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    Caleb Ewan, assalto al Castello

    14/05/2021

    Nel 1566 le truppe ottomane guidate da Pialj Pascià assaltarono il borgo antico di Termoli assediando e poi incendiando il Castello

    La popolazione termolese resistette, combattè con coraggio e riuscì a contrastare l’invasione nemica.

    Ogni anno, la notte del 15 agosto, quest’evento viene ricordato con l’Incendio del Castello, un’esplosione di luci e fuochi pirotecnici che infiamma il cielo di Termoli, circondando il Castello Svevo di una spettacolare aura luminosa, attirando turisti da tutto il mondo.

    La tappa di oggi, la Notaresco-Termoli di 181 km, non prometteva fuochi d’artificio per la classifica generale, ma un finale scoppiettante sì.

    A poco meno di 2 km dall’arrivo c’era da affrontare uno strappo di 150 metri al 12%, seguito da un finale tortuoso in leggera salita. Sarebbe stata volata pura o qualcuno avrebbe provato un assalto?

    La corsa inizia come ci si attende.

    Al metro 0 del km 0 partono tre corridori: Pellaud (Androni-Sidermec), Marengo (Bardiani-CSF) e Christian (Eolo-Kometa).

    Il gruppo non muove un sopracciglio e li lascia andare ben volentieri, sapendo che ci vorrà ben altro per conquistare la tappa.

    In effetti i tre guadagnano fino a 5’ dopo 20 km, poi in testa al plotone si piazzano i compagni di squadra dei velocisti, e il vantaggio si stabilizza attorno ai 3’.

    La tappa è leggermente mossa nella parte centrale, con il Gpm di 4^ categoria di Chieti dopo 62 km e il Traguardo Volante di Crecchio valido per la Maglia Ciclamino al km 93.

    Poi solo pianura e lungomare fino allo strappetto finale.

    Al TV d Crecchio Sagan si fa pilotare da Oss per lo sprint, assieme portano via un drappello di quattro corridori che lo slovacco regola senza neanche dannarsi troppo l’anima, guadagnando così 5 punti. Grazie a questa sgasata i fuggitivi perdono fino ad avere solo 1’30’’.

    Da qui in avanti la strada torna pianeggiante e il gruppo rallenta nuovamente, guidato a lungo da De Gendt, compagno di Ewan Il belga, che è universalmente noto come tra i più attivi e imperterriti fuggitivi del circuito mondiale, oggi ha il compito di tenere sotto controllo la fuga: fa l’effetto di un pirata saraceno che si trovi per strane circostanze a dover difendere la propria roccaforte.

    Comunque, la corsa continua come ci si attende.

    I 3 davanti vengono tenuti a bagno maria: 2’, poi 1’ e mezzo, poi 30’’ quando mancano 20 km a Termoli, e vengono definitivamente ripresi ai -17.

    Ora c’è da preparare la volata ed evitare qualche colpo di mano sullo strappo finale.

    Quindi velocità altissima già a 10 km dall’arrivo, i treni degli uomini di classifica di appaiano a quelli dei velocisti, si mescolano, si superano.

    Ai 6 km dall’arrivo Nizzolo in Maglia Ciclamino è già alla ruota di Ewan, si fanno vedere nelle prime posizioni anche Viviani, Sagan, Groenewegen, Cimolai e Merlier.

    Lo strappo inizia a un km e mezzo dal finale, tutti i migliori sono in testa, ma sulla sinistra parte Albanese (Eolo-Kometa) seguito da Oss che fa da stopper per Sagan.

    I due hanno un vantaggio di una cinquantina di metri in cima, che però sono troppo pochi e vengono ripresi ai -800 metri.

    A questo punto Gaviria prova il tutto per tutto, molto simile ad un assalto all’arma bianca contro dei nemici armati di moschetto: prova ad anticipare e scatta lunghissimo, a 500 metri dal traguardo, e subito un certo margine lo guadagna.

    Ma Ewan è dietro di lui, non si scompone, lo lascia sfogare e poi parte, lui sì come un colpo di fucile, o un fuoco d’artificio, lo supera quando mancano 150 metri all’arrivo e vince di tre biciclette buone su Cimolai e Merlier.

    Seconda vittoria di tappa a questo Giro per il corridore australiano che conquista così anche la Maglia Ciclamino.

    Secondo podio di tappa al Giro per Davide Cimolai, secondo anche sul traguardo di Canale.

    Il 15 agosto, quando a Termoli si inscena l’Incendio del Castello, è ancora abbastanza lontano. Ma Caleb Ewan, oggi, ha già iniziato i festeggiamenti.

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