Giro-E, Tappa 13
I ciclisti elettrici hanno potuto lasciare a casa il Bignami della Divina Commedia. A differenza del Giro d’Italia, il Giro-E non è partito da Ravenna, dove 700 anni fa è stato sepolto il Sommo (i professionisti sono transitati proprio davanti alla tomba), ma da Ostiglia, per la 13esima tappa dell’edizione 2021.
Sulla riva sinistra di quel «sacramento di fiume incostante e capriccioso» (copyright Gianni Brera) che è «padre Po», Ostiglia ha tradizioni lontane. Le prime testimonianze risalgono al Mesolitico, anche se è l’epoca romana che la caratterizza: con il suo porto sul Po, era il punto di partenza della Via Claudia Augusta, che collegava i territori dell’Impero tra la Pianura Padana e il Danubio. Risalendo nel tempo, vale una visita per la Palazzina Mondadori, in stile liberty, sede della prima tipografia di Arnoldo Mondadori e oggi del Fondo Arnoldo Mondadori. Territorio amico della bicicletta, il Po, che qui vanta l’Isola Boschina, tra Ostiglia e Revere. Si estende per 37 ettari ed è riserva naturale dagli anni 80 e vi si accede solo a piedi e in bici. È collegata alle altre aree protette del Sistema Parchi dell’Oltrepò mantovano dalla Ciclabile dei Parchi; giace inoltre lungo l’itinerario Eurovelo EV8 e la ciclovia 2s della provincia di Mantova.
Ciò detto, sulla tappa odierna non c’è molto altro da aggiungere. Arrivo a Verona, dopo 76 chilometri e 50 miseri metri di dislivello. Un po’ di pianura, un respiro per i ciclisti elettrici prima di Sua Maestà lo Zoncolan, che li aspetta, come si dice, al varco.