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Ricordi da Bra, 1994: sotto la pioggia fa festa Ghirotto

17/05/2023

Tappa 19 del Giro d’Italia 1994, si va da Lavagna a Bra per 212 km. Senza ombra di dubbio, è una giornata buona per la fuga, un po’ perché siamo a fine Giro e un po’ perché è una tappa mista che si inserisce tra l’impegnativa cronometro del Passo del Bocco e quella de Les Deux Alpes del giorno successivo.

Sotto un grande diluvio e un freddo anomalo per essere giugno, c’è grande bagarre per entrare nel tentativo di attacco che al 99% sarebbe andato all’arrivo: se ne vanno in 25, tra questi l’esperto Massimo Ghirotto, rodigino di 33 anni, con alle spalle già due vittorie parziali al Giro d’Italia e due al Tour de France. Insomma, un veterano. A sorpresa, però, in fuga c’è anche la Maglia Rosa, Evgenij Berzin. 

“ln effetti è successa una cosa strana – raccontava all’epoca Ghirotto -. Con un pò di corridori avevamo organizzato una fuga, c’era gente di tutti i tipi, gente che aveva voglia di vincere una tappa ma non certo gente di classifica. Ad un certo punto qualcuno mi dice che in mezzo c’era anche Berzin, la Maglia Rosa. Sapete quando piove, intabarrati con le mantelle, non ci si riconosce bene. Allora dopo averlo squadrato bene gli ho detto come mai era con noi, anche se non mi sono espresso proprio così. Che cavolo ci fa uno come Berzin in questa fuga? Gli altri big non ci faranno andare via, e poi lui di soddisfazioni se n’è già tolte, tanto che ormai ha già vinto il Giro”.

Alla fine Berzin si rialzerà e si farà riprendere dal gruppo, la fuga arriverà al traguardo come previsto e a vincere sarà proprio Ghirotto, con una splendida azione da finisseur ad anticipare Rølf Sørensen e Massimo Podenzana. Per lui sarà l’ultimo successo in carriera e si ritirerà alla fine dell’anno successivo. Due giorni dopo, a Milano, Berzin festeggerà la sua prima e unica conquista del Giro d’Italia.

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