Panoramica
Sabbio Chiese, comune della media Vallesabbia, in posizione paesaggisticamente ridente, si estende su un territorio vasto circa 1900 ettari, ad un’altitudine di 277 mt. Il territorio è attraversato dal fiume Chiese e dai torrenti Vrenda, Trinolo e Preane. È costituito dal capoluogo e dalle frazioni Sabbio Sopra, Pavone e Clibbio. Il cuore dell’abitato è dove il fiume Chiese riceve le acque del torrente Vrenda, con la valle che allarga l’orizzonte formando una comoda conca. L’incontro tra i riflessi dell’acqua del fiume e quelli del verde della natura formano un quadro assai ripreso dai pittori. L’insediamento è assai antico. Probabilmente ha dato il nome alla Valle Sabbia. Conserva tracce della presenza romana ed è stato nucleo di fede al tempo del Longobardi e dei Franchi, come testimonia la dedicazione a San Michele Arcangelo della Chiesa Parrocchiale. È dominato da una bellissima Rocca che è visibile da buona parte della Valle.
Gastronomia
Tra verdi paesaggi incontaminati e produzioni agricole legate ancora oggi ad antiche tradizioni familiari, Sabbio Chiese e l’intera Valle Sabbia, accolgono il visitatore con una preziosa gamma di prodotti agroalimentari profondamente legati al territorio: grandi formaggi vaccini, bontà caprine, insaccati genuini, miele e marmellate, funghi, erbe di montagna, acque naturali alpine dal monte Maniva e termali dalle Fonti Castello delle Terme di Vallio, tartufi e prodotti ittici unici e pronti a sorprendere il gusto del visitatore. Non mancano i frutti di bosco, il miele, le amarene, i marroni e le castagne.
La Valle Sabbia è famosa per la produzione di rinomati formaggi vaccini freschi e stagionati e imperdibili bontà derivanti dalla lavorazione del latte di capra, in particolare formaggi e yogurt.
Nel 1880 hanno iniziato a sorgere a Sabbio Chiese e in tutta la Valle Sabbia diverse latterie sociali per diffondere gli ottimi prodotti caseari: il Bagòss, il Sabbio e il Conca, il Nostrano Valsabbia e la Formaggella valsabbina.
L’ampiezza di molti territori ha permesso un’agricoltura diffusa e numerosi allevamenti bovini e suini. In aggiunta le rigogliose montagne e i diffusi territori collinari consentono ancora oggi la raccolta delle preziose erbe selvatiche, che trattate secondo antichi metodi, danno vita a formaggi, ricette storiche e liquori artigianali.
Tra le piante commestibili che crescono in alta quota troviamo i radicchi e gli asparagi selvatici, disponibili sul mercato anche sotto forma di conserve.
Largamente diffusa nei torrenti di montagna e regina della pesca locale, la trota è uno dei prodotti tipici più amati della Valle Sabbia così come il pesce persico cucinato con maestria nei locali che si affacciano sul Lago d’Idro.
Prelibatezze che si possono considerare uniche nel loro genere, e che trovano spazio nei tipici piatti della tradizione valsabbina, sapientemente riproposti partendo dalle ricette più antiche, come i gnocchi di pane ed erbe selvatiche, i casoncelli al burro fuso o la tradizionale “polenta taragna”. Tra i piatti più rinomati e riconducibili al territorio troviamo “lo spiedo” che nel tempo, ha assunto l’aspetto di un grande piatto festivo, imponente, conviviale e utilitaristico.
La tradizione, infatti, prevedeva l’utilizzo quasi completo degli animali da cortile: pollo, coniglio, maiale, faraona e poi, naturalmente, uccelletti accompagnati dalle patate che crescevano abbondanti su queste fresche colline.
In passato anche i vigneti erano assai diffusi in Valle Sabbia, mentre attualmente la provvista di vino arriva dal vicino Lago di Garda.
Da notare che in questi ultimi anni sono state intraprese numerose iniziative per il rilancio delle eccellenze culinarie locali, grazie a progetti che hanno portato entusiasmo e dato buoni frutti, grazie ai laboratori gastronomici che si sono succeduti e grazie alla collaborazione tra cuochi, ristoratori, produttori locali e semplici cittadini.
Punti d'interesse
Per la sua amena posizione geografica, per le non poche bellezze naturali, per la particolare conformazione urbana con antiche dimore sul fiume, per la qualità delle opere d’arte conservate nelle Chiese, il paese merita una visita, che certamente non delude.
Il percorso deve iniziare dalla Rocca, posta su una rupe al centro dell’abitato. È stata sino alla metà del 1400 un castello importante cinto da mura e qui ha avuto il riferimento buona parte della storia della valle. Trasformata in santuario mariano nella prima metà del 1500, presenta due chiese sovrapposte, una forma architettonica rara. Sulle pareti si possono ammirare molti affreschi dedicati alla Vergine datati dal 1505 al 1550. Il panorama, che si gode dopo aver percorso una lunga scalinata rimasta intatta per secoli, è da mozzafiato.
Le chiese di Sabbio sono una rivelazione per le pitture che contengono, tutte datate dalla metà del 1400 ai primi anni del 1600, quando il paese, grazie ai rapporti dei suoi stampatori in città importanti ha vissuto un suo Rinascimento in un modo fruttuoso di arte e di intraprendenza economica. Fu borgata popolosa e ricca d’ingegni, con notevole impulso specialmente nei primi due secoli del dominio della Serenissima Repubblica Veneta. Non vi è dubbio che la residenza a Venezia, a Verona, a Ferrara, a Roma degli stampatori “da Sabbio” non ha solo prodotto libri preziosi ma ha pure portato in paese idee, confronti, relazioni umane importanti che hanno favorito l’amore per il bello dell’arte.
La Parrocchiale di San Michele mostra un polittico dipinto nella prima metà del 1500 raffigurante la Madonna con il bambino ed i santi protettori delle diverse chiese del paese. È un’opera di grande qualità che richiama l’arte lombarda e veneta. Ci sono poi due pale assai belle. Una raffigurante la “Deposizione di Cristo dalla Croce”, iconograficamente rimanda ad un celebre disegno di Raffaello del 1507.
Portandosi poi nella Chiesa di san Martino a Sabbio Sopra, lo stupore aumenta alla vista del polittico affrescato su muratura, sempre con la Vergine ed i Santi venerati nella storia religiosa del paese. È straordinario, con motivi ancora gotici, eseguito nella prima metà del 1400. È uno dei tre polittici in muratura della Provincia di Brescia. Altre pale, datate dai primi anni del 1500 sino al primo decennio del 1600, accompagnate da affreschi fanno di questa chiesa una vera “galleria d’arte”.
Sabbio Chiese è stata la “piccola patria” di molte famiglie di stampatori, come i Nicolini detti “da Sabbio” che, nei secoli XVI e XVII, hanno portato con la loro affascinante arte il nome del paese in parecchie città italiane ed in Europa. Fu così rilevante l’attività di questi stampatori, che sui cartelli stradali in questi anni è stata aggiunta la scritta “paese degli stampatori, secolo XVI- XVII” ed è in atto una grande impresa culturale, la costruzione del Museo degli stampatori “da Sabbio”.
È paese tuttora di espansione, uno dei cuori pulsanti della Valle Sabbia.