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Caleb Ewan vince a Cattolica

12/05/2021

Giro d'Italia 2021 | Tappa 5 - Reporter per un giorno

Il Giro d’Italia visto da una prospettiva speciale: quella degli studenti selezionati attraverso il progetto “Reporter per un giorno”, che hanno vestito i panni di aspiranti cronisti e fotografi per raccontare – dal loro punto di vista –  come le loro città abbiano vissuto il passaggio della corsa. Il progetto – promosso da RCS Sport con il supporto de “La Gazzetta dello Sport” – si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado delle province toccate dal Giro d’Italia. 

 

Sessantatré anni dopo, Cattolica torna ad ospitare un arrivo di tappa del Giro d’Italia. Nel 1958 vinse Guido Carlesi in una volata di gruppo e anche quest’oggi la quinta frazione si conclude nuovamente con uno sprint: nella Regina dell’Adriatico trionfa Caleb Ewan, il velocista della Lotto-Soudal, davanti a Nizzolo e Viviani con la Maglia Rosa ancora sulle spalle di De Marchi. Il finale è stato caratterizzato da diverse cadute nelle quali sono rimasti coinvolti Sivakov, uscito definitivamente di classifica, ma soprattutto il capitano della Bahrain-Victorious, Mikel Landa, costretto al ritiro.

 

I corridori sono partiti alle 13.10 a Modena, la capitale dei motori per eccellenza, dove le ruote delle bici non sono le uniche a sfrecciare. La città si trova al centro della Pianura Padana, lungo la via Emilia che attraversa diagonalmente l’intera regione. Una pianura che invita a pedalare perché la sua immensa distesa sembra rassicurare i ciclisti riducendone lo sforzo. L’attuale SS9, che oggi i corridori hanno percorso, fu fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido per collegare Rimini, Bologna e Piacenza nel periodo che coincide con la fondazione dei molti centri che essa attraversa.

 

Ad animare la corsa è stata la caratteristica fuga di giornata, con i nomi di Tagliani e Marengo, ripresi subito dopo il primo traguardo volante. La tappa che attraversa quasi tutta l’Emilia Romagna è stata certamente una giornata di recupero per gli uomini di classifica dopo l’arrivo di ieri a Sestola e prima delle difficoltà altimetriche che presenterà la sesta frazione. La regione è sempre stata terra di corse ciclistiche e raramente il Giro non vi è passato nel corso della sua storia. Tutt’oggi ospita gare di rilievo internazionale, tre su tutte sono la Nove Colli, Il Giro dell’Emilia e la Settimana Internazionale della Coppi e Bartali. Durante i 177 km sono stati disputati due traguardi volanti, ad Imola e a Savignano sul Rubicone, vinti rispettivamente da Tagliani e da Gabburo.

 

La tappa è passata anche nella città natale di un campionissimo del ciclismo, Marco Pantani, originario di Cesena e cresciuto ciclisticamente a Cesenatico. Il pirata, tra il ’90 e il 2000 quando si alzava sui pedali in salita staccando tutti gli avversari, uno ad uno, ha appassionato migliaia di persone a questo sport.

 

Una volta abbandonata la Via Emilia, la corsa si è addentrata all’interno di Rimini, la città di Federico Fellini. In una delle sue tante interviste l’ha descritta dividendola in due parti: a monte della ferrovia si trova la città vera e propria, con le piazze, i monumenti romani, il castello, il Tempio malatestiano e il borgo dei pescatori che dipinge la città con centinaia di sfumature diverse, proprio come le maglie dei corridori quando attraversano le strade. Dall’altra parte invece, c’è il mare con le sue spiagge che nel periodo estivo attirano turisti da tutta Europa. Sullo sfondo della riviera romagnola si intravedono le colline arrotondate e colorate dai vigneti e dai campi coltivati che dolcemente digradano verso il mare. Come sentinelle hanno sorvegliato la corsa fino all’ultima pedalata che si è conclusa proprio all’estremo confine della Romagna.

 

Il panorama della tappa odierna offre ai ciclisti un territorio dove potersi allenare costantemente, in un continuo alternarsi di fatica e concentrazione, tra salite e discese che dall’Appennino sfumano verso strade pianeggianti e dal largo orizzonte attraverso borghi storici e città accoglienti e contemporanee.

 

Jacopo Gioia, Liceo Scientifico A. Serpieri di Rimini

 

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