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Le novità del Giro 2026: la Bulgaria, la tappa ticinese e Piani di Pezzè

29/12/2025

Dopo 109, gloriose, edizioni del Giro d’Italia, c’è ancora spazio e terreno per scoprire posti nuovi e inediti? La risposta è sì, e anche l’edizione del 2026 presenterà più di qualche elemento di novità, che arricchirà ulteriormente l’infinita storia della Corsa Rosa.

 

Il modo più semplice per innovare è quello di cercare nuovi orizzonti, di spingersi oltreconfine, come il Giro fa con le sue Grandi Partenze. Ecco quindi che le prime tre giornate in Bulgaria, oltre a rappresentare la 16ª partenza da un Paese estero, saranno un vero e proprio salto nell’ignoto, ciclisticamente parlando. La Bulgaria non ha infatti tradizione in questo sport, per cui ogni strada sarà qualcosa da esplorare. Da Nessebar a Burgas, sulle sponde del Mar Nero, poi da Burgas a Veliko Tarnovo nell’entroterra, e infine da Plovdiv alla capitale Sofia, il Giro porta nella grande mappa del ciclismo un Paese tutto da scoprire, turisticamente e sportivamente.

 

Una volta rientrati in Italia il gruppo si troverà di fronte sedi di partenza e arrivo che – chi più e chi meno – hanno già ospitato almeno una volta il Giro. Per trovare un luogo inedito bisogna arrivare alla Tappa 11, la Porcari (Paper District) – Chiavari, perché per la cittadina toscana di Porcari, in provincia di Lucca, sarà una prima volta assoluta. In passato, nel 1995, aveva ospitato una tappa del Giro d’Italia Women, ma stavolta il palcoscenico sarà di assoluto prestigio. Chiavari, invece, organizza un arrivo per la seconda volta: la prima risale al 1958, mentre nel 1994 e 2015 aveva allestito una partenza di tappa.

 

Totalmente inedita è la Tappa 16, anche perché si sconfina in Canton Ticino, Svizzera, che mancava al Giro dal 2015, quando si arrivò a Lugano per poi ripartire da Melide. Quest’anno si andrà da Bellinzona a Carì, località mai toccate dal Giro, meno di 120 km di tappa che però presentano un arrivo in salita davvero tosto. La salita verso Carì, infatti, misura 11,6 km con una pendenza media all’8,1% ed è già stata proposta in un paio di occasioni al Giro di Svizzera, con vittorie di due scalatori puri come Darwin Atapuma (2016) e Adam Yates (2024).

 

Anche la Fai della Paganella – Pieve di Soligo, Tappa 18, sarà totalmente inedita. Per la località trentina ci si è transitati diverse volte, ma non è mai stata luogo di partenza o arrivo. Lo stesso discorso vale per la cittadina veneta, nel cuore delle colline del Prosecco, che quasi ogni anno vede sfilare sulle sue strade la Corsa Rosa (anche nel 2025), ma mai fermarsi. Poco prima dell’arrivo ci sarà anche il Muro di Ca’ del Poggio (4a cat., 1,2 km al 12,2%), che invece più volte è stato protagonista al Giro e quest’anno sarà decisivo ai fini del risultato finale di tappa.

 

L’ultima novità arriva nel tappone dolomitico del giorno seguente, che porterà il gruppo da Feltre a Piani di Pezzè. È proprio la località di arrivo, posta sopra ad Alleghe – più volte sede di tappa al Giro – a rappresentare una piacevole novità. Dopo le scalate di Passo Duron, Forcella Staulanza, Passo Giau e Passo Falzarego, ci sarà infatti l’occasione per scoprire anche questa breve, ma arcigna, salita coi suoi 4,9 km al 9,9% destinati a regalare spettacolo dopo 5 mila metri di dislivello sulle gambe.

 

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