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Uno, due, tre, quattro, cinque

21/05/2024

Questa volta non voleva neanche vincerla, voleva lasciare la gloria a qualcun altro. Però gli avversari gli hanno apparecchiato la tavola perfettamente e allora Tadej Pogačar, con un filo di gas, è andato a prendersi il quinto successo in questo Giro d’Italia 2024. Anche quando non vuole fare il Cannibale, finisce per farlo.

Nel dopo corsa lo ha detto chiaramente: “Oggi volevo lasciare che la fuga vincesse”. Purtroppo (si fa per dire) per lui, però, la Movistar aveva piani differenti perché, una volta mancata l’azione buona, ha deciso di tenere la corsa chiusa e giocarsi il tutto per tutto nelle salite di Passo Pinei e Monte Pana. Il risultato per la squadra spagnola non è stato memorabile, visto che Einer Rubio alla fine ha chiuso 11°, ma bisogna riconoscere che se non ci si prova, se si rimane passivi, se ci si lascia trasportare dagli eventi – o in questo caso dalla UAE Team Emirates – nulla accade.

La Movistar è riuscita a tenere vicini i fuggitivi anche grazie alle peripezie della mattinata, che hanno costretto la Corsa Rosa a rinunciare alla sua Cima Coppi, l’Umbrailpass, e partire da Lasa. Così facendo la tappa è diventata di più facile lettura, oltre che più corta, e con soli 4 uomini in fuga – a proposito, anche oggi abbiamo ammirato un grande e generoso Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) – è apparso subito abbastanza chiaro che sarebbero stati i big a giocarsi la vittoria.

Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan) hanno provato con coraggio ad anticipare negli ultimi chilometri del Passo Pinei e per poco non riuscivano nel colpaccio. Pellizzari, 2° all’arrivo, è l’atleta più giovane sul podio di una tappa del Giro dal 1981 e da Moreno Argentin. Classe 2003, tre anni si scattava i selfie con Pogačar, oggi gli è arrivato appena dietro e, dopo l’arrivo, è andato a chiedere al suo idolo i suoi occhiali rosa. Tadej, cuore grande, gli ha regalato anche la Maglia Rosa.

La tappa breve ed esplosiva è costata qualche secondo di troppo a Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), che ha perso il secondo posto da Daniel Martinez (Bora-hansgrohe), e a Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale), mentre ha sorriso ad Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), 5° all’arrivo, che sembra essersi lasciato alle spalle le difficoltà del Mottolino.

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