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Giro-E 2021, un successo straordinario

01/06/2021

Si è chiuso a Milano il giro partito da Torino. 920 partecipanti, 21 tappe, 9 team e una cronometro.

Si è chiuso dopo 1.477 chilometri e 23.300 metri di dislivello positivo, con le braccia alzate sotto l’arco del vincitore e lo sguardo accondiscendente e protettivo della Madonnina di Milano, il Giro-E 2021, terza edizione dell’evento organizzato da RCS Sport che porta ciclisti amatori a vivere l’esperienza dei campioni della Corsa Rosa, pedalando sulle strade e nei giorni del Giro d’Italia.

Un’edizione da ricordare, perché questo faranno tutti i partecipanti, da chi ha pedalato in tutte le tappe, come i capitani dei team, a chi di tappa ne ha fatta una sola. Gregari e campioni, signori nessuno e personaggi famosi, tanti manager, molti ex campioni. Tra gli altri, ci ricorderemo delle leggende degli anelli Jury Chechi, della canoa Antonio Rossi e dello sci Kristian Ghedina, e poi Giorgio Mastrota con la figlia Natalia, gli imprenditori Mauro Benetton e Ottavio Missoni Jr, gli ex rugbisti Mauro Bergamasco e Andrea Lo Cicero, l’ex pilota di Formula 1 Nicola Larini, il segretario generale del Ministero del Turismo Lorenzo Quinzi, il politico Bruno Tabacci, il conduttore televisivo Davide Camicioli, l’attrice Matilde Gioli, l’assessora a Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano Roberta Guaineri, il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, l’ex difensore delle Juve Moreno Torricelli, il Paziente 1 Mattia Maestri, il batterista dei Modà Claudio Dirani, le “Iene” Veronica Ruggeri e Nicolò De Devitiis; nonché gli ex professionisti Francesco Moser, Gianni Bugno, Alessandro Ballan, Moreno Argentin, Igor Astarloa, e poi Andrey Kashechkin, Moreno Moser, Max Lelli, Andrea Ferrigato, Andrea Tafi, Roberto Ferrari, Daniele Colli, Roberto Conti, Alberto Ongarato, Marco Cannone…

Dichiarazioni

“È stato un grande Giro-E, che oltre a farsi portatore dei valori della mobilità sostenibile, del risparmio energetico e del rispetto ambientale, ha portato energia nelle città in cui è transitato, che lo hanno accolto come un momento di rinascita dopo la pandemia”, dichiara Roberto Salvador, direttore del Giro-E. “Un ringraziamento particolare va alle città di partenza, che si sono adoperate in modo straordinario per offrire ogni giorno uno scenario unico. I motori delle bici a pedalata assistita hanno consentito ai partecipanti di affrontare un percorso probante, disegnato sulla traccia di quello dei professionisti in un anno in cui quest’ultimo si è rivelato particolarmente impegnativo”.

La cronaca

Sono stati 9 i team (composti da 6 ciclisti) che hanno partecipato stabilmente a tutte le tappe, ma altri “special team” si sono aggiunti in alcune frazioni, come quello di Sara Assicurazioni, il team ECOC-2025 (Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura 2025, che ha disputato la Aquileia-Gorizia), il team Angelo Croce (del comitato organizzatore della Casalpusterlengo-Stradella). Altri, come il team Toyota o quello di RCS Sport, si sono fatti in due, cioè in alcune tappe hanno partecipato con una doppia formazione.

Dall’8 al 30 maggio 21 tappe, lo stesso numero del Giro d’Italia, di cui una, l’ultima, a cronometro (crono regolarità a squadre). Era la prima volta per il Giro-E: da Sesto San Giovanni a Milano, solo 10,6 chilometri, ma nella leggenda. Trenta minuti, chi più chi meno, per andare dal centro di Sesto a piazza Duomo, un’esperienza tra le più intense di quest’anno, in quanto a suggestioni, senza complessi d’inferiorità nei confronti dei tapponi dolomitici.

Le dieci tappe iniziali, fino al primo giorno di riposo, sono state particolarmente intense, con ben 790 chilometri percorsi per 11.400 metri di dislivello. La più corta è stata la Canazei-Cortina d’Ampezzo: solo 7 chilometri, a causa del taglio del percorso dovuto al maltempo. La più lunga è stata la Sulmona-Campo felice, di 97,5 chilometri. Tra quelle di montagna, le più dure si sono rivelate la Maniago-Monte Zoncolan, tappa numero 14, con 2.700 metri di dislivello positivo in una sola giornata, e, sorprendentemente poiché era un arrivo inedito per il Giro, la Trento-Sega di Ala, a cui va la palma di salita più impegnativa di questa edizione, per l’appunto l’ascesa a Sega di Ala. Cinque invece le tappe con un’altimetria pari a zero o quasi.

Il Giro-E si è confermato vetrina del Made in Italy. L’e-bike è una grande opportunità per il saper fare della motoristica elettrica italiana, che tanto ha sviluppato anche in campo motociclistico ed automobilistico. Il Giro-E ha esaltato pure il territorio, puntando i riflettori su alcune delle più belle e meno scontate località del Belpaese. Tante sarebbero da citare: da Torino prima capitale d’Italia a Milano capitale economica, da Faenza splendida città romagnola baciata dal sole e luogo ideale per la bicicletta a Montepulciano oasi del bien vivre, e poi Ostiglia, Maniago, Aquileia, Rieti… Così tante da perdere il conto, e la testa.

Le Maglie

  • Maglia Arancio – Enit – Agenzia Nazionale del Turismo // Classifica Gen. ENIT – Agenzia Nazionale Turismo
  • Maglia Viola – Enel X // Classifica Sprint ENIT – Agenzia Nazionale Turismo
  • Maglia Verde-Ride Green – Trenitalia // Classifica Prova Speciale Emika – E-Powers
  • Maglia Rossa – ACI // Classifica Regolarità Valsir
  • Maglia Gialla – Cuore // Classifica Master ENIT – Agenzia Nazionale Turismo
  • Maglia Bianca – Intimissimi Uomo // Classifica Giovani Fly Cycling Team – CDI

I Team

  • ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo
  • Toyota
  • Trenitalia
  • Randstad eCycling
  • Fly Cycling Team/CDI
  • Banca Mediolanum
  • Valsir
  • RCS Sport
  • Emika-Powers

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