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Alla vecchia maniera

08/05/2022

Quando nel 2008 Mark Cavendish vinceva la sua prima tappa al Giro d’Italia, era ancora un 23enne di bellissime speranze con un futuro tutto da scrivere. Aveva già 16 vittorie da professionista, ma ancora gli mancava lo squillo che potesse innalzarlo ai massimi livelli. Lo squillo è arrivato sul lungomare di Catanzaro, quando è riuscito a fulminare Robert Forster e Daniele Bennati e cominciare una magnifica storia che ancora oggi va avanti.

Da quel giorno non si è più fermato, i Grandi Giri sono diventati il suo terreno di caccia preferito e oggi, a quasi 37 anni (li compirà il 27 maggio), è a quota 53 successi! Le vittorie totali in carriera, invece, sono ben 160. Si parla di una leggenda delle volate, probabilmente uno dei migliori interpreti degli sprint che questo sport abbia mai visto. Nei Grandi Giri solo Mario Cipollini e Eddy Merckx hanno vinto più di lui, non due corridori qualsiasi.

E la cosa più bella di Mark è la sua longevità, perché al Giro un divario più largo di vittorie (13 anni e 360 giorni) lo hanno avuto solo Gino Bartali, Fausto Coppi e Olimpio Bizzi. La sua esplosività, la sua classe e la sua voglia di vincere sono rimaste le stesse nel corso degli anni. La volata che ha sfoderato oggi sul traguardo ungherese di Balatonfüred è una di quelle che sfoderava nei suoi anni più magici: 300 metri di progressione irresistibili che non hanno dato modo agli avversari nemmeno di uscire dalla sua ruota. Lo faceva a 23 anni, lo fa ora a 37: impressionante.

Inoltre, se due anni fa ci avessero detto che Cavendish nel 2022 avrebbe vinto una tappa al Giro non ci avremmo creduto. Mark è scomparso per quasi un triennio, una mononucleosi lo ha debilitato, la squadra non l’ha supportato e lui ha perso fiducia nei propri mezzi. Da febbraio 2018 ad aprile 2021 non ha mai vinto e non ci è praticamente neanche mai andato vicino. Sembrava destinato ad un lento tramonto e non ci sarebbe stato nulla di strano, si sarebbe potuto ritirare serenamente dopo aver vinto tutto e ovunque. Il britannico, però, non ne voleva sapere di mollare, è tornato alla Quick-Step praticamente gratis e, pian piano, ha ritrovato lo smalto di un tempo.

Al Tour de France ha eguagliato Eddy Merckx nel numero di vittorie di tappa e ora è tornato al Giro, 9 anni dopo l’ultima volta, per far emozionare anche i tifosi italiani. Oggi ci è riuscito con quelli ungheresi (a proposito, fantastici in tutte e tre le giornate di gara) e ora nel Bel Paese lo attendono a braccia aperte. Bentornato Cav!

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