I ma dìs dai, i ma dìs brao, i ma dìs bèl, I ma dìs Falco Saoldèl!
Questo si cantava di Paolo “Falco” Savoldelli, ciclista bergamasco autore di due vittorie del Trofeo senza Fine nel 2002 e nel 2005, vittorie che gli han permesso di lasciare il segno nel cuore dei bergamaschi e nei tornanti di Selvino, dove nella “Salita dei Campioni Bergamaschi” gli è stato dedicato il terzultimo tornante, preceduto solamente dagli eroi Ivan Gotti e Felice Gimondi. Salita che con i suoi 619m di dislivello e la pendenza massima del 9% permette di ripercorrere i grandi campioni del ciclismo bergamasco, con i 19 tornanti dedicati a chi ha scritto pagine indelebili nel grande libro del ciclismo. GPM di 2a Categoria che è andato a Ben Healy, con un distacco di 6’45” dal gruppo.
Nel cuore del Giro d’Italia, la tappa che attraversa Bergamo dopo esattamente sei anni dall’ultimo arrivo, regala emozioni uniche tra salite epiche, tesori storici e un arrivo da sogno. La corsa abbraccia in un doppio passaggio mozzafiato le mura veneziane di Bergamo, simbolo di un’epoca passata, emblema di una città che si apre al mondo con grazia e imponenza. I ciclisti sfrecciano così tra i bastioni di pietra, donando agli spettatori emozioni uniche e rendendo omaggio alla storia millenaria di questa terra.
Bergamo, che quest’anno insieme a Brescia si erge come capitale della cultura italiana, custodisce un patrimonio artistico e architettonico d’inestimabile valore. Ogni pietra, ogni affresco racconta storie di grandi artisti e di un passato ricco di fascino. Le strade del Giro diventano il palcoscenico sopra cui si svelano le bellezze nascoste di queste capitali culturali, incantando il pubblico e regalando loro un’esperienza indimenticabile.
Ma questa è anche la terra dei Mille, un luogo carico di storia e di coraggio: le colline e i paesaggi che circondano Bergamo hanno visto i passi decisi dei patrioti italiani che lottavano per l’unità del Paese; ogni pedalata del Giro d’Italia è un tributo a quegli eroi che hanno dato tutto per la libertà, è un invito a scoprire la forza e la determinazione di una terra che ha contribuito a plasmare il destino dell’Italia.
Il cielo si colora di rosa, l’abbraccio caloroso della carovana che accompagna la corsa; la Torre dei Venti, maestosa e colorata, si erge illuminata di rosa per accogliere tutto lo staff dei team non presente sulle ammiraglie alla loro uscita dall’autostrada.
Le strade si animano, le bandiere sventolano nell’aria e i sorrisi si moltiplicano lungo il percorso del Giro. E infine, l’arrivo in Piazza Vittorio Veneto, sul Sentierone di Bergamo, il Salotto Bergamasco, è un momento magico. La piazza si riempie di applausi, sorrisi e sguardi commossi all’arrivo dei ciclisti, emozioni che l’americano Brandon McNulty della UAE Team Emirates ha regalato ai bergamaschi presenti, ringraziandoli anche in conferenza stampa per l’incitamento in Boccola.
Assente il grande atteso della tappa, Mattia Cattaneo, ritirato all’11a tappa per positività al covid-19. È in momenti come questo che l’essenza dello sport emerge con forza, dimostrando la resilienza e il coraggio dei ciclisti che affrontano le sfide con determinazione.
Il Giro d’Italia è un viaggio emozionante attraverso le terre italiane che unisce lo sport alla scoperta di luoghi straordinari e Bergamo, con i suoi campioni, le sue mura e la sua storia millenaria, incanta e coinvolge. Il Giro d’Italia è un invito a innamorarsi di questa terra e a scoprire le sue meraviglie, offrendo a ogni spettatore un’esperienza indimenticabile che rimarrà nel cuore per sempre.
Tommaso Berardi, ITIS Paleocapa di Bergamo