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Un italiano all’improvviso

18/05/2022

Quella di oggi non è certamente una prima volta storica come quella di ieri, ma è pur sempre una prima volta. Alberto Dainese, infatti, sul traguardo di Reggio Emilia ha firmato la prima vittoria italiana in questo Giro d’Italia. Ci si stava cominciando a preoccupare, siamo al Giro di boa di questa Corsa Rosa e ancora non avevamo visto sventolare il Tricolore. Ma oggi è arrivata una buona notizia per il movimento azzurro, non solo perché finalmente ha vinto un suo portacolori, ma anche perché è uno giovane e talentuoso.

Alberto Dainese, padovano classe 1998, è uno di quei corridori che il motore lo hanno, ma che ancora non aveva trovato il modo di sfoggiarlo come si deve. Da U23 – cresciuto con la formazione olandese della SEG Racing Academy, si è laureato campione europeo nel 2019 – si era imposto come uno dei velocisti emergenti da tenere maggiormente d’occhio una volta passato professionista, ma il suo apprendistato è stato più lungo di quanto ci si potesse aspettare. Nei primi due anni di carriera aveva ottenuto un solo successo, in Australia nel gennaio 2020, quindi erano ben 833 giorni che il giovane padovano non alzava le braccia al cielo.

Il Team DSM ha continuato a credere in lui e oggi Dainese ha fornito le sue risposte, con una volata magistrale in rimonta sui migliori velocisti presenti in questo Giro d’Italia. A 24 anni appena compiuti, Alberto è l’italiano più giovane a vincere dal 2016, quando Ciccone vinse a Sestola ad appena 21 anni. Se prendiamo in considerazione le volate, invece, solo Andrea Guardini nel 2012, a 22 anni, era riuscito a vincere da più acerbo di lui. Insomma, Dainese oggi è spuntato all’improvviso, ma non ha di certo voglia di essere solo un’apparizione.

“Un velocista che non vince è abbastanza inutile” diceva con tutta onestà appena passato professionista. Dainese è uno di quegli atleti che non ha paura a dire quello che pensa, tanto che al tempo ammise “di farsela sotto” a dovere affrontare i grandi velocisti del gruppo.

Oggi, però, li ha affrontati e li ha battuti, al termine di una tappa e di una volata tutt’altro che banali. Quella di oggi, infatti, è la 10a frazione più veloce della storia del Giro, affrontata a 47 km/h per 203 km totali. Quindi, vincere qui è la conferma che hai doti fuori dal comune. E se ancora non bastasse a dimostrare le qualità di questo ragazzo, guardate la volata dall’inquadrature dell’elicottero. A 200 metri dall’arrivo aveva 6 corridori davanti a lui, tra i quali Démare, Ewan, Cavendish e Gaviria. Li ha superati tutti. Fidatevi, Dainese è un bel corridore.

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