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Reporter per un giorno – Tappa 15

21/05/2023

Reporter per un giorno è l’iniziativa dedicata ai giovani e alle loro passioni sportive che unisce scrittura e fotografia in una sola giornata, per vivere un’esperienza unica grazie al Giro d’Italia.

Il progetto è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutte le località toccate dalla manifestazione e prevede per le città di tappa in arrivo che i partecipanti siano invitati a scrivere il proprio personale articolo dedicato alla tappa e alla giornata al Giro d’Italia.

Ecco gli articoli di oggi:

Bergamo, la terra dei campioni e delle emozioni

I ma dìs dai, i ma dìs brao, i ma dìs bèl, I ma dìs Falco Saoldèl!

Questo si cantava di Paolo “Falco” Savoldelli, ciclista bergamasco autore di due vittorie del Trofeo senza Fine nel 2002 e nel 2005, vittorie che gli han permesso di lasciare il segno nel cuore dei bergamaschi e nei tornanti di Selvino, dove nella “Salita dei Campioni Bergamaschi” gli è stato dedicato il terzultimo tornante, preceduto solamente dagli eroi Ivan Gotti e Felice Gimondi. Salita che con i suoi 619m di dislivello e la pendenza massima del 9% permette di ripercorrere i grandi campioni del ciclismo bergamasco, con i 19 tornanti dedicati a chi ha scritto pagine indelebili nel grande libro del ciclismo. GPM di 2a Categoria che è andato a Ben Healy, con un distacco di 6’45” dal gruppo.

Nel cuore del Giro d’Italia, la tappa che attraversa Bergamo dopo esattamente sei anni dall’ultimo arrivo, regala emozioni uniche tra salite epiche, tesori storici e un arrivo da sogno. La corsa abbraccia in un doppio passaggio mozzafiato le mura veneziane di Bergamo, simbolo di un’epoca passata, emblema di una città che si apre al mondo con grazia e imponenza. I ciclisti sfrecciano così tra i bastioni di pietra, donando agli spettatori emozioni uniche e rendendo omaggio alla storia millenaria di questa terra.

Bergamo, che quest’anno insieme a Brescia si erge come capitale della cultura italiana, custodisce un patrimonio artistico e architettonico d’inestimabile valore. Ogni pietra, ogni affresco racconta storie di grandi artisti e di un passato ricco di fascino. Le strade del Giro diventano il palcoscenico sopra cui si svelano le bellezze nascoste di queste capitali culturali, incantando il pubblico e regalando loro un’esperienza indimenticabile.

Ma questa è anche la terra dei Mille, un luogo carico di storia e di coraggio: le colline e i paesaggi che circondano Bergamo hanno visto i passi decisi dei patrioti italiani che lottavano per l’unità del Paese; ogni pedalata del Giro d’Italia è un tributo a quegli eroi che hanno dato tutto per la libertà, è un invito a scoprire la forza e la determinazione di una terra che ha contribuito a plasmare il destino dell’Italia.

Il cielo si colora di rosa, l’abbraccio caloroso della carovana che accompagna la corsa; la Torre dei Venti, maestosa e colorata, si erge illuminata di rosa per accogliere tutto lo staff dei team non presente sulle ammiraglie alla loro uscita dall’autostrada.

Le strade si animano, le bandiere sventolano nell’aria e i sorrisi si moltiplicano lungo il percorso del Giro. E infine, l’arrivo in Piazza Vittorio Veneto, sul Sentierone di Bergamo, il Salotto Bergamasco, è un momento magico. La piazza si riempie di applausi, sorrisi e sguardi commossi all’arrivo dei ciclisti, emozioni che l’americano Brandon McNulty della UAE Team Emirates ha regalato ai bergamaschi presenti, ringraziandoli anche in conferenza stampa per l’incitamento in Boccola.

Assente il grande atteso della tappa, Mattia Cattaneo, ritirato all’11a tappa per positività al covid-19. È in momenti come questo che l’essenza dello sport emerge con forza, dimostrando la resilienza e il coraggio dei ciclisti che affrontano le sfide con determinazione.

