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BLOCKHAUS

Un brigante belga sul Blockhaus


Questa salita il cui nome suggerisce a prima vista scenari germanici, si trova in realtà quasi perfettamente al centro dell’Italia, nel massiccio della Maiella, in Abruzzo.

Pare che il termine “Blockhaus”  – in tedesco letteralmente “casa di sassi” – sia debba a un comandante militare di origine austriaca che si trovava con un plotone di bersaglieri sulla cima della montagna, dove era costruito un fortino di pietra, con il compito di contrastare il brigantaggio nei primi anni dopo l’unità d’Italia.
Non a caso nelle vicinanze è tuttora visibile la “Tavola dei Briganti” un ampio lastricato di rocce dove pastori e briganti lasciarono incisi i loro nomi e i loro pensieri.
La più nota di queste scritte è datata 1867 e recita: “nel 1820 nacque Vittorio Emanuele II re d’Italia. Prima il ’60 era il regno dei fiori ora è il regno della miseria“.
Il Blockhaus esordì al Giro d’Italia esattamente cento anni dopo, il 31 maggio 1967, e quel giorno lassù fu scritta un’altra pagina molto nota, una delle più importanti nella storia del ciclismo.
A inciderla fu un ragazzo di nemmeno 22 anni, nativo di Tielt-Winge, nelle Fiandre, che nel palmares aveva già due Milano-Sanremo ma era alla sua prima partecipazione al Giro.
Alla partenza della tappa, la Caserta-Blockhaus, i favoriti erano la Maglia Rosa José Perez, assieme ad Anquetil, Motta, Gimondi, Adorni, Zilioli e infine l’idolo locale, il camoscio d’abruzzo, Vito Taccone.
Il primo a muoversi fu proprio Taccone che, spinto dall’affetto della moltitudine dei suoi conterranei, ci provò in solitaria e lontano dal traguardo, dovendosi però arrendere a circa 13 chilometri dalla cima.
La corsa proseguì molto tattica, con i migliori che continuarono a studiarsi senza attaccare e senza fare selezione.
A 2000 metri dallo striscione d’arrivo finalmente partirono in due, Schiavon e Zilioli, e quando già sembrava fossero loro a giocarsi la vittoria, tra lo stupore generale uscì dal gruppo l’uomo meno atteso, quel ragazzo belga di neanche 22 anni.
Riprese gli attaccanti, scattò intorno all’ultimo chilometro e più nessuno ebbe la forza di rispondere.
Vinse con 10” su Zilioli e sulla Maglia Rosa Perez.
Quel giorno molti dissero: “Sul Blockhaus ha vinto un velocista”, come a rimarcare l’attendismo degli altri, degli scalatori, dei favoriti.
Ancora non si immaginavano di aver appena assistito a qualcosa che avrebbe cambiato il ciclismo per sempre.
Non sapevano, in quel momento, che il ragazzo che aveva appena inciso il proprio nome sulla cima del Blockhaus sarebbe diventato il più grande corridore di tutti i tempi: Eddy Merckx.

Il Blockhaus al Giro d'Italia

  • 2022: TAPPA 9, ISERNIA – BLOCKHAUS 

1° AL TRANSITO SUL GPM: JAI HINDLEY

  • 2017: TAPPA 9, MONTENERO DI BISACCIA – BLOCKHAUS DELLA MAJELLA

1° AL TRANSITO SUL GPM: NAIRO QUINTANA

Quintana vince staccando Nibali e Pinot con quattro scatti ai quali Vincenzo prova a rispondere, ma al quarto cede, restando con Pinot. Nel corso della salita rinvengono Tom Dumoulin e Bauke Mollema, che si riportano su Nibali e lo staccano. Nel finale Pinot riesce a prevalere su Dumoulin, 24” dietro a Quintana. Mollema è 4° a 41” e Nibali perde un minuto. Le ambizioni Rosa del duo Sky Thomas/Landa si infrangono contro una moto della Polizia ferma a bordo strada prima dell’inizio della salita finale. La caduta che ne segue mette a terra quasi tutto il team Sky. Thomas si sloga una spalla, che gli viene rimessa a posto sul momento. Riprende, ma il suo distacco è già di quasi tre minuti. Ne cede 5 all’arrivo.

  • 2009: TAPPA 17, CHIETI – BLOCKHAUS DELLA MAJELLA

1° AL TRANSITO SUL GPM: FRANCO PELLIZOTTI

Pellizotti riesce a fare il vuoto e vincere, mentre dietro a lui Di Luca fa di tutto per staccare Menchov, che contiene il gap in soli 5 secondi. Garzelli sprinta per il secondo posto, sottraendo secondi d’abbuono a Di Luca: viene coperto di fischi dal pubblico locale, corregionale di Di Luca.

  • 1984: TAPPA 5, NUMANA – BLOCKHAUS DELLA MAJELLA

1° AL TRANSITO SUL GPM: MORENO ARGENTIN

Crisi di fame per Fignon. Moser invece si inventa scalatore e finisce dietro ad Argentin, prendendo la Rosa al francese.

  • 1972: TAPPA 4,1, FRANCAVILLA AL MARE – BLOCKHAUS DELLA MAJELLA

1° AL TRANSITO SUL GPM: Jose Manuel FUENTE 

Fuente parte a 15 km dalla vetta e non si volta più indietro: tappa e maglia, con Merckx a 2 minuti e mezzo. Gimondi finisce a 4 minuti.

  • 1968: TAPPA 21, ROCCA DI CAMBIO – BLOCKHAUS DELLA MAJELLA

1° AL TRANSITO SUL GPM: Franco Bitossi

  • 1967: TAPPA 12, CASERTA – BLOCKHAUS DELLA MAJELLA

1° AL TRANSITO SUL GPM: Eddy MERCKX 

Zilioli attacca a due chilometri dall’arrivo, e l’unico a restargli a ruota è Merckx, che va a conqusitare la sua prima tappa al Giro.

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