Santo Stefano Belbo
L’origine del nome deriva dal primo martire Santo Stefano, venerato nel paese, e dal fiume Belbo, che ne attraversa il centro. L’importanza del territorio in epoca romana e medievale deriva dalla posizione di controllo strategico all’inizio della strada che si snodava lungo la valle del Belbo proveniente da Alba.
La presenza monastica fu molto forte in Valle Belbo e anche a Santo Stefano lavorarono, tra il 1600 e il 1840, i frati francescani scalzi e i cistercensi. Tra i monumenti di interesse storico e artistico, ricordiamo la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, un bellissimo edificio contenente una croce di rame risalente al X secolo.
Santo Stefano Belbo è il simbolo della poesia di Cesare Pavese, che qui è nato e ha trascorso molto tempo della sua giovinezza. Lo scrittore, nel corso degli anni, ha sempre avuto con questo luogo una sorta di amore-odio, espressa nella forma più alta nel romanzo La luna e i falò.
Castagnole delle Lanze
Sono di epoca romana le prime testimonianze circa Castagnole delle Lanze, probabilmente dovute al fatto che da quella zona passasse una diramazione della via Emilia. Tuttavia, è nel Medioevo che Castagnole vive uno dei momenti storici più intensi con Manfredi I detto Lancia; successivamente il feudo passò nelle mani di Valentina Visconti per le nozze con Luigi di Valois, duca d’Orléans. Poi, nel 1573, una parte di territorio passò a Emanuele Filiberto di Savoia e, quindi, alla famiglia Alfieri. Il comune di Castagnole delle Lanze comprende due aree distinte: una collocata nel borgo collinare, in alto, e una nel borgo nuovo, nato all’inizio del Novecento, dove si assiste allo svolgersi delle principali attività economiche del paese, in particolar modo la produzione vinicola.