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Cort Nielsen, il cacciatore

16/05/2023

Se avete qualche minuto di tempo andate a vedervi la scheda da corridore di Magnus Cort Nielsen. Ha vinto 26 volte in carriera, ma è come se le sue vittorie fossero selezionate solo per i contesti più prestigiosi. Anche perché, come caratteristiche, non è facilmente identificabile: è sicuramente molto veloce, ma non abbastanza per competere coi grandi velocisti – e l’impressione è che non gli piaccia nemmeno lanciarsi negli sprint di gruppo – sa tenere in salita, ma non abbastanza da poter essere un valido pretendenti alle grandi classiche del calendario professionistico. Eppure, è un corridore formidabile, probabilmente anche molto sottovalutato.

Oggi sul traguardo di Viareggio, nella Tappa 10 del Giro d’Italia 2023, ha chiuso il cerchio, è riuscito a vincere in tutti e tre i Grandi Giri. Sono 106 i corridori ad esserci riusciti nella storia del ciclismo: non pochi, ma neanche tanti, visto che parliamo di quasi 90 anni da quando è possibile inseguire questo record. Cort Nielsen è il terzo danese a riuscirci, dopo Jesper Skibby e Mads Pedersen, con quest’ultimo entrato a far parte del circolo solo qualche giorno fa a Napoli.

“Sono al Giro d’Italia perché voglio vincere una tappa e chiudere il cerchio. Non sono ancora al meglio della condizione, ma spero di trovarla strada facendo” aveva detto alla vigilia della partenza dalla Costa dei Trabocchi. Beh, 10 giorni dopo il corridore della EF Education-EasyPost ha centrato il suo obiettivo, e adesso ne avrà altri 11 per provare a rendere il suo palmares – che contava già 6 vittorie di tappa alla Vuelta a España e 2 al Tour de France – ancor più prestigioso.

Fin da subito si era capito che oggi poteva essere una giornata adatta alle fughe. D’altronde quando si muove Alessandro De Marchi (Jayco AlUla) non si può mai stare tranquilli, e quando abbiamo visto fare capolino in mezzo alla pioggia e alla nebbia anche il baffo biondo di Cort Nielsen, si è capito che oggi sarebbe stata davvero dura andarli a riprendere. L’unico dubbio risiedeva nel fatto che davanti erano solo in 4, diventati 3 dopo la discesa dal Passo delle Radici, e che il gruppo non aveva mai lasciato 4 minuti di vantaggio.

Il gap dai tre fuggitivi – oltre a Cort e De Marchi c’era anche Derek Gee (Israel-PremierTech) – è calato chilometro dopo chilometro, ma una volta arrivato a 45” a 10 km dall’arrivo non è più sceso. I battistrada hanno fatto i calcoli alla perfezione e sono arrivati a giocarsi la vittoria allo sprint. Per Cort Nielsen vincere la volata a tre è stata la cosa più facile di giornata, perché uno col suo spunto non poteva proprio perdere in un finale come quello di Viareggio. Il danese ha sparato il suo colpo alla perfezione. Preciso e puntuale come di consueto.

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