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Vingegaard e Milan, due re per Due Mari

10/03/2024

Sarà forse che è cresciuto sulle sponde del Mare del Nord, testando davvero cosa vuol dire vivere a contatto col mare – i suoi genitori lavorano in un mercato del pesce locale – ma Jonas Vingegaard è apparso particolarmente a suo agio nella Corsa dei Due Mari, la Tirreno-Adriatico 2024. Jonas è nato e cresciuto sul mare, ma è sbocciato sulle montagne, come quelle di San Giacomo e Monte Petrano, le più dure di questa edizione, che ha spianato come se corresse in pianura.

“È una delle vittorie più importanti della mia carriera, sicuramente” ha detto oggi, dopo aver sollevato al cielo il Tridente di Nettuno. La Tirreno-Adriatico si arricchisce così di un altro nome spaziale da aggiungere all’albo d’oro, ovvero il vincitore degli ultimi due Tour de France, nonché lo scalatore più forte del mondo. Succede nella lista a Primož Roglič e Tadej Pogačar, altre due superstar del ciclismo odierno. Saremo di parte… ma non c’è davvero una corsa a tappe di una settimana che possa vantare un elenco vincitori di questo calibro.

Quest’anno, poi, l’elenco partenti offriva un parterre di velocisti degno di un Giro d’Italia o di un Tour de France, o forse pure meglio perché di solito si dividono su una o sull’altra corsa, mentre alla Tirreno-Adriatico sono arrivati tutti assieme. Se sul mar Tirreno Jonathan Milan era considerato uno dei potenziali velocisti migliori del mondo, una volta arrivato sul mar Adriatico lo è effettivamente diventato.

Battere una volta Jasper Philipsen può essere un caso, farlo due volte non lo è più. Quella di oggi a San Benedetto del Tronto, poi, è stata la tappa più veloce della storia nella Tirreno-Adriatico, quindi per arrivare a sprintare con quella potenza bisogna avere un motore più che eccezionale. Senza contare che Jonny, nella confusione dell’ultimo chilometro, è rimasto per qualche secondo al vento a 600 metri dall’arrivo, rischiando di precludersi la possibilità di vittoria. Non solo, però, è riuscito a sprintare (grazie a un grande lavoro di Consonni), ma ha anche stroncato la resistenza di Philipsen nell’appassionante spalla a spalla.

Insomma, nella copertina di questa Corsa dei Due Mari ci vanno lo scalatore e il velocista più forti del momento a livello internazionale. Non si può dire sia stata una brutta edizione.

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