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Quanti saluti: non solo Thomas e Bardet, si ritirano anche Viviani, Nizzolo, Démare…

15/10/2025

Ottobre è solitamente il mese dei saluti. Con la stagione che volge al termine diversi corridori si stanno godendo, o hanno già fatto, le ultime pedalate da corridori professionisti. Il 2025 ha messo la parola “fine” alla carriera di tanti corridori di primissimo piano, alcuni dei quali avevano già annunciato l’addio diversi mesi fa, e invece altri che lo hanno deciso solo negli ultimi giorni.

 

Di Geraint Thomas avevamo già scritto: il 39enne gallese, vincitore di un Tour de France e due volte sul podio del Giro d’Italia, ha appeso la bicicletta al chiodo dopo il Tour of Britain a inizio settembre, mentre Romain Bardet (34 anni), che al Giro lo abbiamo scoperto solo negli ultimi anni di carriera, ha lasciato a giugno proprio dopo la Corsa Rosa e il Giro del Delfinato. Poco prima della partenza dall’Albania si era ritirato all’improvviso, a nemmeno 31 anni, anche Caleb Ewan, vincitore di 5 tappe al Giro, che aveva da poco firmato con la Ineos Grenadiers ma che ha ammesso poi di non avere più gli stimoli per fare il professionista.

Viviani, Nizzolo, Démare e Kristoff: quanti velocisti!

Quello di quest’anno è stato l’ultimo capitolo di un’intera generazione di velocisti, tanto che in questi giorni hanno salutato in tantissimi. Elia Viviani (36 anni) in primis: il campione olimpico su pista di Rio 2016 chiude oggi su strada col Giro del Veneto che arriva nella sua Verona e poi si concederà qualche ultima fatica su pista, tra Mondiale e 6 giorni di Gand. Al Giro ha vinto 5 tappe con tanto di Maglia Ciclamino nel 2018, l’anno in cui è stato il corridore più vincente del mondo (90 vittorie in carriera su strada). Elia è uno dei pochi corridori che è riuscito ad andare oltre il mondo del ciclismo, tanto da essere stato scelto come portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

 

Con lui lascia anche Giacomo Nizzolo (36 anni), col quale ha tenuto alto l’onore italiano delle volate per quasi un decennio. Lo sprinter milanese si è aggiudicato due volte la Maglia Ciclamino, nel 2015 e 2016, e dopo 11 secondi posti di tappa è finalmente riuscito ad aggiudicarsi una frazione del Giro nel 2021, a Verona. Chiude la sua carriera con 31 vittorie, tra le quali spiccano due titoli italiani e uno europeo.

 

Anche un’altra Maglia Ciclamino ha detto addio alla Parigi-Tours dello scorso weekend, Arnaud Démare (34 anni), che l’ha conquistata nel 2020 e nel 2022, per un totale di 8 tappe conquistate sulle strade italiane. Lo sprinter di Beauvais, che ha vinto anche una Milano-Sanremo nel 2016, è anche il corridore francese più vincente nella storia del Giro. Chiude la sua carriera con 97 vittorie, una in meno di Alexander Kristoff (38 anni), che a sua volta appenderà la bici al chiodo dopo una carriera gloriosa. Il possente norvegese ha corso il Giro solamente un paio di volte a inizio carriera, senza riuscire a lasciare il segno, ma il suo lungo palmares è impreziosito dal trionfo alla Milano-Sanremo 2014 e da un Giro delle Fiandre l’anno seguente.

Majka, le Maglie Rosa e gli altri

Prima e dopo il suo trionfo a Il Lombardia 2025, Tadej Pogačar non ha mai smesso di ringraziare Rafal Majka (36 anni). Il corridore polacco ha chiuso la carriera alla classica delle foglie morte dopo aver accompagnato il fuoriclasse sloveno, negli ultimi anni, alla conquista di risultati prestigiosi. In carriera è comunque stato in grado di vincere tappe al Tour de France e concludere 4 volte tra i primi 10 del Giro, con il 5° posto del 2016 come miglior risultato.

 

Ci sono anche tre corridori italiani che si ritirano con la soddisfazione di aver indossato la Maglia Rosa. Salvatore Puccio (36 anni) non ha mai vinto in carriera, si è fatto apprezzare come fenomenale uomo squadra, ma quella giornata in Rosa dopo aver vinto la cronosquadre di Ischia nel 2013 vale quanto una vittoria. Anche a un maestro delle fughe come Alessandro De Marchi (39 anni) è sempre sfuggito il successo di tappa al Giro, ma nel 2021 è stato due giorni in Rosa ed è rimasto l’ultimo italiano ad indossarla fino a quest’anno, quando Diego Ulissi è riuscito a tenersela per 24 ore. E poi Gianluca Brambilla (38 anni), che nel 2016 vinse ad Arezzo e volò in Maglia Rosa, che riuscì a tenere un paio di giorni.

 

Tra i corridori che hanno conquistato la Maglia Azzurra, invece, molla il francese Geoffrey Bouchard (33 anni), che fu miglior scalatore al Giro 2021. Purtroppo la sua carriera si è conclusa con una frattura della clavicola al Giro di Lussemburgo, sicuramente non il modo migliore per lasciare lo sport.

 

Smettono in questi giorni anche i baschi Jonathan Castroviejo (38 anni), campione europeo a cronometro nel 2016, e Omar Fraile (35 anni), a braccia alzate sul traguardo di Bagno di Romagna al Giro 2017, il canadese Michael Woods (39 anni), vincitore della Milano-Torino 2019 e di una tappa della Tirreno Adriatico l’anno successivo, e ancora il toscano Kristian Sbaragli, il belga Pieter Serry (37 anni), il lecchese Simone Petilli (32 anni), terzo sul Gran Sasso al Giro nel 2023, e il sudafricano Louis Meintjes (33 anni), 2° al Giro di Sicilia 2023, con questi ultimi tre che hanno tutti salutato a Il Lombardia.

 

Hanno corso a livelli alti, ma li abbiamo visti poco in Italia, corridori come Pierre Latour, Geoffrey Soupe, Adrien Petit, Tim Declercq, Daniel McLay, Anthony Perez, Anthony Delaplace, Ryan Gibbons e Ide Schelling.

La volata di Démare alla tappa 13 del Giro d'Italia 2022

Il francese si è imposto nella frazione Sanremo-Cuneo battendo in una lunga volata finale il tedesco Phil Bauhaus e il britannico Mark Cavendish.

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