Viaggio in Trentino-Alto Adige, oggi, per i ciclisti elettrici del Giro-E. Che partono da Bolzano e, dopo una tappa letteralmente in salita, approdano a Santa Cristina Val Gardena. Sono 44 chilometri per 1.800 metri di dislivello, con ascese degne di nota come Fiè allo Sciliar, Passo Pinei e infine, per chiudere in bellezza, la strada da Ortisei a Santa Cristina. Vari strappi al 15 per cento che richiederanno batterie ben cariche. Grazie ai motori, ci sarà tempo per godere di un contorno magnifico, cominciando, prima del via, dal capoluogo della Provincia Autonoma di Bolzano, nota come Alto Adige e la più a nord d’Italia. Luogo d’incontro di diverse culture, con un vasto patrimonio storico e architettonico e ben 50 chilometri di percorsi ciclabili immersi nella natura, Bolzano è la città natale di due medagliati olimpici, Tania Cagnotto e Carolina Kostner, ma anche di Dorian Grey, nel senso dell’attrice Maria Luisa Mangini resa famosa da Totò, Peppino e la…. Malafemmina. Tanti i piaceri della tavola, a partire dal vino, antica tradizione che trova le proprie icone nel Lagrein e nel Santa Maddalena, i due vini rossi per eccellenza della città.
La tappa Bolzano-Santa Cristina Val Gardena (Monte Plana)
Bolzano ha già ospitato una partenza del Giro-E nel 2019 (con arrivo ad Anterselva), mentre è stata sede di tappa al Giro d’Italia per ben 23 volte: 13 arrivi (l’ultimo nel 2003) e dieci partenze. Il traguardo di questa frazione, invece, è inedito: è posto sul Monte Pana di Santa Cristina Val Gardena, a quota 1.625 metri.
Dopo un tratto fuori percorso di quasi quattro chilometri per uscire da Piazza Walther di Bolzano, il Giro-E entra nel tragitto del Giro d’Italia in prossimità di Cardano, per proseguire nei successivi 40
chilometri. Il profilo altimetrico somiglia alla frazione precedente con un continuo crescendo per un
dislivello complessivo di 1.800 metri. Il primo Gran Premio della Montagna è una lunga ascesa verso Passo Pinei, a quota 1.437 metri: 23,3 chilometri al 4,7 per cento con punte del 15 per cento poco prima dello scollinamento. La salita finale che porta a Monte Pana è decisamente più corta ma anche più impegnativa: 7,6 chilometri al 6,1 per cento medio
Il personaggio del giorno – Pietro Sighel
Dopo Arianna Valcepina, un altro grandissimo azzurro dello short track ha raggiunto il gruppo dei ciclisti elettrici del Giro-E: Pietro Sighel, oggi alla sua seconda tappa come capitano del team Fiamme Gialle della Guardia di Finanza.
Figlio del pattinatore di pista lunga Roberto Sighel (cinque edizioni consecutive ai Giochi invernali) e fratello minore di Arianna Sighel, Pietro ha conquistato un argento e un bronzo olimpico a Pechino 2022, oltre a nove medaglie iridate (di cui una d’oro) e quattro titoli europei.
“Sono cresciuto con la bici, ho cominciato a pedalare fin da quando ero bambino ed è stato ed è uno strumento fondamentale del mio allenamento, perché è funzionale al mio sport, lo short track, e al pattinaggio in generale, in quanto sollecitata lo stesso muscolo della gamba, il quadricipite. Lo usiamo per fare condizione, perché su ghiaccio non riusciamo a fare troppe ore di fila, per gli angoli che abbiamo sulle gambe, siamo troppo piegati. Nel ciclismo, invece, usiamo gli stessi muscoli ma possiamo fare ore e ore di fila. Vado circa 5-6 mesi l’anno in bici, con la bici da corsa, è uno sport che mi piace. Somiglianze tra ciclismo e short track? Forse la volata finale: gli ultimi due giri sono molto simili a una volata del ciclismo. Le bici a pedalata assistita sono una bella evoluzione, molto positiva per chi fisamente fa più fatica a fare movimento e con la bici manuale non riuscirebbe a fare certe salite o percorrenze. La bici manuale è tosta da spingere, quando vai a fare certi giri. Le Fiamme Gialle sono il gruppo più importante per noi sportivi, mi reputo molto fortunato a farvi parte, è una grande famiglia che, con un grande lavoro dietro di noi, ci consente di svolgere il nostro lavoro al meglio. E poi partecipa a eventi come questo del Giro-E, che rappresentano un diversivo per noi atleti e consentono di promuovere lo sport”.
Città dello Sport e della Salute, un’opportunità per i Giovani: proseguono a Valdobbiadene i workshop ANCI al Giro d’Italia
Anche per i workshop ANCI nei Comuni sede di partenza di tappa del Giro-E inizia la terza settimana, come per la e-bike experience che si svolge sulle strade del Giro d’Italia.
Il nuovo appuntamento che attende i partecipanti, in collaborazione con ANCI Veneto, è in programma mercoledì 22 maggio alle ore 12.30 a Valdobbiadene, dove Sport e Salute saranno al centro del tavolo di lavoro, con focus sulle opportunità di ingaggio dei giovani su questi temi.
La giornata vedrà la partecipazione del Presidente ANCI Veneto e Sindaco di Treviso, Mario Conte, oltre a diversi attori dell’amministrazione pubblica e della cooperazione locale.
L’obiettivo generale della serie di workshop ANCI è quello di migliorare il grado di ingaggio dei giovani nelle politiche pubbliche e nella valorizzazione delle risorse locali come driver di sviluppo sostenibile, attraverso il filo conduttore dello Sport e dei suoi valori.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del più ampio programma di supporto e finanziamento dei Comuni italiani a valere sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili, realizzato attraverso Accordi con il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Anche da Valdobbiadene, come nelle altre tappe, è in gruppo nella tappa del Giro-E il team ANCI, guidato dall’ex sciatore Giorgio Rocca come capitano e composto da Amministratori locali e ambassador del territorio.
Per info e iscrizioni ai workshop clicca qui: link