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Prati di Tivo, con amore dalla Tirreno-Adriatico

26/04/2024

Di solito la vediamo nella sua versione invernale, nei primi giorni di marzo, quando la Tirreno-Adriatico la elegge a salita regina della settimana e della corsa. Stavolta, però, la vedremo a maggio, probabilmente senza neve, in versione primavera avanzata. Prati di Tivo è una salita vera, che arriva ai piedi del Gran Sasso, e che ha deciso le sorti della Corsa dei Due Mari in tre occasioni, nel 2012, nel 2013 e nel 2021.

Il Giro d’Italia 2024 l’ha scelta come arrivo di tappa per la sua frazione numero 8, all’indomani della difficile cronometro di Perugia. Gli appassionati avranno modo di vederla anche qualche settimana prima, visto che l’11 aprile ospiterà l’arrivo della tappa regina del nuovo Giro d’Abruzzo.

È la seconda volta nella storia che la Corsa Rosa sceglie di arrivare in cima alla salita abruzzese: la prima è stata quasi 50 anni fa, nel 1975, quando Giovanni Battaglin staccò tutti nella tappa che partiva da Ancona.

La frazione che partirà da Spoleto sarà breve ma intensa, visto che nei 153 km complessivi ci sarà poco spazio per respirare. Prima ci sarà la salita di Forca Capistrello (2a cat., 16,3 km al 5,6%) e poi quella di Croce Abbio (3a cat.), che precederà una lunga discesa che porterà ai piedi della salita finale di Prati di Tivo. Saranno 14,6 km con una pendenza media del 7% e punte al 12%, che daranno modo a chi ha perso tempo nella cronometro del giorno prima di cominciare a recuperare terreno.

Alla Tirreno-Adriatico hanno sempre vinto corridori di spessore su questa salita, Vincenzo Nibali nel 2012, poi Chris Froome nel 2013, ma il precedente più indicativo è quello del 2021, quando a vincere fu Tadej Pogačar. In Maglia Azzurra c’era Wout Van Aert, desideroso di testarsi nella classifica generale di una breve corsa a tappe, e il fuoriclasse sloveno attaccò a poco meno di 6 km dall’arrivo, facendo subito la differenza. Tadej si riportò su Geraint Thomas, che aveva attaccato in precedenza, e lo staccò qualche centinaio di metri più tardi, mentre dietro a Simon Yates non riuscì la rimonta. Alla fine quell’edizione della Tirreno-Adriatico la vinse Pogačar (2° Van Aert), in quelli che sono ricordati come i suoi primi successi da professionista su suolo italico.

La cosa bella è che al Giro d’Italia 2024 ritroveremo sia Tadej, sia Van Aert, sia Thomas. Chissà che ci regalino un altro bello spettacolo.

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