Anche quest’anno il tracciato del Giro d’Italia si colora della street art di E-Distribuzione: un progetto che ci ricorda l’importanza dell’ambiente, l’energia dei campioni, la passione di chi ama il proprio lavoro. E che dona un tocco di bellezza in più al Giro e al nostro Paese.

«Mamma, guarda: un orso in Maglia Rosa!». Lo sguardo eccitato dei bambini, il dito puntato verso Bearoads, il murales dipinto nel 2021 su una cabina dell’energia di Scopello, in Piemonte, da Rame13, per ricordarci l’importanza della tutela ambientale. Così anche Marco, il piccolo protagonista di questo episodio, sa che dal suo paese un anno fa è passato il Giro d’Italia. E come lui i suoi compagni di scuola, i nonni, i vicini di casa. Del resto il potere di Cabine in Rosa, il progetto di street art che dal 2019 unisce E-Distribuzione, la più grande società in Italia nel settore della Distribuzione e Misura di energia elettrica, e RCS Sport, organizzatrice del Giro, è esattamente questo: stupire, sensibilizzare, appassionare. Un’iniziativa che riparte anche quest’anno, in occasione dell’edizione numero 105 della corsa ciclistica, per la gioia dei tanti Comuni che ormai fanno a gara per assicurarsi un’opera d’arte en plein air.

La prima volta di Cabine in Rosa è stata in occasione del Giro d’Italia 2019. Delle oltre 440.000 cabine elettriche secondarie diffuse su tutto il territorio nazionale, ne sono state scelte sei, posizionate sul tracciato di gara. Ciascuna è stata affidata a un writer equipaggiato di bomboletta spray, matita, pennello e un’idea da sviluppare. Nel giro di qualche giorno quegli impianti costruiti per trasformare l’energia da alta a media e bassa tensione, rendendola così fruibile a livello domestico, sono diventati ‘amplificatori’ di messaggi e valori condivisi. La passione, la tutela dell’ambiente, la voglia di arrivare a tutti, come fa E-Distribuzione grazie a una rete che si estende per oltre 1 milione di chilometri dalla Sicilia al Veneto. Nel 2020, in occasione del novantesimo compleanno della Maglia Rosa, una cabina di Ravenna si è vestita di un graffito raffigurante due mani e intitolato 39×22: il rapporto usato da Marco Pantani per scalare il Mortirolo nel 1994, l’anno della sua consacrazione. Quell’opera, firmata da Basik, è rimasta nella storia di Cabine in Rosa: un omaggio al campione e alle strade in cui era sbocciato il suo talento, ma anche all’amore che spinge i ciclisti ad arrampicarsi sui tornanti di montagna, pari a quella degli operai che ogni giorno lavorano per garantire energia ai circa 32 milioni di Clienti connessi alle reti di E-Distribuzione.

Cabine in Rosa ha un’anima democratica. La street art, infatti, nasce come un’arte a disposizione di chiunque si fermi a contemplarla. Lo stesso vale per il Giro d’Italia, che non ha bisogno di un biglietto: la platea è la strada, il pubblico siamo noi. E così tutti, dall’edizione 2020 (che ha coinvolto ben 12 cabine elettriche), hanno potuto emozionarsi di fronte all’opera Il Passaggio, realizzata su un impianto di Brindisi, in Puglia, da Mr Wany. Un altro graffito che ha fatto la storia di questa sinergia, raccontando uno dei momenti più iconici dello sport italiano: lo scambio della borraccia tra Fausto Coppi e Gino Bartali al Tour de France del 1952.

Le guardi queste installazioni artistiche e pensi che sia tutto così semplice. Invece, dietro ogni cabina elettrica rivestita di un dipinto c’è un lungo lavoro di scouting. Bisogna trovare l’impianto adatto, che oltre a essere sul percorso della competizione, permetta di posizionare delle impalcature grazie alle quali i writer possono raggiungere i punti più alti. Gli stessi artisti, poi, vengono selezionati con cura tra le firme già affermate e i nuovi talenti del muralismo, ma sempre legati al luogo in cui esporranno le loro opere. Perché la valorizzazione del territorio è un altro degli obiettivi condivisi tra il Giro d’Italia, che manda il nostro Paese in mondovisione, e Cabine in Rosa, che usa vernici speciali (per esempio l’Airlite), capaci di assorbire la Co2 e altre sostanze inquinanti, per abbellire strade anonime, colorare quartieri ingrigiti dal cemento, riqualificare le periferie. «Tra tutte le finestre dei palazzi, è come se ce ne fosse una più grande che guarda verso una realtà che ho inventato io» ha spiegato Neve, uno degli artisti di punta del progetto, commentando uno dei suoi murales.

Piccolo spoiler: Neve sarà uno dei nove urban writers che firmeranno gli impianti protagonisti dell’edizione 2022, al via tra breve. Chi saranno gli altri? E dove si potranno ammirare le loro opere? Per scoprirlo, basta seguire i canali ufficiali di E-Distribuzione (Instagram, Facebook, Twitter, YouTube e LinkedIn), che avranno una sezione dedicata a Cabine in Rosa. E nelle uscite serali tra le strade del nostro Paese tenere gli occhi aperti: da quest’anno, la notte, le cabine-opere d’arte saranno illuminate.