Il trabucco o trabocco, o travocco, è un’antica macchina da pesca tipica delle coste abruzzesi, molisane e pugliesi.
Consiste in un’imponente costruzione realizzata in legno composta da una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi, dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall’acqua, due o più lunghi bracci, detti antenne, che sostengono un’enorme rete a maglie strette detta “trabocchetto”.
Grazie ad un complesso sistema di argani e funi il trabocchetto viene calato in mare, e i pesci, se tutto va come deve andare, ci finiscono dentro.
Ne ha parlato anche D’Annunzio, che da queste parti era di casa e percorreva spesso la strada da Francavilla ad Ortona a piedi.
«La grande macchina pescatoria composta di tronchi scortecciati di assi e di gomene che biancheggiava singolarmente simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano».