I centoquarantanove chilometri che oggi collegavano Alcamo ad Agrigento sono stati un viaggio tra architetture antichissime e moderne, uno spaccato dei molti modi in cui l’uomo ha scelto di costruire l’ambiente attorno a sé.
Alcune cose cambiano sempre, altre mai.
Poco dopo Alcamo gli elicotteri della TV inquadrano il tempio di Segesta, dove sono state presentate le squadre del Giro, tre giorni fa.Le sue trentasei colonne doriche sono ancora tutte lì, più o meno identiche a duemila anni fa.
Un’altra cosa che non cambia è Thomas De Gendt. Prima tappa in linea, primo chilometro, il belga parte a lanciare la prima fuga del Giro, si porta dietro altri quattro compagni, tira più di tutti e fa filotto: primo sui due traguardi volanti e sul Gpm di Santa Ninfa.
Giusto al confine con Santa Ninfa c’è Nuova Ghibellina, così chiamata per differenziarsi da Ghibellina Vecchia, a venti chilometri di distanza.
Forse gli architetti non erano gli stessi di Segesta, forse è stata solo una fatalità, fatto sta che Ghibellina Vecchia è stata spazzata via dal terremoto del ’68, e tutto il paese ha dovuto traslocare.
Alcune cose cambiano sempre, altre mai.