Tappa 15: Grado – Gorizia . Bariviera cala la tripla
Il 5 giugno 1963, il Giro arrivava a Gorizia ancora incertissimo. A sole cinque tappe dal termine i primi cinque della classifica generale si trovavano racchiusi nel breve lasso di tempo di 24’’. Tra la maglia rosa Diego Ronchini e i suoi quattro immediati inseguitori (Vittorio Adorni, Giorgio Zancanaro, Guido De Rosso e Franco Balmamion) tutto si sarebbe deciso nelle due tappe venire, con l’ascesa al Nevegal e col classico tappone dolomitico, con Duran, Staulanza, Cereda, Rolle, Valles e San Pellegrino. I titoli dei giornali erano dedicati all’imminenza del conclave che avrebbe eletto il successore di papa Giovanni XXIII, morto il 3 giugno, e alle difficoltà di Aldo Moro, presidente del consiglio incaricato, nel formare un nuovo governo contando sullo storico appoggio esterno del Partito socialista.
Il Giro ritornava a fare tappa a Gorizia dopo le tensioni politiche internazionali innescate al termine della Seconda guerra mondiale, quando il territorio goriziano per tre quinti passò sotto la Jugoslavia. Sarebbero dovuti passare ancora quarant’anni prima che il confine che divideva in due la piazza antistante la stazione della Ferrovia Transalpina di Gorizia-Montesanto venisse cancellato.