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Ricordi da… Novara, 1968: la prima Rosa di Eddy Merckx

06/05/2024

Era già un fenomeno, era già uno dei corridori più forti del gruppo. Eppure Eddy Merckx, che a maggio 1968 doveva ancora compiere 23 anni, nei Grandi Giri era ancora tutto da scoprire. A quel Giro d’Italia arrivava con la maglia di campione del mondo, fresco anche del trionfo alla Parigi-Roubaix, e in molti lo indicavano come grande favorito, sebbene fino a quel momento avesse corso solo un Grande Giro, la Corsa Rosa dell’anno precedente, chiusa al 9° posto.

Merckx era nervoso e, scelto da tutti come il grande antagonista degli italiani, non aveva voglia di aspettare, di pazientare, di agire di rimessa. Così nella prima tappa, la Campione d’Italia-Novara – che era stata anticipata da un prologo a Campione d’Italia – mise subito la sua firma, piazzando una stoccata da finisseur. Paaaam! Subito a carte scoperte e subito in Maglia Rosa, la prima delle 77 che indosserà (record assoluto, neanche a dirlo).

Fu uno shock un po’ per tutti, perché i Grandi Giri sono gare ad eliminazione, gare a chi riesce a risparmiare più energie, a nascondersi e ad arrivare più freschi sulle grandi montagne, e invece Merckx non volle aspettare neppure la seconda tappa. Ma non tutti avevano capito che quel ragazzo stava per portare il ciclismo in una nuova era, l’era del Cannibale.

Novara ospitava per la prima volta l’arrivo di una tappa del Giro e in quel momento forse non si rese conto che sarebbe rimasta per sempre nella storia, aprendo lo score di Maglie Rosa del leggendario Eddy. Merckx la “perderà” due giorni dopo a favore di Michele Dancelli, per poi riprendersela sulle Tre Cime di Lavaredo, nella Tappa 12, e portarla fino alla fine, dove a Napoli festeggerà il suo primo Giro d’Italia.

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