Dopo tante stoccatine, piccoli segnali e dichiarazioni varie, domani ci sarà il primo giudice inappellabile di questo Giro d’Italia 2021: lo Zoncolan.
Basta leggere i dati della salita per capire che no, non ci si potrà nascondere in nessun modo. 14,1 km all’8,5%, con gli ultimi 3 ad una pendenza media del 13%. I “non scalatori” saliranno zigzagando, pregando che l’agonia finisca al più presto.
E pensare che il versante che affronteranno domani, da Sutrio, non sarà nemmeno quello più duro, perché la Corsa Rosa ha quasi sempre preferito l’ancor più terrificante versante di Ovaro, 10 km al 12%, quindi più breve ma con pendenze da vera e propria mulattiera. Per non fare differenze, Gilberto Simoni è stato il primo a battezzare entrambi i versanti, nel 2003 da Sutrio (la prima e unica altra volta in cui si è saliti da lì) e nel 2007 da Ovaro. Dopodiché ci hanno vinto Ivan Basso nel 2010 – primo tassello nell’entusiasmante rimonta alla Maglia Rosa di David Arroyo – Igor Anton nel 2011, Michael Rogers nel 2014 e Chris Froome nel 2018, sempre partendo da Ovaro. Il comune denominatore è il tifo; una marea di persone seduta nei prati ad applaudire ed incitare i corridori.