È finita anche la seconda settimana di Giro, ne resta una sola. Tutto è ancora da decidere, ma qualcosa, forse molto, si è già visto.
Oggi è il giorno di riposo, in cui i corridori si rilassano un po’, tutti si ricaricano in vista delle ultime tappe, e si ha anche il tempo di tirare le somme. O almeno di provarci.
Si dice che i cinesi augurassero ai propri nemici di “vivere in tempi interessanti”, dove “interessanti” significava complicati, incerti, difficili.
Questo Giro d’Italia si è disputato per la prima volta nella sua storia in autunno.
Si è trattato di rivoluzionare più di un secolo di tradizione e trovare il modo di incastrarlo in un’altra stagione, con un altro percorso e un altro clima, perché tutto il mondo stava vivendo in tempi interessanti.
Era difficile, eppure è stato fatto.
Si è partiti quindi dalla Sicilia, invece che dall’Ungheria come previsto all’inizio, e alla prima tappa ha vinto il favorito Filippo Ganna, conquistando tappa e maglia Rosa.
Al primo arrivo in salita dell’Etna uno dei grandi favoriti alla vittoria finale, Geraint Thomas, è scivolato su una borraccia poco dopo la partenza, e ha dovuto abbandonare la corsa.
Da quel momento anche la Ineos Grenadier ha dovuto gestire i suoi tempi interessanti: sul gallese aveva puntato tutto, e da lì in avanti ha dovuto reinventarsi.
Era difficile, eppure l’hanno fatto: da quel giorno i suoi compagni sono andati all’attacco prendendo ogni giorno come fosse una classica, e in due settimane hanno portato a casa un terzo delle tappe a disposizione: tre vittorie di Ganna, una di Jhonatan Narvaez e quella di ieri con Tao Geoghegan Hart.
Nel frattempo i tempi interessanti hanno colpito altri due degli attesi protagonisti per la classifica finale, Simon Yates e Steven Kruijswijk, che hanno lasciato il Giro assieme alle loro squadre.
Era il giorno di riposo di un settimana fa, prima della tappa dei muri, con arrivo a Tortoreto.
Anche senza Yates e Kruijswijk la corsa è ripartita, e quel giorno Peter Sagan – dopo tre secondi posti in volata – ha cambiato tattica, ha attaccato da lontano realizzando una delle sue vittorie più belle.
Poteva accontentarsi, eppure non l’ha fatto.