I migliori per distacco. Tadej Pogačar e Remco Evenepoel hanno monopolizzato questa settimana in Francia, nei Campionati Europei 2025 in Drôme-Ardèche che fungevano da rivincita rispetto ai Mondiali di Ruanda disputato a fine settembre. Nessun ribaltamento però, perché i valori in campo sono stati pienamente confermati.
Evenepoel ha conquistato nuovamente, con margine, il successo nella cronometro dell’1 ottobre, su un percorso più dolce e breve (24 km) rispetto a quello di dieci giorni prima a Kigali. Ha battuto nettamente un certo Filippo Ganna che è stato l’unico rivale a restare sotto il minuto di distacco. Il verbanese, doppio argento con la Nazionale italiana dopo essere stato battuto per appena sette secondi dalla Francia anche nella staffetta mista a squadre, cercherà ora di dimenticare la beffa al GranPiemonte di giovedì 9 ottobre.
Con questa rinnovata strapotenza di Evenepoel si è arrivati alla impegnativa prova in linea (202 km) di Guilherand-Granges, dove però l’epilogo è stato quello pronosticato dai più. Solo diciassette corridori sono riusciti a concludere una gara che è subito esplosa sotto l’impulso di Pavel Sivakov e dei due ‘mostri sacri’ del gruppo, alla cui ruota si sono lanciati Juan Ayuso (6º finale), Christian Scaroni (4º) e un Paul Seixas che da qualche mese a questa parte ha deciso di farsi conoscere ben conoscere, dominando il recente Tour de l’Avenir e che, a questo punto, a Il Lombardia avrà la possibilità di rivelarsi definitivamente al grande pubblico.
Il francese ha conquistato un meritato bronzo, staccando Scaroni, vincitore della tappa di San Valentino Brentonico al Giro quest’anno, nell’ultima salita della giornata. Davanti Evenepoel dimostrava di essere fortissimo e rimaneva l’unico inseguitore di un Pogačar che ha fatto ancora una volta ciò che sa fare meglio, con un assolo di 75 km che gli ha consegnato il titolo europeo e che, se mai ce ne fosse bisogno, lo pone come assoluto favorito per la ‘Classica delle Foglie Morte’ dell’11 ottobre.
E pensare che per ‘Pogi’ non è stata nemmeno una vera e propria esibizione. “Mi sono trovato in testa e ho cercato di mantenere quel minuto, un vantaggio comodo. Non credo di essere stato super dominante. Remco inseguiva e non ho potuto rilassarmi fino al traguardo, ho dovuto spingere al massimo. Felice che sia finita”. Sulla strada verso la Città Alta di Bergamo lo attende l’ultimo sforzo del 2025.