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    Ultima chiamata

    27/05/2022

    I big della generale hanno deciso: questo Giro d’Italia se lo giocano nel tappone dolomitico del penultimo giorno o, forse, direttamente nella crono di Verona. Oggi per un attimo abbiamo pensato che qualcuno potesse provare a smuovere l’equilibrio, che qualcuno volesse provare a stanare gli avversari prima della resa dei conti finale, ma così non è stato.

    L’impressione, poi, era che i fuggitivi potessero essere riassorbiti con maggiore facilità rispetto ad altre tappe, per il semplice fatto che davanti c’erano in gran parte passistoni che avevano fatto la differenza in pianura nella parte iniziale della tappa e solo un paio di scalatori. Con un Kolovrat (10 km al 10%) di mezzo, per loro sarebbe stato piuttosto difficile resistere ad un ritorno prepotente del gruppo. Invece, Andrea Vendrame (AG2R Citroën), Tobias Bayer (Alpecin-Fenix), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost), Clément Davy, Attila Valter (Groupama-FDJ), Edoardo Affini, Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Davide Ballerini, Mauro Schmid (Quick-Step Alpha Vinyl), Edward Theuns (Trek-Segafredo) e Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) sono arrivati a guadagnare 11 minuti e il gruppo ha pensato a risparmiare più energie possibili in vista di domani.

    Quando la Bora-hansgrohe, sul Kolovrat, ha messo a tirare in testa Wilco Kelderman, le intenzioni parevano bellicose, se non per attaccare da lontano, quantomeno per provare ad arrivare a giocarsi il successo di tappa e i conseguenti abbuoni. Jai Hindley, infatti, è ad un abbuono di distanza dalla Maglia Rosa. Invece, in fondo alla discesa del Kolovrat si sono fermati, preferendo rinviare le ostilità alle salite dolomitiche. Alla fine, negli ultimi due chilometri, un paio di scatti sono comunque arrivati, prima Richard Carapaz e poi Mikel Landa, ma i tre moschettieri sono arrivati ancora una volta tutti assieme, senza neanche un piccolo buco che potesse far variare la classifica di qualche secondo.

    E questa volta anche davanti se la sono presa abbastanza comoda, con Tonelli, Valter, Bouwman e Schmid che hanno fatto subito la differenza in salita rispetto agli altri, mentre Vendrame è tornato su di loro come un falco pellegrino in discesa. Questi 5 hanno affrontato la salita finale verso il Santuario di Castelmonte lemme lemme, attendendo lo sprint finale per dare il tutto per tutto. Il più scaltro – e forte – è stato Bouwman, che ha preso in testa la curva a gomito finale a 70 metri dall’arrivo, inducendo all’errore in frenata Schmid, con Vendrame e Schmid costretti ad andare lunghi per evitare di cadere. Per l’olandese è la seconda vittoria di tappa in questo Giro, che si unisce alla matematica certezza di aver vinto la Maglia Azzurra. Mica male il suo Giro!

    Domani ci saranno le ultime salite – e che salite! – di questo Giro d’Italia: Passo San Pellegrino, Passo Pordoi (Cima Coppi) e Marmolada. Si tratta dell’ultima chiamata un po’ per tutti, dopodiché sarà la roulette russa della crono di Verona a decidere chi sarà il padrone di questo Giro.

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