La tappa di domani, in un certo senso, è la quint’essenza del Giro d’Italia.
Inutile negare che quando si pensa alla Corsa Rosa vengono in mente i grandi tapponi alpini, i passi dolomitici, quelli dove si è scritta la storia di questa fantastica corsa. E allora basta guardare l’altimetria per rendersi conto che la frazione di domani racchiude perfettamente tutte le caratteristiche che hanno reso grande il Giro d’Italia.
“La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo”. Beh, ecco la prova! Sacile-Cortina d’Ampezzo, 212 km e 5700 metri di dislivello con tre splendidi passi dolomitici: Passo Fedaia, Passo Pordoi e Passo Giau. Chi potrà godersi lo spettacolo in televisione si divertirà senza dubbio, chi sarà in gruppo sicuramente molto meno, anche perché il tempo non promette nulla di buono, tanto per rendere ancor più epica una tappa che lo sarebbe stata anche con un sole splendente. Sul Fedaia si prospettano 6 gradi con pioggia e nevischio, sul Pordoi 4 gradi e pioggia, sul Giau 2 gradi e pioggia. Considerando che nel ciclismo ci sono anche le discese, meglio coprirsi bene e incrociare le dita.