Il Giro d’Italia è un viaggio emozionante attraverso le terre italiane che unisce lo sport alla scoperta di luoghi straordinari e Bergamo, con i suoi campioni, le sue mura e la sua storia millenaria, incanta e coinvolge. Il Giro d’Italia è un invito a innamorarsi di questa terra e a scoprire le sue meraviglie, offrendo a ogni spettatore un’esperienza indimenticabile che rimarrà nel cuore per sempre.

Tommaso Berardi, ITIS Paleocapa di Bergamo

Gioia McNulty a Bergamo

21 maggio 2023, è il giorno della quindicesima tappa del Giro d’Italia, da Seregno a Bergamo, che chiude la seconda settimana della 106ª edizione della corsa rosa. 195 km con oltre 3600 m di dislivello, 4 salite e pochissimi punti di respiro.

Siamo nelle terre di campioni eccezionali: Felice Gimondi, Ivan Gotti e Paolo Savoldelli sono solo tre esempi. In Lombardia la bici permette di conoscere sé stessi, la natura e il paesaggio. In queste valli da semplice mezzo di trasporto, si riesce ad elevare a occasione di massima libertà, diventando parte della quotidianità e scrivendo pagine indelebili della storia sportiva di questi territori paradisiaci e di tutto il nostro meraviglioso Paese.

Ci troviamo nel punto in cui la pianura Padana incontra le Prealpi, dove la frenesia delle città si fonde con la calma dei boschi e dei paesini di montagna, ma anche dove la fatica dei ciclisti può trasformarsi in gloria eterna.

Qui l’essenza dello sport si può cogliere negli occhi di un bambino che si alza sui pedali mentre gioca con gli amici, come nell’ardente passione che ogni anno infiamma le migliaia di tifosi onnipresenti su queste strade.  Oggi questi territori sono toccati da un Giro d’Italia tra i più strani degli ultimi anni: nuovi casi covid, cadute, piogge torrenziali e alcuni big già fuori dai giochi.

Sono le 11:45, la tappa parte da Seregno, cittadina che deve i propri tratti caratteristici alla sua posizione di crocevia in epoca romana, sviluppatasi grazie ai servizi tipici di una località dove le persone si incrociano e sviluppano interessi commerciali. Questa è una realtà laboriosa della Brianza, ma anche un polo di attrazione per il tempo libero che ha l’intento di portare l’arte negli spazi della vita quotidiana grazie a murales e a opere di street art e arte contemporanea.

I corridori, dunque, incalzano il Valico di Valcava, su e giù nel verde smeraldo tra Valle San Martino e Valle Imagna. Segue la scalata dei tornanti, tutti dedicati ai campioni bergamaschi, della salita di Selvino che si arrampica sul pendio per arrivare all’altopiano che controlla la Val Seriana. Breve tratto di discesa e poi ancora su verso Miragolo San Salvatore. Dopo 125 km, il filo della corsa rosa passa nella località di Sedrina, culla di Felice Gimondi, uno dei più grandi ciclisti di sempre e l’unico italiano, insieme a Vincenzo Nibali, ad aver vinto tutte e tre le grandi corse a tappe.

Alle 15:50 c’è il primo passaggio sul traguardo di Bergamo, capitale della Cultura italiana nel 2023, per poi andare a prendere l’ultima grande asperità di giornata: la salita che porta a Roncola Alta. Healy, McNulty e Frigo scollinano e si rendono conto che oggi può essere il loro grande giorno perché gli uomini di classifica sono lontani.

I tre si buttano per primi in picchiata verso Bergamo, la città dei Mille, pronti a scalare l’unicità di Città Alta con le sue torri, e a sfrecciare tra le maestose mura veneziane, patrimonio dell’UNESCO dal 2017, parte di un complesso di fortificazioni che si estende fino a Croazia e Montenegro.

A 5 km dall’arrivo un duro strappo da Porta Garibaldi a Largo Colle Aperto ribolle di amore per il ciclismo. Healy prova a far saltare il banco, ma McNulty prima e Frigo poi tornano sull’irlandese. Il terzetto accarezza le mura venete in discesa e piomba sull’ultimo rettilineo dove Brandon McNulty corona una grande giornata trovando la sua prima vittoria al Giro d’Italia.

Erik Scandella, Liceo Scientifico Andrea Fantoni di Clusone (BG)

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