Potenza
Panoramica
Potenza, con i suoi 819 metri di altitudine, è il capoluogo più alto d’Italia. Una città dalla storia millenaria e dalla bellezza discreta con il centro storico, arroccato nella parte alta dell’abitato da cui svetta la Torre Guevara, e attraversato da chiese antiche, edifici storici e moderni che si inerpicano, sovrapponendosi ai vicoletti medievali, alle piazze caratteristiche e alle antiche scale. Sorprende per la sua particolare conformazione urbanistica, che la rende nota anche come città verticale, per l’architettura dei palazzi che sembrano sovrapporsi in un gioco tra antico e moderno. Un elemento peculiare è rappresentato dalle scale mobili che collegano le diverse zone del centro urbano, un sistema di trasporto pubblico unico nel suo genere. Circondata da aree verdi, la città è in un connubio perfetto tra urbanistica e cornice naturalistica che caratterizza l’hinterland ed offre, ai suoi abitanti e ai visitatori, un ambiente accogliente e ricco di tradizioni.
Gastronomia
La cucina di Potenza e della Basilicata è una combinazione di tradizioni contadine e sapori autentici, fatta di ingredienti semplici ma intensi che raccontano la storia del territorio. Tra i primi piatti spiccano gli strascinati mollicati, una pasta fresca fatta a mano condita con mollica di pane fritto, aglio, olio e peperoni cruschi sbriciolati, simbolo della cucina lucana. Altri primi piatti tipici sono le lagane e ceci, i cavatelli e fagioli, le orecchiette e i fusilli al sugo di pezzente e i ravioli al ragù, quest’ultimo un classico della Domenica. I secondi piatti sono dominati dalle carni, in particolare l’agnello alla potentina, cotto lentamente con patate, cipolle e pomodoro, e la salsiccia lucanica, disponibile in diverse varianti, spesso preparata alla brace o utilizzata come ingrediente di numerose ricette. Il baccalà, cucinato in umido o fritto, è un altro protagonista della tavola potentina, spesso accompagnato dall’immancabile peperone crusco. La tradizione dolciaria, invece, offre specialità come i calzoncelli con le castagne e le cestarelle, tipici del periodo natalizio, le chiacchiere di Carnevale e i biscotti con la glassa o le mandorle.
Vini e Bevande
Potenza vanta una selezione di bevande tipiche che arricchiscono ulteriormente l’esperienza gastronomica della regione. Ad accompagnare i sapori autentici della sua cucina, infatti, non possono mancare i vini pregiati della Basilicata. Tra questi, il re indiscusso è l’Aglianico del Vulture, un rosso corposo e strutturato, che ben si sposa con le carni e i formaggi locali. Altri degni di nota sono il Grottino di Roccanova Doc e il Terre dell’Alta Val d’Agri Doc. Oltre all’ottima produzione di vini, una bevanda d’eccellenza è la Gassosa Potentina, famosa non solo nel capoluogo, dove viene prodotta sin dai primi del Novecento, ma in tutta la regione. Dal sapore dolce e agrumato, è molto apprezzata dai lucani ed è un prodotto difficile da gustare oltre i confini regionali.
Punti di interesse
Il cuore del capoluogo lucano è rappresentato dal suo centro storico, impreziosito da antiche chiese e piazze, musei e gallerie d’arte, palazzi signorili e porte medievali, strette vie e lunghe scalinate che invitano alla scoperta. Qui si erge la Cattedrale di San Gerardo, patrono della città, con la sua facciata romanica e gli interni barocchi, testimone di secoli di storia e fede. Poco distante si trova il Palazzo Loffredo, un elegante edificio nobiliare che ospita il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata, custode di importanti reperti preistorici, greci e romani provenienti da tutta la regione. Completano l’offerta culturale la Galleria Civica, la Cappella dei Celestini e il Museo archeologico provinciale con la Pinacoteca. In centro, si possono ammirare alcune delle chiese più belle della città, come la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa di San Francesco e l’antica chiesetta di Santa Lucia, ognuna con la propria storia e le peculiarità artistiche. Nella centralissima Piazza Mario Pagano, domina Il Teatro Francesco Stabile del 1856, mentre nei pressi di Porta San Luca, svetta la Torre Guevara. Uscendo dal centro, non si può tralasciare il Ponte Musmeci, un’ardita opera di ingegneria moderna che scavalca il fiume Basento, simbolo della città contemporanea. Per gli amanti del verde e delle passeggiate, il Parco di Montereale, nelle vicinanze del centro storico, rappresenta un’oasi di tranquillità con i suoi ampi spazi, i sentieri alberati e con un punto panoramico sulla città. Un altro esempio di spazio verde urbano caro ai potentini è la Villa di Santa Maria, nell’omonimo quartiere, risalente ai primi decenni dell’Ottocento, arricchito da imponenti arbusti, sculture ricavate da tronchi d’albero e un’antica fontana.
Napoli
Panoramica
Napoli, una delle città più affascinanti e storiche d’Italia, è conosciuta per il suo patrimonio culturale, artistico e gastronomico. Il centro storico, patrimonio UNESCO, è ricco di monumenti come il Duomo, il Maschio Angioino e il Palazzo Reale. Napoli è inoltre la culla della pizza e della tradizione musicale, con il famoso teatro San Carlo. Il Vesuvio, che domina la città, e la Costiera Amalfitana sono solo alcune delle meraviglie naturali che circondano questa vivace metropoli.
