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Altro che quiete

17/05/2023

Niente da fare, questo Giro d’Italia 2023 trova il modo di farci sobbalzare sul divano ogni giorno. Oggi ci si poteva aspettare una giornata di relativa calma, visto che la tappa era lunga – la più lunga, con i suoi 219 km – e i 6 corridori che sono partiti in fuga non hanno mai destato grandi preoccupazioni, visto che hanno avuto un vantaggio massimo di 4 minuti e la Trek-Segafredo li ha sempre tenuti a portata di mano. Lo scenario ideale per arrivare a godersi una bella volata sul traguardo di Tortona, al termine di una giornata relativamente tranquilla.

Invece no, anche oggi è stato un turbinio di emozioni, belle e brutte. Partiamo dalle notizie positive, ovvero l’esaltante sprint finale. Anche in questo caso non si è arrivati in maniera particolarmente pulita, visto che una caduta a 1500 metri dall’arrivo ha spezzato il gruppo e mandato a terra diversi corridori, tra cui Fernando Gaviria (Movistar), la cui squadra aveva vanamente lavorato tutto il giorno. Gli ultimi 200 metri sono però stati elettrizzanti, con Mads Pedersen (Trek-Segafredo) che è stato il primo a partire, venendo però rimontato prima da Mark Cavendish (Astana Qazaqstan) e poi da Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), mentre da dietro sopraggiungeva come un FrecciaRossa, anzi FrecciaCiclamino, Jonathan Milan (Bahrain Victorious), la cui rimonta si è fermata a un centimetro dalla vittoria.

Ackermann si è così portato a casa un successo che mancava da 10 mesi, il terzo della sua storia al Giro, dopo quelli di Fucecchio e Terracina nel 2019. In questi giorni non aveva fatto mancare il suo sorriso nonostante i risultati non fossero arrivati, oggi ha tutte le ragioni per far risplendere tutti i suoi 32 denti.

La cattiva, anzi cattivissima, notizia è invece arrivata dalla discesa di Colla di Boasi, dove Alessandro Covi (UAE Team Emirates) è scivolato e, suo malgrado, ha tirato giù tutta la Ineos Grenadiers e perfino Primož Roglič (Jumbo-Visma). Se la Maglia Rosa Geraint Thomas è riuscita ad attutire il colpo cadendo sopra a Covi, molto peggio è andata a Tao Geoghegan Hart, che è andato a terra pesantemente e si è visto costretto a lasciare il Giro in ambulanza. Nell’anno in cui lo avevamo ritrovato nelle condizioni del 2020 e che giorno dopo giorno si stava promuovendo come uno dei favoritissimi alla vittoria finale, il londinese deve invece tornare a casa anzitempo. Nella speranza che l’infortunio non sia grave, speriamo sinceramente di riaccoglierlo al Giro il prossimo anno.

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