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Campania
Le regioni del giro

Campania

La Campania è una regione dell’Italia meridionale con oltre sei milioni di abitanti (più della metà si concentra nella provincia di Napoli). Si affaccia sul Mar Tirreno e confina con Lazio, Molise, Puglia e Basilicata. È un territorio con prevalenza di colline (50%), monti (35%) e pianura (15%) che è identificabile in quattro sub-regioni. La Terra di Lavoro, fertile e che si estende in pianura. Il Sannio, misto monti e colline lungo la dorsale appenninica con i monti del Matese. C’è poi l’Irpinia, nella parte centro orientale della regione, senza sbocchi sul mare, a carattere prevalentemente montuoso. Infine il Cilento, che è un grande promontorio, di natura montuosa, che delimita la parte sud della Campania, dividendo i golfi di Salerno e di Policastro.

Il principale fiume della Campania è il Volturno, il più lungo dell’Italia meridionale. Il secondo fiume è il Sele.

Le coste della Campania si affacciano tutte sul mar Tirreno. Le coste più note sono quelle della penisola sorrentina, attraversata dai monti Lattari e che appartiene per metà alla provincia di Napoli con la costiera di Sorrento e per l’altra metà a quella di Salerno con la costiera amalfitana. La costiera del Cilento è per intero in provincia di Salerno. In tema di territorio si citano il Vesuvio e le aree vulcaniche dei Campi Flegrei. Di grande interesse è la solfatara di Pozzuoli con potenti getti sulfurei, il lago d’Averno, una caldera vulcanica considerata dagli antichi l’entrata all’oltretomba e, come conseguenza della natura del territorio, le varie sorgenti d’acque termali con le notissime terme di Ischia, Agnano, Pozzuoli e Castellamare di Stabia. Di pari fama mondiale godono pure le isole di Ischia, Capri e Procida, conosciutissime per le loro bellezze naturali, da due altre isole minori ossia Vivara e Nisida.

La regione vanta una lunga e articolata storia che ha prodotto un lascito culturale prezioso e ampio così come quello architettonico ancora visibile a Cuma, a Napoli (prima Parthenope e poi Neapolis) e Paestum, all’inizio del Cilento, antica città della Magna Grecia, con l’imponente tempio di Atene, s i to di grande valore assieme a quelli ospitati nella valle dei templi di Agrigento, in Sicilia. Nell’area dell’odierna Campania, oltre alle popolazioni locali, sono avvenute importanti migrazioni provenienti dalla Grecia – da qui la denominazione di Magna Grecia. I l territorio campano conserva testimonianze di valore archeologico e architettonico e, a tal proposito, non può mancare il richiamo all’anfiteatro romano di Capua, secondo per dimensioni dopo il Colosseo, l’arte paleocristiana delle Catacombe e basiliche di Napoli. Spiccano poi l’anfiteatro Flavio di Pozzuoli, gli scavi archeologici di Cuma e la notissima Piscina Mirabilis di Bacoli che, al tempo dei romani, approvvigionava d’acqua le imbarcazioni del porto di Miseno. Nell’area vesuviana si propongono gli scavi di Pompei, la città distrutta, con la vicina Ercolano, dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Di rilievo anche gli scavi di Oplonti. Sempre in periodo romano spicca l’arco di Traiano a Benevento, eretto in onore dell’imperatore Traiano e giunto praticamente intatto fino a noi.

Poi le influenze esercitate da longobardi, angioini, aragonesi per giungere al periodo dei Borboni, quando Napoli, e il suo regno, si afferma come centro culturale, artistico ed economico d’Europa con diversi primati detenuti all’epoca in molteplici settori. È del 3 ottobre 1839 l’inaugurazione della Napoli-Portici, la prima linea ferroviaria costruita in Italia e già dotata di doppio binario. C’è quindi l’annessione al regno d’Italia nel 1861. La rivoluzione industriale dei tempi successivi penalizza poi Napoli, la Campania e l’intero meridione d’Italia che soffrono vari problemi che ne condizionano il potenziale e auspicabile pieno sviluppo.

Riguardo al patrimonio architettonico della regione si ricordano il duomo di Casartavecchia, quelli di Amalfi, Benevento e Salerno, la Rocca dei Rettori e il complesso monumentale di Santa Sofia, entrambi a Benevento. Importante la Certosa di Padula, inserita fra i patrimoni dell’umanità UNESCO, con il più grande chiostro del mondo contornato da ottantaquattro colonne. Anche la Reggia di Caserta (voluta da Carlo III di Borbone, su progetto del grande architetto Luigi Vanvitelli) è patrimonio dell’umanità UNESCO. È, per definizione, l’ultima grande realizzazione del barocco italiano e conta 1.200 stanze e 1.790 finestre. È l a più grande residenza reale del mondo con oltre due milioni di metri quadrati di superficie. I Borboni hanno voluto riproporre una versione campana della reggia di Versailles. È circondata da un immenso parco suddiviso in due settori caratterizzati da un giardino all’italiana con numerose fontane, cascate e giochi d’acqua, da un giardino all’inglese e con fitti boschi. Sempre prossimo a Caserta, nella frazione di San Leucio, esiste l’omonimo borgo, dove Fernando IV di Borbone creò la Regia Manifattura delle Sete, sito riconosciuto come patrimonio dell’Umanità UNESCO. Di valore storico e artistico è anche la zona del Miglio d’Oro (il nome deriva da un’antica unità di misura napoletana) che si estende lungo la costiera dei quartieri a sud di Napoli e comprende splendide ville in stile rococò e neoclassico e ricche di bei giardini con panorama sul golfo di Napoli e vista delle isole di Capri, Ischia e Procida.

È campano (nato a Padula nel 1860) Giuseppe “Joe” Petrosino che, emigrato giovanissimo a New York, fu il mitico detective che combatté la criminalità organizzata e morì, assassinato, nel 1909 a Palermo, dove era impegnato in indagini su collegamenti malavitosi internazionali. Un personaggio che ha ispirato molti film e romanzi.

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