Kenya decise di fare all-in, non voltandosi più indietro.

 

Chris Froome sul Colle delle Finestre

 

Celebre fu la reazione di Tom Dumoulin, virtualmente Maglia Rosa dopo il crollo di Yates, che inizialmente predicò calma agli altri pretendenti della classifica generale, lasciando quasi intendere che, secondo lui, quella di Froome non poteva che essere una mossa suicida. Invece Froome allo scollinamento arrivò con un vantaggio di 40” sui primi inseguitori, che salì a 2’10” in fondo alla discesa, 2’45” in cima al Sestriere, 3’10” all’attacco dello Jaffreau e 3’23” (su Dumoulin) all’arrivo. Missione compiuta, era in Maglia Rosa a due giornate dalla fine. Il giorno dopo controllerà senza troppi problemi sul Cervinia, per poi godersi appieno l’impresa nel gran finale di Roma.

Il destino ha voluto che l’impresa del Colle delle Finestre e la vittoria al Giro d’Italia 2018 siano stati, ad oggi, gli ultimi successi della sua leggendaria carriera. L’anno dopo, infatti, una terribile caduta in allenamento lo ha costretto a dire addio a qualsiasi ambizione personale, anche se Chris, pur non essendo più competitivo, col suo bagaglio di esperienze e vittorie, continua a godersi la magia del gruppo.

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