Si decide tutto sulla rampa finale di Tagliacozzo
La tappa è tosta, con 3500 metri di dislivello complessivi, con altri 3 GPM che anticipano la salita finale. Pronti, via, e il gruppo salirà a Roccaraso (3a cat., 7,4 km al 6,1%), una scalata che il Giro approccia per la settima volta nella sua storia, due anni dopo l’ultima volta, dopodiché, percorsi 65 km, ci sarà da superare il difficile Monte Urano (2a cat., 4,5 km al 9,3%), al quale seguirà il lungo ma pedalabile Vado della Forcella (2a cat., 21,6 km al 3,6%). A quel punto mancheranno poco più di 60 km al traguardo, si scenderà a Magliano de’ Marsi, si proseguirà per Scurcola Marsicana e da Tagliacozzo comincerà l’attesissima salita finale.
I dati generali della scalata non fanno particolarmente paura, parliamo di 12,6 km al 5,4%, ma i numeri non dicono della micidiale rampa finale che porta all’arrivo in località Marsia. Gli ultimi 2,6 km presentano infatti una pendenza media del 9,1% e quindi, anche se nei chilometri precedenti non sarà successo molto, è inevitabile che lì qualcuno si muova per testare le gambe degli avversari. In caso di giornata no, anche 2600 metri, con quelle pendenze, possono portare a pagare uno scotto molto pesante.