Gastronomia
Se c’è una specialità che immediatamente viene associata alla gastronomia partenopea, questa è sicuramente la pizza. La più nota e classica variante “margherita” con basilico, pomodoro e fior di latte è ormai affiancata dalle nuove e più sofisticate varianti “gourmet” condite con gli ingredienti più disparati in grado di accontentare tutti i palati. A Napoli la pizza è una cosa seria, quando si parla dell’attività dei pizzaioli si parla di “arte”. E come tale non si improvvisa ma è fatta di procedure e gesti ben precisi che si tramandano di bottega in bottega. Non a caso nel 2017 l’arte dei pizzaioli napoletani è stata dichiarata “patrimonio immateriale dell’umanità”. È stato dunque riconosciuto il forte valore culturale e identitario della pizza che è considerata come marchio di “napoletanità”.
Ma il turista che viene in città, volendo assaggiare i prodotti della tradizione ha solo l’imbarazzo della scelta. Un altro prodotto tipico è il cosiddetto “casatiello” una torta rustica, impastata con pepe e sugna, ripiena di salumi, uova e formaggi. Si prepara in occasione della Pasqua ed è immancabile nelle classiche gite fuori porta di Pasquetta.
In realtà, anche la pasticceria napoletana è variegata. Non può, infatti, mancare una tappa in una delle tante pasticcerie per assaggiare i dolci tipici come il celebre babà, nella sua variante classica con rhum o con l’aggiunta di panna, crema o cioccolato; oppure le sfogliatelle nella duplice variante a forma di conchiglia detta “riccia”, fatta con pasta sfoglia oppure la versione tonda in pasta frolla. Da provare sono anche le versioni “gelato” che ripropongono i gusti di questi dolci tanto amati ma in versione decisamente estiva.
Bevande
Il caffè è sicuramente uno dei simboli della città di Napoli. Apprezzata per la sua virtù rinvigorente è, in realtà, molto più di una semplice bevanda. Offrire un caffè o semplicemente berlo in compagnia ha un valore simbolico, è un atto di cortesia, un gesto di amicizia. Il caffè è un pretesto per accorciare le distanze e iniziare una conversazione.
A Napoli vi è l’usanza del caffè sospeso. Quando si consuma al bar ne viene pagato uno in più che resta “in sospeso” per un futuro avventore che ne farà richiesta. In questo modo il caffè viene offerto anche a chi non può permetterselo.
Sebbene sia apprezzato in tutte le sue varianti, il modo più tradizionale per prepararlo è l’utilizzo della cosiddetta “cuccuma”, la tipica caffettiera napoletana. È composta da due contenitori sovrapposti, uno si riempie con il caffè e l’altro con l’acqua. Quando questa arriva ad ebollizione, bisogna capovolgere la caffettiera in modo che l’acqua possa filtrare attraverso la polvere di caffè. Durante questo procedimento è buona abitudine coprire il beccuccio della caffettiera con un “coppetiello” ossia un conetto di carta in modo tale da non far disperdere l’aroma del caffè. Ce lo insegna Eduardo de Filippo nella celebre commedia Questi fantasmi.
Punti d'interesse
Sono sempre più numerosi i turisti che, da ogni parte d’Italia e del mondo, decidono di visitare Napoli durante tutto l’anno. La città offre ai visitatori un vasto patrimonio storico e artistico che ne fa una delle tappe principali del turismo culturale. Attraverso i suoi musei, le innumerevoli chiese, gli antichi palazzi nobiliari, i vicoli caratteristici, Napoli racconta la sua storia millenaria fatta di incroci di popoli e civiltà che hanno lasciato la loro impronta nella cultura locale.
La sua bellezza però non viene solo dal passato. La città sa anche essere terreno fertile per le novità aprendosi alla modernità.
Una delle esperienze più significative in tal senso è data dall’inaugurazione delle stazioni della linea 1 della metropolitana, cosiddette stazioni dell’arte. Al loro interno sono state collocate delle opere di artisti contemporanei e le stesse stazioni sono state progettate da architetti di fama internazionale. Non a caso sono state denominate dei “musei obbligatori” perché i passeggeri che transitano nelle stazioni diventano inevitabilmente fruitori di opere d’arte contemporanea e non solo. Infatti all’interno di alcune stazioni sono stati riportati alla luce delle strutture antiche risalenti al periodo greco-romano.
Anche nei suoi caratteristici vicoli, è un’esplosione d’arte. Ai famosi Quartieri Spagnoli o nel popolare quartiere Sanità è possibile seguire dei veri e propri itinerari turistici alla scoperta della street art che si sta mano mano diffondendo anche nei quartieri periferici grazie ai murales realizzati dall’artista napoletano Jorit. I suoi ritratti si caratterizzano per il forte realismo con cui sono raffigurati personaggi noti legati alla cultura partenopea. Tra questi, anche il patrono San Gennaro raffigurato sulla facciata di un palazzo a due passi dal Duomo dove sono custodite le sue reliquie.