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Regalo da uno sconosciuto

20/05/2023

16, 17, 18, 19, 20, 21 minuti! Sì, Bruno Armirail è la nuova Maglia Rosa del Giro d’Italia 2023, che magari non sta vedendo grandi battaglie tra i favoriti ma, quantomeno, regala sussulti a destra e sinistra per tutto il resto. Oggi, per esempio, ci si aspettava la pioggia (ovviamente), ci si aspettava una fuga numerosa che arrivasse al traguardo e ci si aspettava grande bagarre nel finale. Insomma, ci si aspettava tutto quello che è effettivamente successo, tranne una cosa, che cambiasse la Maglia Rosa.

Non è inverosimile che una fuga arrivi a giocarsi anche il simbolo del primato – è successo anche in questo Giro con Andreas Leknessund – ma solitamente sono mosse che si vedono soprattutto nella prima settimana, quando le classifiche sono corte e i favoriti non vogliono scoprirsi in Maglia Rosa troppo presto. È molto più raro che invece questo succeda alla fine della seconda settimana, con i distacchi più dilatati. Dei 29 corridori in avanscoperta partiti in fuga quest’oggi, nella Sierre-Cassano Magnago, il più vicino in classifica era Bruno Armirail (Groupama-FDJ), che però era a ben 18’37” dal leader Geraint Thomas.

Il gruppo, però, oggi non ha praticamente mai alzato l’andatura e, complici gli ultimi 60 km vissuti a mille all’ora dai fuggitivi, il gap è lievitato alle stelle, passando da 13 minuti a 21’20”. Armirail, per sua stessa ammissione, non era nella sua miglior giornata – nella prima parte di questo Giro è andato molto forte, e anche ieri è stato tra i promotori della fuga che ha portato poi Pinot a conquistare il 2° posto – ma mentre perdeva il treno dei corridori che si sarebbero poi giocati la tappa, in lui cresceva il feeling che questa piovosa giornata nella pianura lombarda potesse davvero diventare la più bella della sua carriera.

Negli ultimi 5 km ha spinto al massimo non badando più a niente, ha tagliato il traguardo in 15ª posizione e ha atteso una ventina di minuti, per capire se il gruppo avesse accelerato o meno. Non lo ha fatto e così, all’improvviso, la delusione per non aver avuto le gambe per vincere la tappa, si è trasformata nella gioia di aver veramente coronato una carriera.

Davanti, intanto, è andato in scena un finale thrilling, con Nico Denz che ha infilato di forza Derek Gee e Alberto Bettiol dopo che aver ripreso Stefano Oldani, Davide Ballerini e Toms Skujiņš all’interno dell’ultimo chilometro. No, la vittoria di Rivoli non era stata frutto del caso e di quella rotonda, Denz sta andando veramente come una locomotiva.

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