Nell’era dei ‘super team’ e senza che il suo nome venga rivendicato all’interno della famosa ‘Big Six’ (Van der Poel, Pogacar, Roglic, Evenepoel, Van Aert, Vingegaard), Pedersen non ha bisogno di elogi né di ulteriore fiducia: nelle dichiarazioni rilasciate a giroditalia.it la scorsa settimana, durante il ‘Media Day’ del team che gli ha offerto un contratto a vita, si è mostrato pienamente consapevole delle sue possibilità: “Il ciclismo in questo momento è duro, con tantissima concorrenza, e devo accettare che ci sono corridori con più talento e qualità di me, ma questo non significa che siano imbattibili, e l’ho dimostrato. E spero di poter continuare a dimostrarlo”.

Un talento che si basa sul lavoro quotidiano, e non sulle dimostrazioni che, d’altra parte, sono sempre più numerose nel palmarès di Pedersen. “La fiducia non mi viene dalle vittorie. Piuttosto dal fatto che, prima di affrontare una corsa, ho cercato di fare tutto ciò che è in mio potere. E quando ho fatto questo, confido di vincere. Anche se parliamo di una Roubaix o di una Sanremo, quando parto contro Van der Poel, Van Aert, Ganna… e ho fatto tutta la preparazione perfetta, ho la convinzione di poterli battere. Non ho bisogno di aver vinto gare minori rispetto ai grandi obiettivi per avere quella fiducia. Per me, le grandi vittorie sono la ciliegina sulla torta di quando ho fatto tutto correttamente”.