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Giro-E 2022 Tappa 8

18/05/2022

Classico tappone padano, oggi, per la numero 8 del Giro-E 2022. Caldo, asfalto rovente, lunghi rettilinei e una pianura che più piana non si può. È l’Emilia, bellezza, sempre uguale a sé stessa, anche in sella a una bicicletta.

 

La tappa Castel San Pietro Terme – Reggio Emilia

77 chilometri e mezzo, 400 metri di dislivello. Come se non bastasse, pure un trasferimento in bus. Tappa atipica, in cui il motore è un corollario, forse un sogno (per legge sulle e-road a pedalata assistita stacca alla velocità di 25 chilometri orari). Per i professionisti è una delle più lunghe del Giro: supera i 200 chilometri (203, a esser pignoli). Per gli amatori del Giro-E, un’immersione in quella suggestione chiamata Emilia. Prima o poi bisogna calarsi, con la bici, in questo panorama immobile, in queste evocazioni da Paolo Conte (che pur essendo nato ad Asti, è cittadino del mondo e pure maracaibico), in quest’Italia cartolina di se stessa.

L’arrivo è a Reggio Emilia: in lontananza i ponti di Calatrava, in città il profumo del Parmigiano Reggiano, che qui trova la sua casa come la sede del Consorzio che lo tutela a livello mondiale. Un bel cortocircuito. Proprio da questa coincidenza (Giro & Parmigiano Reggiano) è nata la prima food stage nella storia del Giro d’Italia. Una scaglia di quello buono e un bicchiere di lambrusco fresco: un piacere che si merita tutti i chilometri del mondo.

 

Il personaggio del giorno – Iader Fabbri

Autore di libri, divulgatore scientifico, nutrizionista di fama: Iader Fabbri al Giro-E 2022 veste più ruoli: nutrizionista (ecco perché è il personaggio del giorno, data la food stage) e capitano del team Enel X.

“È una bellissima esperienza, un’esperienza nuova per me, un giro vissuto da dentro”, racconta Iader. “È bello fare tutti i finali della Corsa Rosa, che solo un’ora dopo vengono affrontati dai grandi campioni del Giro. Come nutrizionista seguo molti sportivi, dai calciatori ai motociclisti, e questa esperienza mi è anche utile, sia perché pedalare è una mia passione sia perché posso approfondire le tematiche che riguardano il ciclismo. Come team Enel X, ogni giorno incontriamo una squadra nuova, persone che hanno un filo rosso che le unisce: l’amore per la bicicletta. Non è vero che con il motore non si faccia fatica. C’è un motore ausiliario, ma non è un motorino, uno scooter. Devi comunque pedalare. La cosa bella è che puoi gestire quanta fatica fare. Ci sono state persone che hanno pedalato con noi e che, con un po’ di masochismo, hanno deciso di non accendere neanche il motore. Devo dire che hanno fatto ben più fatica, perché le nostre bici pesano 14-15 chilogrammi, sono molto pesanti, se non usi mai il motore ti devi portare in salita del peso in più. Certo, se uno vuole fare più fatica, è il modo giusto per allenarsi. Ciò detto, il motore consente a tutti di vivere l’esperienza e il panorama, ed è questa la cosa importante. L’alimentazione non cambia rispetto alla bici tradizionale, ed è legato all’intensità e alla durata dell’esercizio. Al Blockhaus l’alimentazione è stata fondamentale: abbiamo dovuto idratarci tantissimo e a intervalli regolari di 15-20 minuti, come anche alimentarci con gel o barrette energetiche. Se una cosa la posso dire, è che i ciclisti del team Enel X sono i meglio nutriti di tutto il Giro-E!”.

 

Appuntamento a domani per la tappa del Giro-E numero 9, Casella – Genova.

 

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