Sterrati e polvere verso Siena
La frazione toccherà infatti 5 dei mitici settori sterrati della “classica del Nord più a Sud d’Europa”, per un totale di 29,5 km di fuoristrada, tutti per giunta racchiusi negli ultimi 70 km di corsa. Non solo, perché anche il finale sarà quello delle Strade Bianche, visto che gli atleti scaleranno il muro di Via Santa Caterina e l’iconica Piazza del Campo che, poco più di due mesi dopo aver applaudito Tadej Pogačar per la terza volta, premierà il vincitore di tappa finale.
Dopo una prima parte di tappa piuttosto tranquilla, la corsa è destinata ad innervosirsi con l’avvicinarsi dello sterrato: nel giro di 35 km, tra i -70 e i -35, il gruppo affronterà i lunghi settori di Pieve a Salti (lungo 8 km), con 2 km di salita con punte all’11%, quello di Serravalle (9,3 km), con una salita di 2,2 km con punte all’11% – new entry della Strade Bianche 2025 – e quindi quello di San Martino in Grania (9,5 km), con 5,6 km di salita con punte al 12%, al termine del quale sarà anche posto un GPM di 4a categoria. Alla Strade Bianche sono tratti che vengono affrontati nella prima parte di corsa, quindi a ritmo solitamente più controllato, ma stavolta saranno più vicini all’arrivo e saranno verosimilmente superati a velocità molto elevate.
Gli ultimi due settori, inseriti negli ultimi 20 km di gara, saranno però due tratti che risultano spesso decisivi anche alla Strade Bianche, quello di Monteaperti, 800 metri di strappo con pendenze in doppia cifra, e poi quello di Colle Pinzuto, 2,4 km in salita con pendenze fino al 15%, dove Pogačar quest’anno, nonostante la caduta precedente e le vesti stracciate, è riuscito a staccare definitivamente Tom Pidcock. Prima dell’arrivo c’è ancora tempo per il muro di Via Santa Caterina in pieno centro a Siena, 500 metri su strada lastricata, già all’interno dell’ultimo chilometro, con una pendenza media superiore al 13%.