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Torino assegna la prima Maglia Rosa. E quel dente di San Vito…

22/04/2024

Il Giro d’Italia 2024 avrà un inizio scoppiettante, selettivo, duro, come non si vedeva da anni. Quando è stata presentata la Grande Partenza, per la prima tappa – quella che porterà i corridori da Venaria Reale a Corso Casale a Torino per 140 km – l’accento è stato giustamente posto sulle difficoltà altimetriche che si affronteranno fin dal primo giorno, in particolare la salita del Pilonetto verso la Basilica di Superga (si ricordano i 75 anni della tragedia del Grande Torino) e poi il Colle Maddalena (6,1 km al 7,4%) alle porte di Torino, a soli 22 km dall’arrivo.

È quindi chiaro che la prima spallata alla classifica generale verrà data già il primo giorno ma, forse, non si è sottolineato abbastanza il ruolo che potrà avere il dente di San Vito nell’assegnazione della prima Maglia Rosa. A 3,5 km dall’arrivo, infatti, coi corridori già lanciati in Corso Casale, verrà fatta una piccola ma decisiva deviazione verso questo breve strappo, lungo circa 1500 metri e con punte di pendenza al 10-11%. È il momento chiave della tappa, il trampolino di lancio verso la vittoria: è possibile che ai piedi del dente di San Vito ci arrivi un gruppetto molto selezionato dopo il Colle Maddalena, oppure un gruppo ancora piuttosto corposo, in ogni caso il futuro primo leader della classifica generale sarà sicuramente tra i primi a scollinare, prima di tornare in Corso Casale.

Quando il Giro arriva a Torino non è mai un evento banale, basti pensare alla prima volta in cui la città ha accolto l’evento, nel 1909: il questore di Torino non riuscì a garantire la sicurezza di una folla straripante, stimata in 40-50 mila persone, e gli organizzatori decisero di spostare in segreto l’arrivo a Beinasco, per poi mettere in scena un “finto” arrivo a Torino. La Gazzetta, nella cronaca della tappa, parla di “cortese inganno”.

Non solo, due anni dopo, nel 1911, la tappa di Torino coincise con la prima volta di una cima sopra i 2000 metri al Giro, il Sestriere, in una tappa che vide uscire vincitore Lucien Petit-Breton dopo 302 km e 11 ore di corsa. 110 anni dopo, invece, nel 2021, in occasione del 160° anniversario dell’Unità d’Italia, il piemontese Filippo Ganna volò a 58,748 km/h di media nella cronometro inaugurale di Torino, mentre l’anno seguente, la frazione Santena-Torino con il circuito di Superga, è risultata una delle più divertenti ed esplosive delle ultime edizioni. Insomma, a Torino non ci si annoia mai…

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