La tappa del Giro d’Italia Rovigo-Vicenza con arrivo a Monte Berico, anticipata anche dalla frazione del Giro-E Soave-Vicenza, è stata una bella vetrina per la città di Vicenza, dove l’amministrazione – presente con buona rappresentanza nel team ANCI in bicicletta al Giro-E, nell’ambito delle iniziative finanziate dal Fondo Nazionale Politiche Giovanili – si dimostra da anni una realtà particolarmente attenta allo sviluppo delle politiche giovanili, con la partecipazione a due avvisi promossi da ANCI e un impegno crescente sul fronte della Valutazione di Impatto Generazionale (VIG).
All’arrivo era presente anche il Sindaco di Vicenza e coordinatore delle Città Medie ANCI Giacomo Possamai: “I grandi eventi come il Giro d’Italia, ma non solo, sono occasioni per far conoscere le nostre città. L’Italia è fatta di grandi città e capoluoghi, ma anche di città medie e più piccole che sono meravigliose. Ecco che i grandi eventi sono strumenti per farle conoscere e apprezzare, per mostrarne le bellezze e accrescerne il valore turistico e culturale”.
Il sindaco ha anche rivolto un pensiero al ruolo che lo sport e gli eventi possono giocare nel coinvolgimento delle nuove generazioni. «Ci sono molte strade per attivare i giovani – ha aggiunto – dalla partecipazione diretta alla vita amministrativa fino al ruolo fondamentale delle associazioni sportive e culturali. È attraverso queste reti che i giovani possono esprimersi, crescere, e sentirsi parte di una comunità. Per questo serve un approccio integrato e coerente, che moltiplichi le opportunità e riconosca ai giovani un ruolo da protagonisti».
Un’importanza evidenziata anche dall’assessore allo Sport e ai Grandi eventi Leone Zilio: “Nel 2024 abbiamo ospitato l’evento numericamente più importante in Italia, l’Adunata Nazionale degli Alpini, con oltre 500mila penne nere in tre giorni, quest’anno il Giro d’Italia: siamo contenti e abbiamo visto al traguardo tanti giovani perché lo sport è anche crescita, prevenzione, benessere ed è bello vedere il coinvolgimento di tutta la città”.
Il Comune di Vicenza e l’impegno per le Politiche giovanili e la ciclabilità
L’attenzione dell’amministrazione comunale di Vicenza alle nuove generazioni si traduce in azioni concrete, a partire dalla scelta – non scontata – di istituire un assessorato specifico alle Politiche giovanili. Un ambito che, come ha raccontato l’assessore alle Politiche giovanili Leonardo Nicolai, è diventato progressivamente un motore trasversale di innovazione per tutta la macchina comunale.
«Era doveroso indossare la maglia ANCI – ha affermato l’assessore Nicolai prima di partire in bici nella tappa del Giro-E – perché da due anni abbiamo intrapreso un percorso intenso insieme all’Ufficio politiche giovanili dell’Associazione. Due anni in cui abbiamo posto le basi per un modo diverso di governare: più attento all’equità generazionale e capace di mettere al centro crescita, protagonismo e spazi. Tre parole chiave che devono andare insieme: non esiste crescita senza protagonismo, né protagonismo senza luoghi in cui esprimerlo».
Il Comune di Vicenza è stato tra i più attivi a livello nazionale nella risposta alle opportunità offerte da ANCI: ha partecipato con successo a due avvisi pubblici, “Giovani e Impresa” e “Spazi”, volti a stimolare l’iniziativa imprenditoriale giovanile e il protagonismo dei giovani nella rigenerazione urbana degli spazi inutilizzati. Parallelamente, l’ente ha scelto di investire su un nuovo approccio strategico attraverso l’introduzione della Valutazione di Impatto Generazionale (VIG), uno strumento ispirato allo Youth Check europeo che consente di misurare l’effetto delle politiche pubbliche sulle giovani generazioni, promuovendo scelte più eque e sostenibili nel tempo.
