La tappa di oggi si correva tutta nell’Abruzzo interno, appenninico e profondo.
158 km da Castel di Sangro a Campo Felice lungo la spina dorsale italiana, lungo uno spartiacque geografico che prometteva di essere anche il primo vero giudice della classifica generale.
Questi luoghi interni e profondi li ha raccontati meglio di tutti Ignazio Silone, nato nel 1900 a Pescina, un paesino sotto il Monte Velino, a pochi chilometri dal traguardo di oggi.
Il suo libro più famoso è “Fontamara”, ambientato proprio a Pescina, in cui Silone racconta la durezza della vita dei contadini di montagna, i cosiddetti “cafoni”.
«In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo.
Questo ognuno lo sa.
Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra.
Poi vengono le guardie del principe.
Poi vengono i cani delle guardie del principe.
Poi, nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi vengono i cafoni.
E si può dire ch’è finito.»
E’ questo il bello del Giro d’Italia, la sua magia e anche un po’ il suo scopo, la sua funzione: portare la luce del mondo in luoghi altrimenti poco noti, contribuendo a farli fiorire.
Come successe a Rocca di Cambio, che grazie all’impegno del suo sindaco Aldo Jacovitti ospitò nel 1965 la partenza di una tappa e da quel momento iniziò uno sviluppo che portò alla costruzione della stazione sciistica di Campo Felice, attuale punto di riferimento per il turismo del Centro Italia.
Dunque, oggi tappa molto attesa per la classifica con 4 Gpm, di cui l’ultimo di 1^ categoria, il primo di questo Giro.
Era una tappa molto attesa, però, anche dai fuggitivi, così si ripete il copione di ieri: vogliono andare in fuga tutti, col risultato che ci provano in troppi e non ci riesce nessuno.
Si susseguono scatti e controscatti per quasi due ore, finchè la fuga si compone dopo circa 70 km, corsi ancora a velocità folle.
Si forma un gruppo di 17 corridori: Matteo Fabbro (Bora-hansgrohe), Tony Gallopin, Geoffrey Bouchard (AG2R Citroen), Luis Leon Sanchez (Astana-PremierTech), Filippo Zana e Giovanni Visconti (Bardiani-CSF-Faizanè), Nicolas Edet (Cofidis), Simon Carr, Ruben Guerreiro (EF-Nippo), Koen Bouwman e George Bennett (Jumbo-Visma), Einer Rubio (Movistar), Tanel Kangert (Team BikeExchange), Michael Storer (Team DSM), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), e Eduardo Sepulveda (Androni-Sidermec).