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    Non solo Van der Poel

    19/05/2022

    Quando in una tappa come la Parma-Genova si è in 25 in fuga, per sperare di vincere non si può sbagliare una mossa. Non servono solo le gambe, ma anche tanta testa e intelligenza tattica. Quelle che ha avuto Stefano Oldani (Alpecin-Fenix) quest’oggi, ma che hanno avuto anche Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert) e Gijs Leemreize (Jumbo-Visma), pur avendo zero vittorie da professionisti in tre. Centrare la fuga poteva già essere un successo, dal momento che sopravvivere a una prima ora a più di 55 km/h di media non è cosa banale. Invece, Oldani, Rota e Leemreize hanno dimostrato che nel serbatoio avevano ancora tanta benzina.

    Nonostante la loro inesperienza a giocarsi corse di questo prestigio, i tre si sono mossi alla perfezione, rischiando il tutto per tutto a più di 50 km dall’arrivo. Rota è partito sulle ultime pendenze de La Colletta, con Oldani e Leemreize lesti a capire che era un’azione meritevole di attenzione, dal momento che sull’ultima salita, quella più impegnativa del Valico di Trensasco, avrebbero probabilmente pagato dazio.

    E invece anche sull’ultima salita i tre sono andati fortissimo, hanno perso giusto una manciata di secondi da scalatori puri come Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Wilco Kelderman (Bora-hansgrohe), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) e Lucas Hamilton (BikeExchange-Jayco), e Oldani, che attendeva un rientro di capitan Mathieu Van der Poel, si è messo in proprio, diventando l’uomo di punta della Alpecin-Fenix per un giorno. D’altronde, mentre Oldani volava in salita, Van der Poel naufragava, il che significa semplicemente che, oggi, Oldani è stato più forte di Van der Poel.

    Alla fine, i tre si sono dovuti giocare il successo in volata e a spuntarla è stato il più veloce del gruppo, Oldani, che nei primi anni da professionista ha potuto prendere lezioni da corridori come Philippe Gilbert, John Degenkolb e, appunto, Van der Poel. Oggi ha cominciato a raccogliere quanto seminato fino ad ora. Varesino di nascita (Busto Arsizio), classe 1998, diplomato grafico pubblicitario, fin dalle categorie giovanili ha dimostrato di avere potenza e talento. Tra gli juniores è stato campione italiano a cronometro, tra gli under 23 due volte tricolore nella prova contro il tempo a squadre. In pista ha conquistato il titolo nella Madison (allievi 2014) e nell’Inseguimento a squadre (juniores 2015), ma a quanto pare sa andare anche parecchio forte in salita.

    È cresciuto nella Polartec-Kometa di Basso e Contador, prima di fare il salto tra i professionisti con la Lotto Soudal e poi passare alla Alpecin-Fenix. Se due squadre dalla forte matrice fiamminga hanno puntato su un giovane italiano, vuol dire che di talento ce n’è da vendere.

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