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Reporter per un giorno – Tappa 6

11/05/2023

Reporter per un giorno è l’iniziativa dedicata ai giovani e alle loro passioni sportive che unisce scrittura e fotografia in una sola giornata, per vivere un’esperienza unica grazie al Giro d’Italia.

Il progetto è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutte le località toccate dalla manifestazione e prevede per le città di tappa in arrivo che i partecipanti siano invitati a scrivere il proprio personale articolo dedicato alla tappa e alla giornata al Giro d’Italia.

Ecco l’articolo di oggi:

Il Giro di Italia, una tela colorata con quella tavolozza che è Napoli.

Il Giro di Italia prosegue con una Napoli che dismette l’abito di festa azzurro per il recente scudetto, per vestirsi di Rosa in onore del Giro.

In questo giorno il Giro di Italia, dopo una due giorni Campana, fa tappa a Napoli, che ritorna di nuovo, con un percorso circolare di 162 km, che mostra ai corridori e al mondo intero le mete più suggestive del capoluogo campano e della Costiera Sorrentina, il tutto accompagnato da molte curve e saliscendi che hanno tenuto viva la gara.

Far conoscere la tradizione napoletana è come un dovere per tutti i cittadini partenopei, un dovere che vede una grande occasione al Giro di Italia. Si è potuta vedere la maglia rosa che gusta una Margherita ed Evenepoel che palleggia con un pallone bianco-azzurro, questo per non dimenticare lo scudetto fresco di stampa.

Si passa per Pompei, Ravello, Amalfi, Positano, per la dura salita del valico di Chiunzi, banco di prova di tutti gli amatori della zona, luoghi tra i più famosi e suggestivi al mondo, e terra di ciclismo dai tempi del giro di Campania e di Fausto Coppi. Chi sa se il campione del mondo Evenepoel, che nonostante la caduta è riuscito a rimettersi in gioco, come un vero campione, e lo sloveno Roglic hanno avuto il tempo di goderseli o erano troppo presi dalla foga della corsa.

I continui cambi di paesaggio, da città a colline, da grandi pareti rocciose alla vista dello splendido mare, avranno tenuto viva la meraviglia dei ciclisti e l’incredibile originalità del Giro.

Napoli, città metropolitana, caotica e affollata, invasa da turisti, oggi posa auto, motorini e moto e si popola di biciclette, un mezzo che aiuta il corpo lo spirito, l’ambiente e il territorio. Possiamo vedere come il percorso ha unito con un filo colorato città, natura e i colori della carovana dalla partenza all’arrivo: dal lungomare, alla Natura selvaggia del Vesuvio, dai colori della costiera al finale in pieno centro, a Via Caracciolo dove il blu del cielo e del mare incontra il giallo tufo del Castel dell’ovo.

Durante il percorso, i ciclisti hanno goduto dello spirito e del paesaggio incantevole di questa terra gioia per i sensi, ma fatica per le gambe, e chi sa se tra uno scatto e una “limata” hanno sentito l’odore del mare, degli agrumi e della pizza, udito il silenzio della natura e l’entusiasmo festoso di uno dei popoli più caldi dello stivale, che ancora una volta, a un anno di distanza ha accolto con entusiasmo la carovana rosa.

Tante quanto i colori di questa tappa sono state le sensazioni provate dai corridori. Sensazioni come un affaticamento generale a causa delle salite o per il forte sole che ha baciato la Costiera quasi in tutta la sua interezza, un affaticamento alleviato dalle discese, dai rettilinei e dalla brezza del mare.

Durante gli ultimi chilometri abbiamo potuto assistere a svariate azioni: cadute, salti sopra gli spartitraffico, continui superamenti tra gli apripista, Clarke e De Marchi, che alla fine lasciano passare il gruppo, che si faceva sempre più vicino, concedendo la vittoria a Pendersen, il danese ex campione del mondo.

Possa questa tappa del Giro essere di ispirazione e di esempio per un futuro più sostenibile, dove le bellezze come il mare non vengono oltraggiate da un uso sconsiderato delle comodità. Possa questa tappa accendere in tutti una passione per il ciclismo e per i suoi benefici e possa invitare le persone a vivere Napoli in una maniera totalmente diversa, a stretto contatto con il territorio e la sua fisionomia.

Daniele Quagliozzi, IIS Bernini De Sanctis di Napoli

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