Tappa 15
Fiume Veneto > Asiago
FIUME VENETO
Inizia da Fiume Veneto la settimana decisiva del Giro. Da oggi in poi non ci si può più nascondere, ma questo è un problema dei corridori. Per tutti gli altri il percorso della quindicesima tappa sarà un concentrato di emozioni, immersioni nella storia, nell’arte e nelle eccellenze del Belpaese.
Fiume Veneto è certamente fuori dai radar dei grandi flussi turistici, ma ha tutte le carte in regola per affascinare l’ospite. Il suo patrimonio storico e naturalistico è, infatti, particolarmente significativo. Fiume Piccolo è caratterizzato da abitazioni del XVII-XVIII secolo con facciate colorate che gli hanno valso il soprannome di “piccola Murano”. Il Parco Fluviale del Mortol, situato nel centro cittadino, è un’oasi verde nata lungo le anse del fiume, oggi trasformata in un’area di svago e punto di ritrovo.
Oltrepassata Pordenone, designata capitale italiana della cultura 2027, si arriva a Sacile: definita “Giardino della Serenissima” per le sue atmosfere veneziane e gli eleganti palazzi che si specchiano nelle acque del Livenza. Tra i numerosissimi palazzi cinquecenteschi che rendono Sacile città rinascimentale per eccellenza spiccano la Loggia Comunale e il Palazzo Ragazzoni Flangini Billia.

Le Colline del Prosecco
A Vittorio Veneto si entra nel meraviglioso mondo delle Colline del Prosecco, inserite nel Patrimonio dell’umanità Unesco per la loro bellezza. Nulla vieta però, di onorare il palato con una delle eccellenze vinicole italiane più conosciute in tutto il mondo.
La festa di filari e cantine continua fino a Possagno dove tutto parla di Antonio Canova, il massimo esponente del Neoclassicismo che qui nacque nel 1757 per poi regalare al mondo le sue straordinarie sculture. Il centro abitato è dominato dalla bianca mole del Tempio Canoviano, progettato dallo stesso artista ispirandosi al Pantheon. D’obbligo anche le visite al Museo Gypsotheca Antonio Canova e la Casa natale di Antonio Canova, dove ammirare i dipinti e le incisioni dell'artista, gli strumenti da lavoro, abiti e cimeli.
Pedalando nella storia moderna
Bassano del Grappa, conquista dapprima con il celeberrimo Ponte Vecchio, costruito sul progetto del Palladio e che un recente restauro ha restituito all’originario splendore. Nel corso di ogni passeggiata nel centro della cittadina si deve passare da qui, per attraversare il Piave camminando su un monumento che fa parte della memoria di tutti gli italiani. La visite a Palazzo Sturm, sede del Museo della Ceramica, al Museo della Stampa Remondini e al museo della Grappa raccontano poi della storia e della poliedrica operosità dei bassanesi. La stagione, poi, è quella giusta per gustare il prelibato asparago bianco di Bassano DOP e le Ciliegie DOP della vicina Marostica.
La salita fino alla vetta del Monte Grappa porta in una delle pagine più drammatiche della Prima guerra mondiale: la sosta al Sacrario militare collocato in prossimità della vetta è struggente è doverosa.
Sebbene anch’essa teatro di battaglie terribili della Grande Guerra, Asiago regala però il piacere di trovarsi nel cuore di un vastissimo altopiano a circa mille metri di quota. I villaggi che punteggiano l’Altopiano dei Sette Comuni (Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo, oltre alla stessa Asiago) andrebbero visitati ad uno ad uno. Qui abitava il misterioso popolo dei Cimbri, il posto era