A Vicenza, il lavoro svolto ha già prodotto risultati tangibili. Gli spazi di aggregazione giovanile sono passati da tre a cinque – e presto diventeranno sei – grazie a un’azione integrata fondata su un’unica co-progettazione con gli enti del Terzo Settore. Non più interventi scollegati, ma un modello sistemico che considera lo spazio fisico come espressione di una visione culturale e politica.
«Molti spazi un tempo giovanili erano diventati centri per anziani – ha aggiunto Nicolai – ed è giusto che esistano, ma se vogliamo cambiare le città dobbiamo favorire l’interazione tra generazioni, restituendo ai giovani luoghi in cui crescere e contribuire alla comunità».
In questa prospettiva, la partecipazione a iniziative come il Giro-E non è solo simbolica: rappresenta un’occasione per rafforzare la rete tra Comuni e promuovere un nuovo modello di governance generazionale condivisa.
«Ogni azione attivata oggi – ha concluso – incide sul futuro. Ma anche ogni azione mancata ha un costo in termini di giovani che si allontaneranno dalla vita civica. Per questo occorrono strumenti di valutazione efficaci e contesti, come i grandi eventi, che favoriscano cultura, partecipazione e coinvolgimento. La rete che si sta creando attorno a questi temi è davvero preziosa».
Nel contesto di un’amministrazione tra le più giovani d’Italia, spicca la figura della consigliera Benedetta Ghiotto, oggi ventenne, che al momento della sua elezione è diventata la più giovane consigliera comunale in Italia.
«Quando ho scelto di candidarmi – racconta – dovevo ancora affrontare la maturità classica. L’ho fatto perché credo che noi giovani siamo poco rappresentati, anche solo in termini numerici, e non ero soddisfatta di come le nostre istanze venivano ascoltate. Candidarmi è stato il mio modo per provare a colmare questo vuoto e portare un punto di vista spesso trascurato. Oggi, a quasi due anni di distanza, sento di aver fatto la scelta giusta».
Un’esperienza che per Benedetta ha avuto un forte impatto su due livelli: da un lato, sul piano personale e formativo, come studentessa universitaria oggi iscritta a Giurisprudenza; dall’altro, sul piano umano e politico, nella comprensione profonda dei tempi e dei modi dell’amministrazione pubblica.
«Dal punto di vista professionale – spiega – è stata un’opportunità straordinaria: quando ho iniziato non avevo nemmeno un diploma, oggi ho acquisito capacità organizzative e competenze che difficilmente avrei maturato altrove. E anche sul piano comportamentale, ho imparato che la politica richiede pazienza e visione. All’inizio avevo molte aspettative immediate, ma ho compreso quanto lavoro e tempo siano necessari per dare dignità ai percorsi che si vogliono portare avanti come amministratori».
Anche Francesca Nicole Grendene, giovane funzionario tecnico che si occupa di ciclabilità nel Comune di Vicenza, ha partecipato a una tappa del Giro-E: quella partita da Reggio Emilia, città che ha voluto raggiungere in treno da Vicenza, cercando per l’ultimo tratto dalla stazione al centro il collegamento il bike sharing: “Orgogliosa di pedalare con ANCI: lavoro nella PA da cinque anni occupandomi di ciclabilità e mobilità sostenibile e credo che il futuro debba essere giovane. In questi ultimi anni Vicenza sta diventando sempre più una città che cerca di promuovere mobilità sostenibile attraverso misure infrastrutturali, di comunicazione e di servizi: parlo di bike sharing, bike to work che è appena iniziato, bici elettriche per i dipendenti comunali per spostamenti casa-lavoro e nei sopralluoghi, incentivi per chi va in bicicletta, trasporto pubblico, nuovi tratti di percorsi ciclabili, far capire alle persone che è importante usarle e, in generale, cambiare la cultura della ciclabilità tra i cittadini”.
Di recente Vicenza ha ottenuto l’accesso al finanziamento per 113mila euro grazie all’avviso pubblico “Bici in Comune”: “Un’occasione con cui cercheremo di andare a toccare più ambiti della sostenibilità – ha spiegato Grendene: segnaletica di attenzione al ciclista, digitalizzazione di percorsi cicloturistici, monitoraggio dei passaggi, per poter avere mezzi per promuovere il cambio modale dei cittadini”.