Il 2 giugno 1998, nel giorno della Festa della Repubblica Italiana, Marco Pantani indossava per la prima volta in carriera la Maglia Rosa. Quella stessa mattina, prima della Asiago – Selva di Valgardena di 215 km, difficilmente ci si poteva immaginare che sarebbe cominciata la cavalcata trionfale che lo avrebbe portato nel giro di meno di due mesi a conquistare l’incredibile accoppiata, Giro d’Italia e Tour de France. Ad oggi, è stato l’ultimo a riuscirci.
Quell’anno lo svizzero Alex Zülle sembrava inattaccabile, saldamente in Maglia Rosa dopo le grandi prestazioni a cronometro ma anche in salita, che gli avevano permesso di approcciare le Dolomiti con più di due minuti su tutti gli avversari e 3’48” su Pantani. Alla prova del 9, però, il possente elvetico si spense, respinto bruscamente dalle pendenze della Marmolada e del Passo Sella, Cima Coppi di quel Giro.
Sulla Marmolada, in realtà, il primo ad attaccare fu Pavel Tonkov, secondo in classifica generale, mentre Pantani, che indossava la maglia verde di miglior scalatore, partì in un secondo momento. Non fu uno dei suoi celebri scatti, decisi e irresistibili, ma fu più che altro una lenta e costante progressione alla quale riuscì a resistere solo Giuseppe Guerini, nella forma della vita. Quello del Pirata fu quasi un attacco alla chetichella, visto che non si era nemmeno tolto la bandana, quasi a voler sorprendere gli avversari.
Insieme a Guerini spianeranno la Marmolada, riprenderanno tutti i fuggitivi, e si involeranno verso la cima del Passo Sella e poi verso il traguardo di Selva di Valgardena. L’epilogo è facilmente intuibile, a Guerini la tappa, a Pantani la Maglia Rosa, Tonkov a 2’04”, Zülle a 4’39”. Il Pirata, nelle giornate seguenti, rinforzerà la sua leadership, arrivando a Milano in trionfo.
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